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Della serie “non tutte le ciambelle riescono col buco”.
Purtroppo sono una di quelle che quando vede che un amico ci tiene
davvero tanto cede e accetta anche le proposte più “indecenti”.
Nonostante gli abbia detto che non voglio correre né far tutto di
fretta, che partire da casa alle 4:30 per il Legnone non ha poi molto
senso, visto che si sale e scende dai Roccoli, nonostante ciò lui
insiste, e ci tiene … e si vede … e allora accetto.
Ma dopo
l'ennesima mazzata sui denti, quella mattina no, proprio non ci posso
stare più. La goccia che ha fatto traboccare il classico vaso è stata
Kyra,. Nel senso che il mio compagno di sventura era davanti,
fregandosene altamente se il suo passo era veloce rispetto al mio.
Nessun problema … a parte il fatto che se vuoi salire da solo non vedo
perché coinvolgermi. Il problema però è Kyra che non capisce come mai
siamo cosi distanti. Lei sta davanti con l'amico ma. Lui, l'amico, non
ha cani e non sa quindi i pericoli che si incontrano in montagna. E
quando incontriano le capre? Come fa lui a trattenere Kyra che non ha
nemmeno il guinzaglio? E se liberano i greggi? Io conosco la zona, lui
no. Qui ci sono più casere con le bestie e spesso capre e pecore sono in
giro libere. E sappiamo bene come Kyra reagisce ….
Alla fine
richiamo Kyra e la lego. Solo che lei tira. Io sono già ansiosa a causa
delle infelici uscite della mattina, e anche un po' arrabbiata perché
certe frecciatine, dette da uno che non ha neppure un decimo della mia
esperienza montanara, mi infastidiscono non poco.
Alla fine capitolo. Il Legnone l'ho salito innumerevoli volte, oggi posso anche farne a meno.
Mi ruga un po' aver perso una splendida giornata e io libera di andare in montagna ma non importa.
Riesco finalmente ad arrivare a portata uditiva del socio, gli dico che noi non saliamo in cima e di continuare pure da solo.
Cosa devo fare? Mi apostrofa.
Salire in cima, è la mia risposta.
Lui si gira e sale.
Bene. Aspetto un po' cosi che Kyra non lo veda più e poi proseguo,
molto più sollevata visto che non ho nessuno davanti che corre e mi fa
notare e pesare la mia lentezza.
Troviamo le capre. Per fortuna ho richiamato Kyra ed è legata.
Alla Cà de Legn faccio una piccola sosta. E' prestissimo e abbiamo
visto solo 2 ragazzi che ci hanno superato. E in effetti li incontro
tutti mentre scendo. Penso che se fossimo state da sole, saremmo partite
di casa alle 7, salite in cima con tutta calma e scese con altrettanta
calma, ci saremmo godute il sole (e il vento … ) e sicuramente la
giornata … troppo spesso dimentico perchè alla fine mi piace andare in
giro da sola e allora arrivano queste giornate a ricordarmelo …
Tragedia per superare il gregge di capre trovate sul sentiero. Kyra dà
fuori di matto e non ne vuole sapere di calmarsi. Se scendiamo, le capre
spaventate scendono dal sentiero e noi non riusciamo ad andare fuori
sentiero … beh, io non riesco ad andare fuori sentiero. E' una dura
lotta. Salgono due ometti (uno ha un secchio … dove diavolo va con un
secchio?) racconto loro del mio problema, sorridono e se ne guardano
bene dal darmi una mano.
Sospiro. Guinzaglio corto e proseguo, con
il braccio che ormai mi fa male. Per fortuna le capre alla fine tagliano
di lato e noi riusciamo a proseguire.
Arrivate alla macchina faccio
due conti: ho ancora un paio di ore prima che arrivi il mio amico e
allora ce ne andiamo a mangiare in cima al Legnoncino. Con una mezz'ora
di anticipo mi arriva la chiamata: sono alla macchina.
Scendo
tranquilla. Ovviamente il pranzo va a farsi benedire. Lui è un pochetto
costernato, si è reso conto di aver fatto una cazzata.
