venerdì 10 settembre 2010

Anello al Monte Due Mani m 1.657 - 10 Settembre 2010

Inutile dire che sono triste ed amareggiata, ormai lo sanno anche i sassi.
Inutile dire che me ne capitano ogni giorno, anche questo è risaputo.
Inutile dire che non posso fare programmi, neanche per una gita semplice come quella che doveva essere oggi. Ieri sera tornando a casa ho trovato l’avviso di una raccomandata e siccome sabato non posso andare a prenderla devo andarci venerdì, e salta quindi il gitone che avevo in mente :(
La raccomandata: non era quello che mi aspettavo e cosi l’ultimo dei miei casini rimane ancora aperto e devo cercare una soluzione. Ma non oggi. Non questa settimana.
Ma si, torniamo al Due Mani che ho deciso sarà la mia montagna di allenamento. Stavolta non devo sbagliare sentiero, mi raccomando!
Quasi quasi prendo la relazione … uffi, non è qui tra le ultime, chissà dove l’ho cacciata … ma si che facciamo senza. E’ quasi mezzogiorno e ancora un po’ che aspetto …
Arrivo all’imbocco del sentiero e cerco di ricordarmi il proposito: NON PERDERTI!
E meno male che me lo sono ripetuto perché ho capito dove ho sbagliato la volta scorsa: praticamente all’inizio :( Ci sono 2 sentieri, entrambi segnalati e i cartelli non li vedi a meno che non prendi il sentiero di destra … io ovviamente la volta scorsa ho preso quello di sinistra :(
Ora però sono sulla retta via e non mi perdo più, penso. Arrivo alla prima baita dove c’è anche la fontana e un dubbio mi assale: su o giù? Appunto ... Mannaggia alla spiega rimasta a casa … mi sembra di ricordare che il sentiero fosse il 30 ed era su. E in effetti anche questa volta l’ho azzeccata :) Dopo poco c’è il bivio per il bivacco Emanuela, dove passerò al ritorno, e il Due Mani dall’altra parte.
Ora non ci sono più problemi. Arrivati fuori dal bosco la piccola indecisione perché il sentiero si perde ma non ci si può sbagliare, si deve salire a quella selletta e poi su dalla cresta.
Non mi aspetto di trovare gente, non è la giornata per me di stare tra la folla e invece in vetta ci sono un sacco di persone: ma che ci fanno di venerdì di settembre in vetta al Due Mani? Penso contrariata.
Salgo cercando di saltare fuori il bivacco e la rispettiva ressa, non ho nemmeno voglia di salutare.
Più in là la solitudine mi attende. Oggi è una giornata meravigliosa, un sole caldo giusto, un venticello fresco, un panorama davvero pulito grazie al vento di ieri.
Mi godo qualche istante di riposo, mangio una banana e un pezzetto di torta. Non ho altro da mangiare ma non ho nemmeno troppa fame.
Riprendo la discesa per la cresta.
Li sotto c’è un bivio che non ricordo ma alzando gli occhi vedo lassù una catena. A me sembra di essere scesa la volta scorsa ma oggi salgo a vedere. La cosa ridicola è che io sono salita dal sentiero e in cima vedo la catena che porta giù dal lato dove sono salita io, di fianco … hi hi hi … mah!
Mi viene il dubbio che sia la ferrata … ma no, dai … guarda li che cresta!
Il sentiero si perde ad un certo punto, o meglio, i segni indicherebbero più in la ma se guardi sotto vedi il sentiero e individui la traccia. Ora mi godo la cresta. Sono lenta, mi fa male il ginocchio e il braccio è meglio che non lo uso … che catapecchia che sono :(
I pensieri non sono troppo positivi. Non riesco a mandarla giù questa: rinunciare ad un’amicizia per un motivo cosi stupido … no, non mi va giù.
Ma non posso neanche farci niente. Ci vuole del tempo a digerire certe cose e … avete presente quella pubblicità del cinghiale che si siede comodamente sul tuo stomaco? Ecco, la mia delusione sembra come quel cinghiale: davvero difficile da mandar giù.
Cosi triste e mesta scendo. Mentre arrivo al bivacco mi viene voglia di allungare il passo. Sono stupita. Ora il ginocchio non fa più male e la testa sta dicendo che si può provare a tirare. Poco però, perché cmq qui è ancora ripido.
Arrivo al bivacco e noto, ancora con disappunto, che c’è un signore sulla branda che prende il sole.
“Ciao” mi saluta. Contraccambio. Ora non posso andarmene e devo far buon viso a cattiva sorte.
E cosi conosco il mio primo concittadino, lui è Ballabiese DOC e mi dice che mi farà vedere il sentiero che porta a Laorca … se abiti qui ci si incontra per via.
Lui non sa che sono un orso che ama stare nella sua tana ma gli dico di si, che ci conto.
Intanto so che c’è il sentiero :) Poi lo cercherò.
Scendo. Ora è ancora ripido ma appena si fa un po’ meno erto ci provo ad allungare il passo … e cosi perdo il sentiero :) ma qui poco importa, le tracce portano tutte giù. Ad un bivio mi chiedo quale sarà il sentiero migliore e scelgo quello che scende, anche se più piccolo.
Eccomi a Bongio, mi fermo a bere e a mangiare l’ultimo pezzo di torta.
Arriva un ragazzo.
Sgrunt … oggi proprio non si può star soli!
Ripreso il sentiero incontro una mamma con 2 bimbi … no comment.
Cerco di allungare il passo ma qui il sentiero lascia posto ad una specie di strada bruttissima, piena di sassi che ci mettono niente a farti prendere una storta. E’ l’unico pezzo che non mi piace, devo vedere se c’è la possibilità di fare qualche itinerario alternativo.
Passo davanti a quel pezzo di terra che mi sta facendo sognare, poi il tratto di fianco alla provinciale e casa.
PC.
Mail.
Foto.
Doccia.
Isi …

Quota partenza: m 700
Quota cima: m 1.657
Dislivello secondo Gipsy in salita: m 1.036
Dislivello secondo Gipsy in discesa: m 1.052
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 5h 20m
Km percorsi: 10,4











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