giovedì 2 settembre 2010

Piz Languard m 3.262 - 2 Settembre 2010

Le foto

So che Andrea è a casa in vacanza anche questa settimana e allora lo invito a venire in montagna con me. Ho in mente una cimetta che da un po’ tormenta il mio spirito e la propongo.
Arrivano ben 3 mail: io mi fermerò al bivacco, non credo proprio di farcela ad andare in cima; dovrai proseguire da sola.
Sono sulla Cresta della Giumenta e ragiono. Meglio cambiare meta, ma quale? Folgorante una decisione: lascio scegliere a lui :)
L’eterno indeciso però non sa decidere cosi ci ritroviamo martedì sera ancora senza meta. Io sono stanca e posticipo la gita di un giorno cosi che il mio socio abbia tempo di meditare.
E medita.
Mercoledì mattina trovo una mail: Piz Languard, la logistica a carico mio.
Come fare a dirgli di no? Vuole un 3000 facile, poco dislivello e da fare in giornata. L’ha trovato e panoramicamente non deve essere niente male.
Appuntamento a Bione dove arrivo con qualche minuto di ritardo causa camion carico di legname che scende dalle gallerie a 30 all’ora.
Fermata al solito posto prima di Chiavenna con un’idea di Andrea sulla colazione: un panino integrale comprato al panettiere del bar e caffè: SLURP!
Arriviamo a Pontresina alla ricerca della seggiovia. Facciamo il paese in su e in giù fino a che vediamo l’ufficio informazioni e Andrea scende a chiedere.
Piccola parentesi meteorologica: fa un freddo bisso! Ci saranno 2 – 3° e non capisco come mai Andrea è in maniche corte mentre io in lungo. In compenso lui ha i pantaloni pesanti e io i soliti leggeri corti ed estivi. Strano …
Al parcheggio della funivia non capiamo un accidente del parchimetro. Andiamo a prendere il biglietto della seggiovia (lo so … lo so … ma per amicizia faccio questo ed altro!) e chiediamo lumi oltre ai franchi di resto per pagare il percheggio.
Sistemate le faccende burocratiche ci accingiamo a salire. Io ho messo il pile pesante e i guanti, Andrea solo la maglia con le maniche lunghe. Salendo sento uno strano rumore vicino a me. Mi giro e vedo il mio socio bianco in viso e che batte i denti … hi hi hi … quanto ridere abbiamo fatto! Non so perché non si è vestito ma fa davvero freddo su questa seggiovia che ci porta da 1.800 a 2.300 m, con tanto di curva! E’ la prima volta che faccio una curva in seggiovia e sembra di essere a Gardaland.
Arriviamo a destinazione con il sole che ci riscalda per fortuna. Il tempo di sistemarci e si parte su quella che si rileverà poi una vera autostrada. Sentiero enorme, dall’ottimo fondo (ma hanno portato su la schiacciasassi?) e con una pendenza pressoché costante.
Faccio 2 conti e decido per la sosta a 2.800 m che Andrea crede di non farcela a fare 900 m senza fermarsi un momento.
Un po’ di sfottò, un po’ di chiacchiere e un po’ di solitudine e il punto di sosta arriva in un battibaleno: non sono più abituata a gite cosi brevi :)
Ora il sentiero si fa meno turistico e a stretti tornanti porta al rifugio. Non mi piace questo rifugio. Non mi piace neanche il cartello con scritto “no picnic” ma il panorama è meraviglioso. Aspetto Andrea, beviamo e poi affrontiamo gli ultimi metri per la cima.
Qui non mi risparmio.
Oddio … ci sono le catente … non ho l’imbraco e il set da ferrata!
Cavolo … so mica se ci passo di qui …
Uff … ma come è difficile …
E via cosi. Andrea ha un grande spirito di sopportazione e scherza con me.
Arriviamo in cima. FA-VO-LO-SO! Un panorama mozzafiato anche se ci sono nubi alte stratificate. Andrea disdegna ogni cosa per prendere in mano la macchina fotografica e non si risparmia.
Poi solita lezione di montagne, Andrea è una vera enciclopedia. Un’ora passa in fretta ed è già ora di scendere. Sosta ai bagni del rifugio (no comment) e poi giù per l’autostrada che ci permette un po’ di chiacchiere e confidenze.
Arrivati alla seggiovia Andrea si preoccupa per il mio ginocchio. No no, va tutto bene, possiamo scendere. E cosi, sempre chiacchierando, ci portiamo a Pontresina.
Ho poi scoperto perché io ero in lungo e Andrea no: lui aveva il doppio strato! Imbroglione … :D
Alla macchina raschio il fondo del barile delle riserve alimentari del mio socio, il mio barile è già vuoto dalla cima :( Devo dire che le cose vanno cosi:
gita lunga e/o impegnativa: mangio poco o nulla
gita facile e corta: mangio a 4 palmenti e questa volta avevo davvero poco cibo con me.
Non ci facciamo mancare un mega gelato poco dopo Chiavenna che anche se non fa caldo è sempre una golosità a cui non riusciamo a rinunciare.
Bene, Andrea soddisfatto, un altro allenamento portato a buon fine. Ora non ti risparmiare caro socio che la partenza è qui alle porte!


Quota partenza: m 2.325
Quota arrivo: m 3.262
Dislivello secondo Gipsy in salita: m 902
Dislivello secondo Gipsy in discesa: m 1.426
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 6h 30m
Km percorsi: 10,8




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