martedì 6 febbraio 2007

Punta Leretta m 1.997 - 4 Febbraio 2007

Quando a suo tempo me la propose tra le papabili Andrea l’avevo bocciata: troppo poco dislivello.
Poi mi viene sotto mano una foto …. con la neve …. ecco che la tiro fuori io allora!
Dopo una prima lavata di capo da parte dell’amico, si guarda la fattibilità.
Si può allungare fino alla Punta Figlieu quota 2.193.
Si può fare un anello e scendere al Lago Vargno.
Va bene, c’è neve e in questo anomalo inverno tanto basta per farci decidere.
Sappiamo che saremo soli, come al solito, a goderci quella che sembrerà una splendida giornata di sole.
Partenza 6:30. Nebbia. Sosta all’autogrill: cribbio …. non si riusciva neppure ad entrare …. Il caffè lo berremo a Pont St. Martin.
In quella zona c’ero già stata la scorsa estate per andare al Rifugio Coda e alla Punta Sella, il parcheggio è lo stesso. Arriviamo intorno alle 9, poche macchine parcheggiate.
Ci prepariamo (io in macchina al calduccio, Andrea giù al freddo e al gelo ….) quando nel giro di 2 o 3 minuti il parcheggio si riempie.
Occavolo! Molti gli ciaspolatori, ma anche tanti scialpinisti.
Chiediamo info sulla salita a 2 ragazze con le ciaspole e poi ci avviamo.
Sbagliamo subito strada, cosi non c’è più da farlo nell’arco della giornata, e ci immettiamo sulla retta via.
Apro qui una parente (Frassica docet) copiando quanto scritto su Ski-Nordik:

New entry in vallèe .... in attesa della neve ...
aprono una nuova pistaaaaaaaaa!!!!
avete presente la valle di Gressoney? A Fontaneimore c'è la deviazione che porta al Parco del Monte Mars. Poco dopo il villaggio di Goy si lascia la macchina.
Inforchiamo le ciaposle cercando di lasciare indietro gli sciaplinisti (e miracolosamente ci siamo riusciti :) :) :) ) quand'ecco che ti vedo cosa?
2 BINARIETTI !!!
Incredula dico subito al mio amico di stare a lato pista (meglio mettere tutti daccordo subito!) e sono salita sulle 2 cimette con la domanda: che ci facevano li 2 binari ed una pista che, vista la penuria di neve, sembrava anche ben tracciata?
Al rientro svelato l'arcano, grazie ad una proda fondista che alle 16 passate sciolinava per provare la NUOVA pista.
Si è nuova, non ancora ben tracciata, non ancora ben organizzata ma sembra che ce la metteranno tutta per renderla splendida.

E rientro ora nel mio racconto.
Da dietro sento gli scialpinisti che ciciarano a più non posso: deve essere una gita sociale, solo cosi si spiega il casino!
Dai, Andrea, muoviamoci che li lasciamo indietro!
Già, vien da ridere io che lascio indietro gli scialpinisti ma non solo ci riesco, riprendo anche quelli che sono partiti prima di noi :-)
All’Alpe Leretta però noi facciamo una sosta e li lasciamo andare tutti avanti, preferiamo goderci un po’ di pace, visto che in vetta ci sarà un caos da mercato.
Riprendiamo, intanto fa capolino laggiù la visione dei Liskamm con il contorno di tutto il Monte Rosa, Cervino completo.
Ora si sale nel bosco, finalmente ritrovo l’autostrada che mi porta, senza faticare più di tanto, in cima alla Leretta.
C’è una bella comitiva di signorotti e consorti che cianciano allegramente. Ci fermiamo il tempo di sgranocchiare qualcosa e poi via, verso la seconda meta. Si vede una processione di gente che sale e io inizio ad essere …. come si può dire …. con il motore caldo.
Parlo, saliscendi per la valletta e poi su.
Passo uno scialpinista (:oooo), poi un altro, poi 2 con le racchette …. insomma: non mi tiene più nessuno!!!
Non dirò che le lumache erano loro, a volte capita di trovare qualcuno più lento di te, ma ieri mi sentivo proprio bene in quell’ultima salita.
E per placar l’animo a chi sbraita di non entrare nelle tracce dello scialpinista dirò solo che il primo che ho salutato mi ha invidiato allegramente per la “birra” che avevo in corpo, nonché uno incontrato scendendo (io sulle tracce e lui pure) mi sono fatta di lato per farlo passare (ha SEMPRE la precedenza chi sale) invece che inveire contro mi me mi ha sorriso …. devo dire, per fortuna, che su per i monti non incontro mai nessuno che rompe :-)
Andrea è un po’ indietro, allora cerco di capire perché tutti si sono fermati qui, su questi spuntoni invece che salire in cima.
Chi ha un certtto?
Mah, abbiamo un dottore.
Si, ma il cerotto?
Certo il capo gita di domenica scorsa….
Qua però il vice è in gamba.
CHI HA UN CEROTTO?????
Ma ditemi un po’: quanti di voi vanno ancora in giro senza cerotti nello zaino?
Stendo un velo pietoso, cerco di farmi strada tra racchette sci guanti e zaini e torno sui miei passi.
Intanto arriva Andrea, gli spiego la situazione e proviamo a vedere se si passa da un’altra parte.
Manca poco alla vetta, un piccolo ma ripidissimo (per me, ovvio!) pendio. Con le ciaspole non me la senta, a piedi si. Lo dico ad Andrea intanto che medito sulla fattibilità di togliersi le ciaspole proprio qui, che non è comodissimo.
Intanto sento Andrea: “Ah …. nono….. non salgo!” Si era tolto le ciaspole affondando abbondantemente nella neve fresca.
Ok, quota 2170, si girano i tacchi e ci si ferma a mangiare alle baite laggiù.
Anche da li si sentono le voci sia della gita sociale che del gruppetto di signorotti. Che ci vuoi fare, oggi va cosi, si vede proprio che non c’è neve da nessuna altra parte.
Mangiamo sotto questo sole splendido. Io intanto mi asciugo, ho sudato quasi come se fossimo d’estate.
Per scendere scegliamo il versante nord che, se da una parte ci offre una splendida neve polverosa, dall’altra ci inganna con l’idea che fosse più corta.
Lunga discesa, dopo il ripido pendio iniziale siamo sulla strada che a volte risale pure (come sempre, una via di discesa ….. va in salita!!!) e quando smette di salire ha una pendenza davvero minima.
Mi viene in mente che qui, a Fontainemore, c’è un orrido. Propongo ad Andrea di andarlo a vedere, peccato che stiamo ristrutturando il magnifico ponte che si affaccia sull’orrido. Pazienza, ci consoliamo con le foto dalla strada.
Nebbia anche al ritorno, ma meno del mattino. Poco dislivello, tanto sviluppo, giornata favolosa, ottimo amico.

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