Bene, che
serva di lezione. L'amicizia deve essere bilaterale e non pensare che
sia sempre giusto solo quello che pensi e che vuoi fare tu.
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.456
Quota arrivo: punto massimo m 2.142
Dislivello: m 1.050 circa
Tempo totale: 6 h 53 m compreso di soste
Km percorsi: 13,9 circa
E' qualche tempo che cerco, ovviamente
senza trovarla, compagnia per andare a camminare. Solo che poi, quando
sono riuscita a tirarmi fuori di casa, sono contenta di essere in giro
da sola. Vado al mio passo, faccio le soste che voglio, posso cambiare
itinerario man mano senza doverlo discutere con nessuno. E oggi è cosi.
Arrivo al parcheggio alle 7:50 ed è già pieno. O almeno cosi mi
sembrava. Poi ho visto cosa vuol dire davvero pieno quando sono tornata …
:O :O :O
Fa fresco e la giornata è bellissima. No, oggi stare a
casa sarebbe un delitto, e non solo per il mio ginocchio. La zampetta di
Kyra non è guarita, speriamo non si aggravi … e con questi pensieri
parto.
Uno sguardo all'agriturismo Grassi Lunghi (bello … davvero un bel posto!) e poi via.
Sbaglio scorciatoia, ma non importa. Oggi proseguo lenta, seguendo solo
il mio passo. Mi sorpassano proprio tutti ma non mi interessa.
Arrivo al Pialeral in un tempo doppio rispetto a quello di una volta, ma non mi interessa.
Mangio una mela regalatami da un amico, dal suo albero, bio al 100% e
km rigorosamente zero … è buonissima! Caffè e poi su, meta bivacco.
Arrivo in poco meno di 3 ore, ma non importa. Ci fermiamo a
mangiucchiare, riposare, godere del panorama e chiacchierare con Ruben,
un ragazzo che sta aspettando che scenda il socio dalla cima. Si stano
allenando per una spedizione in Nepal a ottobre e le chiacchiere con lui
non si sprecano, veramente simpatico … e poi … adora Kyra ^_^
Arriva un Signore con una bottiglia di vino bianco, rifiuto gentilmente
con la solita battuta: se fosse grappa … !!! Detto fatto, arriva poco
dopo con bicchierini bottiglia di grappa :D
E allora Ruben mi
racconta chi è. E' il Sig, Longoni, si … proprio lui, quello di Longoni
Sport ora DF Sport Specialist. E cosi scopro che DF sono le iniziali
delle figlie e mi racconta della splendida persona che è il Sig. Sergio.
Schivo, riservato, sempre pronto a fare qualcosa per gli altri, a
offrire da mangiare e da bere … non per niente ha ristrutturato la
vecchia baita e l'ha messa a disposizione di tutti.
Quando se ne sta
andando mi avvicino, Ruben mi presenta, lui schivo quando gli faccio i
complimenti, stretta di mano … non ho avuto il coraggio di chiedergli la
foto insieme ma è meglio cosi, non avrei resistito alla tentazione di
pubblicarla e forse lui non ne sarebbe stato contento.
Chiacchiero
ancora un po' con il nuovo amico e poi proseguo. Niente cima per noi
oggi, proseguo lungo la via estiva fino ad incontrare l'ultimo sentiero
che scende, quello che si inoltra nella valle (che non so come si chiama
ma qualcuno a caso ce lo dirà!)
Qui trovo il semprevivo, le stelle alpine, ancora tanti altri fiori …. bellissimo!
In località Tedeschi mi fermo a riposare, sono stanca, ho sonno. Trovo
una panchina e mi tolgo gli scarponi, mi sdraio un po'. C'è un gran
cicaleccio, qui vengono le famiglie con borse frigo e coperte a fare il
pic nic.
Troppo caos per i miei gusti, scendo. Sempre con molta calma, chiacchierando con chiunque mi permetta di farlo.
Incrocio la traversata bassa e mi chiedo se per caso è possibile
scendere da li e poi riprendere la strada per la cappelletta, ma oggi
no, non ho voglia di andare a vedere. L'insonnia dell'altro giorno la
sto pagando ancora e allora torno tranquilla alla macchina.
