domenica 5 dicembre 2010

Corno Occidentale di Canzo - m 1.373 - 5 Dicembre 2010

Che dire … una giornata fantastica!
Ieri bellissimo, ovviamente lavoro mentre il mio nuovo socio si va a stancare un pochetto altrimenti domani mi fa sfigurare.
Arriva un sms: meglio non andare in Engadina a sciare che il brutto arriva prima, che ne dici di stare in zona Canzo?
Il Corno in invernale mi sta qui da quando l’inverno scorso ci è salito Giuliano (http://www.hikr.org/tour/post19958.html) mentre io ero a casa con le stampelle.
Nel frattempo anche Andrea decide di venire in zona con dei suoi amici, ma la loro meta sarà il Cornizzolo. No, non me la sento di andare ancora la e allora, quando arriva Luca a casa mia, accetto la sua proposta convinta che anche lui pensa di salire al Corno.
In effetti i programmi combaciano e allora andiamo a Canzo e alle 8 circa iniziamo ad incamminarci verso Gajum. Seguiamo la strada che ci porterà a tutte e 3 le alpi, la seconda è appena stata sistemata e ho voglia di darle un’occhiata.
Un caffè alla terza e poi su. Luca, preoccupato per me, mi chiede in continuazione se voglio mettere i ramponi ma, anche se ci sono dei pezzetti ghiacciati, si sale a meraviglia.
Qualcuno ci supera, poi si ferma e li superiamo noi. Superiamo degli scout che vanno a dormire nel locale invernale del SEV e arriviamo a scollinare. C’è però un sacco di gente e dopo aver bevuto un pochino della mia splendida tisanina con il fantastico miele del mio amico proseguiamo.
Luca pensa di salire dal SEV, e quindi dal canale.
Gulp!
Io me lo ricordo estivo ed è … RIPIDO!
Da quello che avevo immaginato, pensavo di salire direttamente dal crocefisso ma il mio socio dice che c’è anche li un pezzetto mica troppo bello. Effettivamente quello è il punto che mi lasciava perplessa.
Decido di dare fiducia a Luca e lo seguo. Arrivati al rifugio ci concediamo una banana prima di ramponarci e poi su verso il canale.
Non sono preoccupata, se non mi piace non salgo, molto semplicemente. E poi non abbiamo neppure la picozza, penso, ma ci servirà? La neve è fin troppo soffice quassù.
Dimenticavo di dire che ora viaggiamo tra i 40 e i 50 cm di neve! Tantissima per essere qui e ai primi di dicembre.
Arriviamo al primo canalino. Mmmhhh vabbeh, iniziamo a salire.
Ci seguono 5 o 6 ragazzotti e sento la fanciulla: bene, solidarietà femminile! Siamo le uniche fanciulle.
Solo che la solidarietà finisce all’inizio del secondo canale. La ragazza torna :( Accidenti.
Ci hanno superato 2 ragazzi che salgono piano piano. Non mi sembrano in difficoltà ma la condizione della neve non permette di certo di correre. Non è assestata, anche se metti giù la mano non riesci a fare presa e devi stare attenta a dove metti i piedi per evitare che ti scivoli giù … no, non si puo’ di certo correre.
Nonostante tutto decido di salire lo stesso. Tranquilla. Luca fa di tutto per farmi sentire tranquilla e a mio agio. Mi aiuta, mi offre appoggio quando faccio fatica a trovarlo e un paio di volte ho avuto aiuto anche dal ragazzotto che stava dietro di me.
Salire è divertente, alla discesa ci penserò. Ho deciso di fidarmi di Luca e lui è convintissimo che scenderemo incolumi, sia che scendiamo di qui che si decida di scendere dall’altra parte.
Con un po’ di fatica ma sempre tranquilla arrivo in cima insieme ai miei soci.
Foto di vetta, non c’è tempo di fare altro. Ci confrontiamo con gli altri per decidere da che parte scendere e poi propendiamo per la via di salita … sigh!
Uno dei ragazzi che sono saliti con noi è senza guanti e mi viene in mente che io ne ho un paio in più. Glieli offro e accetta senza protestare, per fortuna! Forse lui è stato piu’ sciocco di noi :)
Lasciamo gli altri scendere, io sono l’ultima con Luca che scende e mi aspetta, dandomi consigli su dove mettere i piedi, dove appoggiarmi, dandomi cmq sicurezza con la sua presenza. Alla fine, il ragazzo a cui ho prestato i guanti va avanti, mi lascia i guanti alla fine del canale (poteva anche portarli al rifugio!) e cosi ci ritroviamo soli. Io sono impacciata, dire che non ho paura non  è vero, ma di certo sono tranquilla e cerco di capire come fare per scendere in tranquillità.
La fine del primo canale. Recuperiamo i guanti e scendiamo ad affrontare il secondo, notevolmente meno impegnativo.
Arriva poi l’unico punto in cui ho avuto davvero paura che saremmo volati entrambi giù ed era una roccia scivolosa un po’ altina per me. Ma con Luca superiamo brillantemente anche questo passaggio e poi decidiamo di arrivare al colle e scendere da questa parte della montagna senza ripassare dal rifugio. Piccola sosta mangereccia e poi, ancora con i ramponi ai piedi, scendiamo a Terz’Alpe dove finiamo la mia tisanina con dei biscotti e prendiamo un caffè.
Siamo soddisfatti, a volte basta davvero stare vicini a casa per avere avventure stupende.
La discesa verso Canzo è ghiacciata, scendiamo piano chiacchierando e soccorrendo una “sciura” che cade per 2 volte.
Macchina.
Casa.
Birra.
Devo essere sincera: finalmente, dopo un sacco di tempo, una gita che mi lascia un sapore meraviglioso di avventura in bocca :)
Grazie Luca, alla prossima!

Cosa ho sbagliato in questa giornata?
- La macchina fotografica: dovevo portare quella piccola! Alla fine la mia è finita nello zaino e non ho fatto praticamente foto :(
- Le batterie di Gipsy: si sono esaurite e non me ne sono accorta :(

Quota partenza: m 365
Quota arrivo: m 1.373
Dislivello secondo Gipsy: m 1.053
Tempo totale di marcia, comprensiva delle piccole soste: 7 h circa
Km percorsi: 6,7 km sola andata, un po’ di meno per il ritorno

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