mercoledì 2 febbraio 2011

Piz Lunghin - m 2.780 – 2 Febbraio 2011

Non credevo di essere ricontattata cosi presto e cosi, quando arriva la mail rimango stupita.
Il mio ginocchio fa ancora i capricci, ma come fare a rifiutare una proposta di Giuliano? Lo lascio andare in vetta se mi fa troppo male, e lo aspetto giù, penso mentre rispondo.
Mi propone il Lunghin. Lo so, dovevo andarci con Andrea … ma Andrea lo sa che se non si decide a venire in montagna … ma questo è un discorso tra noi; Andrea lo sa ed è stato contento per me.
Appuntamento alle 7. La giornata è spettacolare solo che salendo ci rendiamo conto che c'è un bel vento. Questo non ce lo aspettavamo. Uffi … mi tocca portarmi dietro la giacca pesante!
Sosta caffè al Moreschi insieme ad una marea di gente: a già! è mercoledì!
Riprendiamo il viaggio. Il vento non cala. Per fortuna non è freddissimo e parcheggiamo appena dopo il Maloja con una temperatura di -6°.
Avevo visto in macchina sia gli sci che le ciaspole e quando vedo che Giuliano ha ai piedi gli scarponi da camminata non credo ai miei occhi: VIENE CON LE CIASPOLE!!!
No no, non crediate … alla fine ho scoperto il perché: temeva di trovare pessime condizioni per sciare (ghiaccio) e quindi tanto valeva stare con la polentina e salire con le ciaspole :)
Partiamo. Subito un traverso molto antipatico e ghiacciato.
Poco dopo mettiamo le ciaspole. Lascio il mio socio davanti, ovviamente, che conosce tutte le strade (anche quelle che non ha percorso) … e mi porta dall'altra parte!
Ma come … non è di là?
Effettivamente, mi sa che le tracce che sto seguendo vanno al Grevasalvas!
Ah … iniziamo bene :)
Ero cosi contenta di questa gita, ottima per il mio ginocchio, corta sia come chilometri che come dislivello e lui mi porta a spasso per la valle :)
Appena possibile torniamo verso il canale di salita. Oltretutto fino a qui abbiamo fatto solo traversi e si sa, con le ciaspole sono piuttosto antipatici.
Appena attacchiamo il canale ci raggiungono 2 sci alpinisti; davanti la ragazza che saluta radiosa; mi raggiunge il maschietto … con il muso … vabbeh … no comment!
Giuliano sale spedito, io in salita rallento ma piano piano salgo. Il ginocchio va bene e sto iniziando a pensare che sarò in grado di salire la cima.
Lo penso fino a che non vedo bene la cresta: miiiiiiiiiiiiii!!!
Ok, iniziamo a risalire la parete, che è piuttosto ripida, con un sacco di tornanti.
Un attimo di sosta per mangiare 2 nocciole che non ho ancora mangiato nulla stamattina e raggiungo il mio socio ai piedi della cresta: lasciamo qui le ciaspole.
Guardo su.
Non è più ripido della piancaformia ma oggi la mia testolina non è troppo a posto.
Il mio socio sale spedito e io mi ritrovo sola ad affrontare la cresta ripida.
Alzo gli occhi e vedo un passaggio che reputo ostico.
Giuliano è già su. Mi avvicino. Lo guardo e l'apostrofo: ti aspetto qui :(
Lui sembra non aver capito: quando sei su metti un piede li a destra, mi dice.
Non penso. Salgo e basta.
In effetti non è difficile. La neve, nonostante la roccia affiorante, tiene bene.
Ultimo tratto ripido ed eccoci in vetta!
C'è una specie di igloo dove ci sono i 2 sci alpinisti rannicchiati.
Ora è davvero freddo. Perché non mi vesto? Vorrei saperlo pure io.
Sono preoccupata per la discesa. Oggi va cosi.
Mangiucchiamo qualcosa, beviamo ognuno dal suo thermos e poi ci prepariamo per la discesa.
Di già? Ci apostrofa la ragazza.
Voi con gli sci scendete in un attimo, le risponde Giuliano.
Peccato che sci o ciaspole, Giuliano non si ferma mai troppo in cima :)
Scendiamo da un altra strada. Il mio socio mi da la sua picca che cosi mi sento più sicura ma quel traverso lo trovo più bastardo di quello della piancaformia. Il potere della testa … oggi non c'è proprio.
Arrivo al tratto ripido che percorro faccia a monte.
L'ultimo pezzetto entro in crisi. Mi siedo sulla neve e non voglio più scendere.
Il socio è giù che mi aspetta e se ne guarda bene dal venirmi in soccorso.
In parte me la prendo, in parte gliene sono grata perché lui è convinto che posso farcela dal sola.
Intanto sta salendo un gruppotto di sci alpinisti accompagnati da una guida. Molti di loro non saliranno la cima … e questo tutto sommato mi inorgoglisce :) Io, nonostante tutte le mie paure, ce l'ho fatta!
Uno dei motivi per cui sono cosi agitata è che ho già fatto 3 cadute, di cui 2 nei maledetti buchi. Giuliano manco se ne è accorto ma io mi sono spaventata per il ginocchio: e se mi faccio male di nuovo? Avevo da poco iniziato a fidarmi del mio ginocchietto nuovo che invece lo devo riportare indietro: meno male che deve essere ancora in garanzia!
Scendiamo bene, la neve è molto farinosa e dove possibile andiamo giù diretti.
Passiamo dal Lagh Lunghin dove io vorrei fare una sosta: il sole ora è caldo, non c'è vento, il posto è fantastico … niente da fare, il socio non vuole.
Quanto l'ho maledetto! Come si fa in una giornata cosi bella correre a casa senza godersi un momento il luogo?
Alla fine mi ha visto con il muso e ci siamo fermati 10 minuti più in basso. Va beh, perdonato :)
Intanto ci raggiungono gli sci alpinisti: chi scia bene, chi piuttosto maluccio.
Li seguiamo.
Arrivare alla macchina è un attimo, la gita è davvero molto più corta di quelle che sono abituata a fare ultimamente. I piedi non fanno troppo male ed il ginocchio va abbastanza bene.
Ancora un grazie … grande come una montagna al mio socio per queste gite rubate al suo iper-allenamento che mi regala!


Quota partenza: m 1.800
Quota arrivo: m 2.780
Dislivello secondo Gipsy: m 1.030 circa
Tempo totale, comprese le soste: 6 h 15 m
Km percorsi: 8,3 circa
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

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