Sosta gelato a Cesana (ma quanta gente!) e poi a casa.
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 860
Quota arrivo: punto massimo m 1.890
Dislivello: m 1.060 circa
Tempo totale: 7 h 15 m compreso di chiacchiere
Km percorsi: 11,2 circa
Ci sono posti che amo alla follia e
almeno una volta l'anno cerco di andarci. Uno di questi è la Val Gerola,
anche se li ho i ricordi di uno dei fatti più brutti della mia vita.
Ne parlo con il mio mentore che anche se non va più in montagna non ha
dimenticato posti e itinerari e ha mantenuto intatta la capacità di
consigliarmi luoghi incantevoli: vai in Val Tronella, selvaggia e
solitaria, e sali al Benigni.
Detto fatto.
Ho purtroppo anche un
problema al ginocchio: è da qualche giorno che è tornato a farmi male.
E' molto probabile che la mancanza di allenamento ne sia la causa, il
mio ortopedico che me l'ha sistemato 4 anni fa mi disse cosi: lei deve
stare allenata … vedremo oggi come andrà.
Ai cultori della colazione
al bar faccio presente che alla pasticceria di Morbegno caffè e brioche
costano 1,60 € ed entrambi sono davvero buoni ;)
Arriviamo a
Pescegallo e ci sono 8°C. Mi metto la maglia lunga prima di prepararmi.
Intanto vedo che stanno tornando i fungaioli e stanno partendo quelli
che portano in giro i cani. C'è un po' di traffico cinofilo con padroni
che non hanno piacere di vedere Kyra che si avvicina troppo ai loro
amici pelosi e immagino che sia questo il motivo per cui sbaglio e non
becco il sentiero. Andiamo avanti per una carrareccia bellissima, in
leggera discesa, coperta da un morbidissimo prato e con il percorso
salute … ma ditemi un po': quanti di voi hanno mai fatto un percorso
salute?
Alla fine mi rendo conto che non posso che essermi
sbagliata, la strada non è nuova, non mi hanno tramutato il sentiero in
carrareccia e poi si scende … e si va troppo verso Gerola Alta.
Torno. E incontro la signora con il cagnolino, quella che non voleva che
Kyra si avvicinasse. Saluto, Chiedo se va a fughi, 4 chiacchiere tanto
per prendere coraggio e poi glielo dico: devo aver perso il sentiero …
figuraccia … la signora gentilissima mi dice che si, dovevo tirar su
proprio alla casera e mi indica il percorso più breve per rientrare.
Salutata la gentile vecchietta torniamo indietro.
La giornata è bellissima, strano in questa estate, e poi … per salire al Benigni ci vorranno solo 2 orette!!!
Incontro il bivio … come ho fatto a topparlo lo so solo io ma non importa … tanto per arrivare al Benigni ci vorranno due ore!
Ai cartelli c'è indicato anche il Pizzo dei tre signori … e mi sale un
nodo alla gola. Cerco di cacciare i pensieri ma è davvero difficile …
stanno per sgorgare le lacrime quando inizio a incontrare gente … poco
socievole a dire il vero, sono un po' arrabbiati perché non trovano
funghi! Evito di dir loro che hanno già setacciato il luogo e proseguo
incontrando una bianca signora, bianca nel senso dei capelli. Ha la
faccia simpatica proprio da nonna e mi fermo a parlare. Lei ha subito un
brutto lutto da cui non si riprende e ci raccontiamo i nostri guai
salendo pian piano.
Arrivati alla baita dove c'è il mio bivio ci
salutiamo con baci e abbracci e lei continua a urlarmi: STAI ATTENTA!!!
MI RACCOMANDO !!!!
Saliamo. Da qui è tutto nuovo e già rimango
incantata. E poi … cosa ti vedo? Mirtilli … a gogo'!!! Qui è la zona dei
mirtilli, non per nulla a Rasura fanno la festa dei mirtilli ogni primo
we di agosto ma cosi tanti non ne avevo mai trovati. Mi dico che è
perché questa valle non è molto frequentata, mi fermo e inizio la
raccolta vuotando la scatola del cibo … tanto per arrivare al Benigni ci
vorranno circa due ore!
