venerdì 4 febbraio 2011

Gazzirola - m 2.116 – 30 Gennaio 2011



Andato a monte il nostro programma, ci troviamo sabato sera a casa di Ewuska a trovare un'alternativa, senza guidare per ore, cercando di schivare la neve che è prevista nella nostra zona per domani.
Alla fine la scelta cade sulla Gazzirola. Anche se Ewuska l'ha salita un sacco di volte, c'è un sentiero nuovo che vorrebbe andare a vedere. Io vado a fare un sopralluogo visto che Andrea mi aveva espresso il desiderio di salire questa cimetta prima o poi.
Cosi, alle 7 siamo in macchina e ci dirigiamo verso Cozzo, punto di partenza della nostra passeggiata.
La perturbazione di ieri ha lasciato un leggero strato di neve, neanche troppo scivoloso, invece questo inverno maledetto ha lasciato parecchio ghiaccio. Procedo piano piano, a cercare il punto con meno ghiaccio quando incontro queste lastre. Un guado ci da un po' da fare, ma passiamo indenni anche da qui.
Siamo senza ramponi e con le ciaspole sulle spalle; io avrei lasciato volentieri le ciaspole in macchina ma Ewuska ha preferito portarle e allora, per amicizia, anche le mie sono finite sullo zaino: fanno comunque allenamento!
All'alpe Cottino ci fermiamo per la prima sosta. Siamo lente. Un po' abbiamo faticato a trovare il sentiero, un po' ci siamo fermate spesso per fotografare, cosi ci abbiamo impiegato più di 2 ore per fare “solo” 400 m di dislivello.
Non ci abbiamo fatto caso al momento, ma ci siamo accomodate sulle panche a mangiucchiare la torta e a sorseggiare il teuccio per poi riprendere il passo verso San Lucio che raggiungiamo poco dopo.
Foto di rito alla chiesetta e poi proseguiamo per la cima.
Non abbiamo ancora incontrato nessuno sul nostro cammino … chissà come mai :)
Ewuska mi avvisa: dove c'è la croce non è la cima, ci vorranno ancora 15 minuti per la cima vera e propria.
E' lunga dal passo di San Lucio, la parte con il dislivello maggiore. La neve è dura, le ciaspole non servono, caso mai i ramponi, ma proseguiamo lentamente senza metterli, per ora.
Ci supera finalmente un signore con uno splendido lupo il quale, scenderà dall'anticima per venirci incontro, quasi volesse sollecitarci nel salire.
Vediamo anche scendere uno scialpinista, sul ghiaccio, a cercare chiazze di neve verso il basso … davvero una magra stagione questa.
Proseguiamo lungo la cresta per la cima “vera”.
Ci supera lo sci alpinista che prima scendeva; ci saluta calorosamente, anche se da lontano, un bel gruppo di ciaspolatori e finalmente, dopo un tempo infinito, siamo in cima.
Il tempo è quello che è, ma siamo ugualmente contente e soddisfatte.
Lo sci alpinista incontrato prima è carino e simpatico, anche se non sa fare le foto (e la foto di vetta, sigh!, lo conferma) e chiacchieriamo un po' con lui.
Ma è tardi, anche se non tira vento, il freddo ora si è fatto intenso e le donzelle scendono a cercare una conca dove pranzare.
E poi inizia la tortura della discesa.
Abbiamo messo i ramponi poco prima della cima e li terremo fino quasi alla macchina. La discesa è lunga, il mio passo è lento, tra piede e ginocchio non so cosa mi fa più male … qui se non trovo una soluzione davvero devo smettere di andare in montagna.
Beh, almeno di andarci con gli altri perché mica posso sottoporli alla tortura di una discesa cosi lenta :(
Macchina, dove incontriamo alcuni dei partecipanti del gruppo che ci ha cosi calorosamente salutato e risalutano ancora calorosamente.
Tesserete: birra con gli amici di Ewuska. Mi portano anche una ciotola di popcorn … quanto tempo che non ne mangiavo!
Ora ho freddo. Si vede che oggi non stavo troppo bene. E' stata una giornata strana, umore un po' storto, meteo un po' storto, ginocchio …
Casa.
Doccia.
Pappa.
Foto.
Film.
Nanna ...
Quota partenza: m 1.017
Quota arrivo: m 2.116
Dislivello secondo Gipsy: m 1.200 circa
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 45 m
Km percorsi: 15 circa


Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

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