La descrizione di questa gita è lasciata ad Andrea!
La Cresta di Reit è una catena calcarea senza una vera cima culminante
che chiude a nord la conca di Bormio. L’itinerario percorre un ampio
pendio boscoso avente ai lati ghiaioni che scendono fin quasi al
fondovalle ed è compreso nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Salito il Vioz che era in attesa da 30 anni bisognava migliorare e
salire da Bormio alla Croce Reit, una gita che aspettavo da 35 anni (ne
ho 49). Per le difficoltà del sentiero di salita si poteva aspettarne
altri 35 ma vista la bella giornata e la bassa stagione, che dovrebbe
suggerire poca coda al ritorno, mi sono deciso a proporre l’itinerario
niente meno che ad heliS
reduce da ben altri dislivelli. Proposta accettata e quindi domenica
mattina ci troviamo a Lecco Bione alle 6 e in tutta scioltezza arriviamo
alle 8.20 a Bormio, dove all’ombra la temperatura è di zero/un gradi.
Il sentiero prescelto parte dal giardino botanico Rezia alla fine di via
Sertorelli, che inizia al 2° tornante della statale dello Stelvio. I
primi minuti si fanno su un sentierino che sale lungo un torrente fino
alla pista “Pedemontana Reit”. Si segue questa stradina sterrata verso
destra incontrando il sentiero segnalato che sale a sinistra verso la
Croce Reit. Il sentiero, segnato con il 32, è una successione regolare
di tornanti numerati con cartelli dal 57 o 58 fino al numero 1. La
pendenza del sentiero non è mai ripida a meno che non vogliate usare le
scorciatoie. Si svolge in un bosco di conifere con vedute sui monti
Vallecetta, Cime Redasco, Cima Piazzi, Foscagno. L’unico inconveniente è
dato dagli alberi morti messi di traverso sul sentiero che obbligano a
scavalcarli, aggirarli o passarvi sotto. Arrivati alla croce è
sufficiente spostarsi di pochi metri fino al bordo della scoscesa val
d’Uzza per vedere la piramide del Tresero e la cima del Gran Zebrù.
Verso nord il panorama è dominato dalla parete della Cresta Reit. La
presenza della neve da circa 2000 metri, purché non sia un versante sud,
conferisce interesse al paesaggio assieme al il colore dei larici e
alla limpidezza del cielo.
Dopo la sosta per il pranzo presso la croce, facciamo la variante di
discesa lungo il sentiero segnalato da cartelli che indicano Uzza. La
temperatura adesso è decisamente gradevole e pensiamo raggiunga i venti
gradi. Dopo una bella vista sulla Valfurva e sull’accidentata val d’Uzza
il sentiero si tuffa nel bosco dove ricominciano gli alberi da
scavalcare o aggirare, che stavolta richiedono più attenzione. La moria
di alberi è stata causata da un breve ma intenso episodio di maltempo
(neve, pioggia e vento) che ha colpito questi boschi per un paio di
giorni lo scorso settembre. Le autorità competenti sperano la prossima
primavera di togliere le piante che fanno da ostacolo sul sentiero.
Dopo aver ignorato alcuni cartelli sulla destra che indicano “Bormio” o
“Pravasivo” sbuchiamo di nuovo sulla Pedemontana Reit. La percorriamo
verso destra tenendo ora come direzione “Pravasivo” fino ad incontrare
il cartello per il giardino botanico e ignorando gli altri sentieri che
scendono a Bormio.
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