Ne raccolgo un bel po' poi riprendo a
salire. La pioggia estiva e la neve dell'inverno hanno fatto dei bei
danni, il sentiero è a volte sconnesso o addirittura scomparso. A volte
mi devo fermare e guardare bene intorno per decidere dove andare, a
cercare il segno che alla fine, per fortuna trovo. E trovo anche tante
altre piante di mirtilli! Non posso fermarmi a raccoglierli tutti
adesso!!!
A noi piacciono i giri ad anello per cui pensavo di
tornare dal Passo di Salmurano ma di la lo so che non ci sono mirtilli …
come fare? Medito mentre salgo.
La valle è bellissima, ha ragione il mio mentore, è selvaggia e non c'è nessuno!
Salendo incontriamo una piccola diga. In Val Gerola le dighe non si
contano ma questa mi stupisce, in questa valletta piccola, stretta e
solitaria l'ultima cosa che mi aspettavo era una diga!
Mi chiedo
come si passerà di la quando Kyra adocchia la tana di una marmotta
proprio li vicino al sentiero. Devo distogliere l'attenzione cosi mi
metto a cercare in fretta il segnale chiamando Kyra. Lo trovo,
proseguiamo a sinistra. Però il canale di salita dovrebbe essere in
fondo alla valle … e sulla destra … vabbeh, adesso girerà.
No, non
gira. Che mi ricordi male il sentiero visto sulla carta? Mi ritrovo
sotto una bellissima parete verticale e li si che ti chiedi come diavolo
si passerà!
Il sentiero scende, sconnesso, ripidissimo, con gradini
fatti di legno per nulla incoraggianti. Leggo una scritta sulla roccia:
di qui Salmurano di la Trona … ops … Ormai l'avevo capito anch'io che
qualcosa non quadrava e cosi penso, un pochino amareggiata, che invece
di andare al Benigni andrò al Salmurano (che non mi piace per niente).
Sbuchiamo effettivamente sulla valle principale, dove ci sono gli
impianti di risalita e le conseguenti piste da discesa. Bello il
traverso se non fosse per i paravalanghe. Proseguendo inizio a pensare
che almeno al Passo di Salmurano ci possiamo andare e quindi cerco di
stare alta per non perdere quota.
E poi Kyra incontra, in ordine:
mucche, cavalli e capre. Il solito cinema e mi tocca legarla. E lei tira
e abbaia e abbaia e tira … mi staccava il braccio! Finalmente passiamo
la zona di pascolo e risaliamo il canale insieme ad una famiglia (mamma,
papà bimba e bimbo) davvero simpatici.
La bimba si offre di fare
una foto a Kyra e me al passo e poi iniziamo il traverso che ci porterà
al canale per il Benigni … si, perché sta prendendo forma una certa idea
nella mia testolina.
Dalla parte bergamasca le nuvole sono copiose e
il vento freddo e io sono sudata ma non voglio coprirmi o cambiarmi in
quanto, arrivata al rifugio, preferisco avere cose asciutte da mettermi.
Anche qui il sentiero è franato in parecchi punti ma si passa sempre agevolmente.
Il canale è diventato un torrente. Kyra sale tranquilla e sicura e io
inizio a salire veloce, salvo poi, verso la fine del canale, ad aver
finito le riserve. Non sono allenata e non ho fatto soste per riposare e
mangiare qualcosa.
Kyra ha solo un paio di volte un dubbio e le
indico io dove salire per il resto lei sale e poi mi aspetta. Fuori dal
canale ci sono gli ultimi 100 m, per me una tortura. Mangio una barretta
perché sono alla frutta ed era proprio quello che ci voleva. Arrivo al
rifugio mentre molti stanno scendendo e fuori non c'è tantissima gente …
sembra siano tutti dentro!
Per la cronaca: tanto ci vorranno un paio di ore per arrivare al Benigni! Beh, noi ci abbiamo impiegato quasi il doppi :D
Fuori dal rifugio trovo un po' di cani legati e lasciati li dal
padrone. Uno lontano dal rifugio e abbaia a tutti perché vuole
compagnia. Uno legato proprio li, attaccato alla porta del rifugio ma è
un cane molto timido e pauroso e si vede che è a disagio.
