sabato 1 dicembre 2012

Il dopo



Giuliano è stato trasferito in reparto.
Questo non vuol dire che è tutto a posto, vuol dire che è stabilizzato, respira da solo e ha iniziato a mangiare … ed è uscito dal coma. Il percorso è ancora molto lungo (si parla di mesi) e ancora non si sanno gli eventuali danni riportati.
Ma io sono strafelice. Almeno per il momento.
In queste 2 settimane ne ho viste di ogni.
A qualcuno ho risposto male, e qui pubblicamente chiedo scusa.
Ma.
Ho visto morire un amico, per ore ho temuto che anche Giuliano non fosse più tra noi. Questi traumi non sono semplici da superare.
Ogni momento della giornata rintrona nella mia testa l’urlo infinito di quel giorno per allontanare i pensieri negativi e cercare di organizzare i soccorsi.
Davanti a me continua il volo di Pinuccio … e l’espressione di Giuliano …
Lo so che chi non c’è passato, difficilmente può capire cosa stiamo provando Andrea e io in questi giorni.
Però … beh … sentirmi dire che non si veniva più a trovarmi perché stanchi di una gita oppure offrirmi compagnia ma alle loro condizioni (se ti sta bene altrimenti pace) … non sono mai stata diplomatica, figuratevi ora. Neanche avessi chiesto io qualcosa.
Non sono proprio delle scuse, sono convinta di aver ragione nella sostanza ma un po’ meno nel mio modo di fare ed è di questo che chiedo scusa; le persone interessate si riconosceranno.
Cosi come si riconosceranno le persone a cui devo un ringraziamento particolare per un enorme abbraccio da chilometri di distanza o per un’offerta che qui copio e incollo:
"Abbiamo tutti la nostra vita e i nostri impegni, ma possiamo trovarci: basta volere. Tu parli e io ti ascolto. Se fai domande rispondo."
Qualcun altro mi ha fatto notare quanti amici avessi in particolare su Hikr.
Amici.
In quel sito questa parola ha assunto dei connotati che sono ben diversi dal mio modo di pensare.
Li ho avuto molte manifestazioni di affetto e solidarietà, ma l’amicizia è ben altra cosa.
Non so ancora come evolverà la mia situazione futura ma in questa tragedia ho visto coinvolti i miei 2 unici e veri Amici.
Uno è in ospedale … l’altro sta elaborando questa tragedia da solo … non posso qui spiegare cosa è successo perché lui non vorrebbe ma l’Amico che avevo prima ora non c’è più. Queste tragedie tirano fuori il meglio che c’è in noi … ma anche il peggio di chi dovrebbe esserci vicino.
La sofferenza si aggiunge alla sofferenza.

6 commenti:

  1. Sono contento che Giuliano cominci a migliorare.
    Negli ultimi 10 giorni sono stato anch'io in apprensione per la mamma; è stata salvata per miracolo dalla rottura dell'aneurisma all'aorta, ed anche ieri ci ha fatto prendere un bello spavento con un improvviso peggioramento, ma ora stà meglio.
    E tu?
    Non bene, immagino.
    Speriamo che col tempo si sistemi tutto.
    Non sò che altro dire, non sono uno specialista in queste cose.
    Ciao
    Stefano

    RispondiElimina
  2. Ciao Silvia, hai certamente ragione nel dare un peso "giusto" alla parola amico, solo chi ne ha e soprattutto chi ne ha perso qualcuno sa bene cosa significa.
    Devi però riconoscere che su HiKr c'e' stato tantissimo interesse, tanti che non ti conoscevano e non conoscevano i tuoi amici, se non per la conoscenza virtuale, si sono interessati a chiedere, e darti per quel che è possibile conforto.
    Non sono la stessa "classe" di amici certo, ma in un mondo così egoista, chiuso e pronto sempre a giudicare prima di conoscere, lo trovo già un grande gesto.
    Capisco anche che non trasmette quel calore che uno avrebbe bisogno, ma qualche volta bisogna essere positivi, e leggere anche tra le righe il buono di chi ti sta vicino, anche virtualmente.
    Sei forte, ti servirà del tempo, e mi auguro tanto che Nano ritorni presto presente e attivo ad aiutarti ad elaborare questa sofferenza che assieme avete purtroppo vissuto.
    Ti auguro di cuore ogni bene, e di rivederti presto dove ora hai paura di tornare.
    ciao
    Giorgio

    RispondiElimina
  3. Silvia, non è certo lamentandosi del comportamento altrui che si migliora se stessi e men che meno gli altri. Un tale diceva di non chiedersi cosa fanno gli altri per te ma, prima, di chiedersi cosa fai tu per gli altri.
    Una parola positiva e di vicinanza è già molto, non puoi pretendere che il mondo si fermi per te... Il dolore va sempre rispettato ma quando ho letto la storia della tragedia, non nego che mi sono chiesto se era prudente andare in montagna a metà novembre, dopo la prima neve, che come sai è del tutto instabile. La mia risposta è "No, non è stato prudente"...

    RispondiElimina
  4. Noto che oltre a criticare senza presumo conoscere nessuno di noi ... non hai neppure firmato ...

    RispondiElimina
  5. leggo solo adesso della tragedia...
    ti abbraccio!
    mio padre mi diceva spesso: "giudicare è sbagliato. giudicare senza sapere è anche stupido".
    Cara, non ti curar di loro, ma guarda e passa.

    ivano

    RispondiElimina