Lascio giù
lo zaino, cambio la maglia e vado a fare un giro. Ed eccolo li, il
sentiero numero 8 che scende in Val Tronella! E si, era questo che
pensavo: non sono riuscita a salire e allora ci scendo!
Vento e
freddo, mi ci vogliono guanti e cappello. Mangiucchiamo qualcosa e poi
mi preparo per la discesa. So che sarà ripido scendere da questo canale
ma anche quello da dove sono arrivata non scherza. Spero solo di trovare
il punto in cui ho perso il sentiero.
Mentre inizio la discesa mi
chiama il papà della famigliola incontrata salendo che mi chiede dove va
quel sentiero. Spiego e cosi decidono che scenderanno anche loro di li.
Bene, se mi perdo posso aspettarli e cercheremo insieme la strada :D
Scendiamo. Usti se è ripido! Ma non solo, è anche piuttosto esposto! Il
sentierino passa rasente la montagna, strettissimo e non con uno
strapiombo sotto, ma le rocce del canale. Spesso mi chiedo se non era
meglio fare le rocce del canale ma tanto fa che scendo di qua (e porto a
casa anche la rima!)
Non ho mai avuto un passo sicuro in montagna,
ma ora mi accorgo che quasi mi fermo, sono lenta … non ho paura ma
controllo davvero bene dove metto i piedi e le mani.
Pazienza, ormai
è cosi, non posso farci niente. Inoltre devo stare attenta al ginocchio
… mannaggia a lui! Però avevo ragione, non appena si sono scaldati i
muscoli il ginocchio ha iniziato a non fare male e a funzionare bene.
Devo tenermi allenata, altro che pigrizia e saponi!
Incredibilmente,
arrivata alla fine del canale trovo 2 che stanno salendo … stranieri …
il mio orgoglio ne rimane ferito ma sopravviverò ;)
Intanto la
famigliola inizia la discesa. Li tengo d'occhio fino a che non sono alla
fine del canale. Quello che mi stupisce è che non mi hanno mai
raggiunto, nemmeno nelle innumerevoli soste che ho fatto per portare a
casa 400 gr di mirtilli … che abbiano preso la deviazione per Salmurano?
E si, perché già dall'alto si vede la diga dove io ho preso la
deviazione a sinistra, salendo. Ovviamente il sentiero passava
dall'altra parte della diga, dove si trova anche un cartello che indica
anche la direzione Rifugio Trona.
Mi guardo bene intorno,
sinceramente il cartello dovevano metterlo anche qui, da dove si arriva,
si vede prima il segnale che porta a sinistra, non è che sono proprio
tonta …. si, un po' lo sono … ma i segnali sono fatti male, ecco! ;)
Da li scendiamo raccogliendo mirtilli fino a che non sono stufa. Kyra
mi difende quando arriva qualcuno e io ho il sentiero per aria tutta
presa nella raccolta …. e non solo! C'erano le marmotte e Kyra correva
come una matta (anche sulla pietraia!) non appena sentiva il fischio.
Bene, quando ero ferma a fare pipì è arrivato il fischio, Kyra ha fatto
il cenno di partire ma poi si è fermata; si vedeva che fremeva ma,
questo l'ho capito dopo, io ero li in posizione secondo lei critica e
non mi poteva abbandonare … tatina … ma quanto ti voglio bene!?!?!?!?
Raccolto una quantità che ritengo congrua, metto al scatoletta nello
zaino e scendiamo. In vicinanza del bivio troviamo un sacco di gente che
raccoglie mirtilli … con il pettine … ma non era vietato???
Arrivati alla macchina trovo il solito: parcheggio pieno, tanta gente venuta su a passeggiare e tanti cani …
Io mangio ancora qualcosa e apro la portiera per far prendere fresco
alla macchina. Kyra non se lo fa neppure dire, ci entra di corsa … sarà
mica stanca?
Bollettino medico del giorno dopo: Kyra si è fatta
male a una zampetta, una una piccola escoriazione che le sto curando
con tintura di iodio e spero che passi almeno per domenica. Il mio
ginocchio ha ripreso a fare male non appena i muscoli di sono
raffreddati. Oggi va meglio ma … sono indecisa sulla prognosi, devo
provare ad allenarmi un po' e vedere se passa. E se non passa ….
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.402
Quota arrivo: punto massimo m 2.222
Dislivello: m 920 circa
Tempo totale: 6 h 55 m compreso di chiacchiere, raccolta mirtilli e sosta in rifugio
Km percorsi: 11,9 circa
Con un ritardo mostruoso posto anche questa gita che è poi la conclusione di La passata …. passata!
Finalmente vedo la cima di questa montagna, scopro un bellissimo
rifugetto gestito da volontari dove, a detta degli amici che erano con
noi, si mangia bene!
Gita tranquilla, viste le giornate infami che questa estate ci sta riservando, ma in ottima compagnia!
heliSLaLenta & Kyra più due amici
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 893
Quota arrivo: punto massimo m 1.431
Dislivello: m 610 circa
Tempo totale: 6 h 46 m compreso di soste
Km percorsi: 11,2 circa
Oggi incontro qualcuno che mi conosce, me lo sento!
Partiamo però da sole, colazione (un po' cara ma superba) a Introbio e
saliamo al Cainallo dalla Valsassina. Arrivando vedo che non ci sono
tante macchine parcheggiate ma mi rifiuto di metterla nello spiazzo, poi
rischio di rompere qualcosa sotto visto che, nonostante paghiamo da più
di un anno, non hanno ancora sistemato nulla delle buche e dei sassi.
Giro la macchina e accosto. Scendo con Kyra libera. Mi si mette uno
dietro. Gli faccio segno guardando Kyra che può avvicinarsi. Scende. “Ma
tu sei Zia Silvia?”
Ecco … l'avevo detto :D
E' Zaccaria che non
vuole assolutamente che lo aspetti ma mi raggiunge … facile
raggiungermi … oggi ancora di più, non sono allenata.
Poi incontro
anche Danilo che con altri amici farà però un giro diverso dal nostro.
Lo incontreremo di nuovo al parcheggio la sera, hanno fatto un giro un
bel po' più lungo del voluto :D
Parto tranquilla, ho bisogno di
andare con i miei tempi; non fa caldo ma so già che soffrirò, ho anche
uno zaino con 2 litri di acqua e quindi non proprio leggerissimo.
Zac mi raggiunge nel boschetto appena dietro la chiesina degli alpini e
da li è una chiacchierata unica fino a che non torneremo alla macchina.
Io non me la sento di fare l'integrale con Kyra, l'ho fatta solo
d'inverno e con la neve è un'altra cosa. Inoltre sono molto stanca e
l'ipotesi di dover tornare per poi risalire perché non passo con Kyra mi
fa desistere. E da buon compagno di gita desiste anche Zaccaria.
In
cima fa freschino, Zac vuole entrare e mi offre un the, come rifiutare?
Chiedo, nonostante i cartelli simpatici che ci sono all'entrata, ma
niente da fare, Kyra deve restare fuori. Se non fosse che sono in
compagnia avrei desistito, mi sarei vestita e sarei stata fuori con la
mia tata. Lo so, sono iperprotettiva con lei, ma che ci posso fare?
Dentro non era pieno e Kyra oggi è stata bravissimissima … e cmq, se
creasse problemi, sarei io la prima ad uscire.
Fa niente, Kyra è
stata molto brava e per fortuna non c'era troppa gente altrimenti
avrebbe rischiato di essere calpestata visto il poco spazio a
disposizione.
In discesa Zac vuole fare l'integrale ma Kyra continua
a fare avanti e indietro tra me e lui. Gli dico di non preoccuparsi che
io scendo e Kyra mi viene dietro per forza ma alla fine vince ancora la
compagnia e anche Zac è dei nostri.
Devo dire che la mancanza di allenamento la sento, sono scivolata non so quante volte sgarbellandomi anche il gomito :/
La Guzzi è una vera e propia tortura, ma lo sapevo, per questo ho
portato i bastoni. Zac è davvero un ottimo compagno di escursione, non
si lamenta mai della mia lentezza …. un vero Signore!
Una piccola sosta arrivati ai pini mughi e poi giù ancora.
Ora il caldo torna potente, l'acqua è quasi finita e sono io sfinita ma si continua.
Ci abbiamo messo una vita a fare il giro ma le chiacchiere hanno fatto passare le ore che neanche ce ne siamo accorti.
Zac è un grande uomo … la sua trasparenza, forza nell'affrontare le
avversità della vita mi hanno molto colpito. Mi sono ritrovata a
raccontargli cose della mia vita cosi, come se fossimo amici da sempre …
Grazie della compagnia ed è stato un vero piacere per noi averti come compagno!
Anche Kyra è rimasta affascinata dal nuovo amico ♥
Ha camminato con noi Zaccaria
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.418
Quota arrivo: punto massimo m 2.410
Dislivello: m 1.220 circa
Tempo totale: 8 h 49 m
Km percorsi: 12,3 circa
Per raccontarvi la storia di oggi devo andare indietro nel tempo … tanto indietro … cercherò di essere breve.
Questa storia nasce tanti anni fa, quando Giuliano decide di voler
andare in montagna e trascina nella sua avventura un collega della
moglie, Rino. Fanno insieme un corso di alpinismo prima, poi imparano a
sciare e quindi un corso di sci alpinismo. Praticano alpinismo ad un
buon livello, direi ottimo, fino a che Giuliano non fa conoscere a Rino
una sua collega …. diventerà la moglie di Rino e insieme metteranno al
modo 3 figli. Man mano che i figli nascono, Rino inizia a diminuire le
difficoltà, sente addosso tutta la responsabilità di un padre di
famiglia. Giuliano, grande amico, accetta volentieri la cosa e si
calmano per un po'.
E cosi arriviamo a quel fatidico 2 aprile 2010.
Giuliano e Rino fanno una classicissima sci alpinistica, il Piz d'Agnel
ma salendo, a quota 2.830, Rino non si sente bene. Mangiano qualcosa e
ripartono. Ancora non va. Giuliano è pronto a rientrare immediatamente
quando Rimo urla, stringe le mani al petto e cade … esanime … Due
ragazzi che sono li si avvicinano, aiutano Giuliano a proteggere Rino
con i teli termici, chiamano immediatamente la Rega spiegando l'accaduto
… ma Rino è già morto. Non è servito il massaggio cardiaco e la
respirazione bocca a bocca fatta subito da Giuliano, non è servito
l'intervento del medico della Rega, non è servito portarlo a Coira, dove
c'è una unità di rianimazione.
Rino non c'è più. Lascia la moglie e 3 figli piccolissimi.
Giuliano è prostrato dal dolore. La settimana successiva decide di
tornare su, da solo, per lasciare una traccia nel punto in cui è
successo. Colora una pietra di verde e arrivato al punto (c'erano ancora
le tracce dell'elicottero) scava più profondo che può nella neve e
mette la pietra.
In estate saliamo con la moglie e alcuni amici a
cercare il punto. Arrivati in quota non troviamo la pietra. Giuliano
sembra un orso in gabbia, fa avanti e indietro, non si da pace … eppure è
qui, continua a ripetere. Ci fermiamo tutti: Giuliano, mangiamo
qualcosa, poi cerchiamo ancora.
Ad un certo punto si sente la moglie
di Rino che, un po' più in la rispetto a dove siamo noi, chiede: ma
l'hai colorata solo da una parte la pietra?
Ecco, questo fatto che
l'abbia trovata lei, nonostante la pietra fosse con la faccia colorata a
terra e lei non sapesse che forma avesse …. ci ha commosso non poco.
Giuliano ha preparato con le sue mani una piccola croce, si confonde
con le rocce. Decide di metterla un po' spostata rispetto al luogo
esatto, perchè sia fuori dal sentiero, sia poco visibile … insomma, non
vuole che dia fastidio ma lui sente molto forte di dover fare questa
cosa.
Giuliano torna su un paio di mesi dopo per affrancare meglio
la croce in modo che possa resistere alle intemperie che a quella quota
possono essere pesanti.
Passano i mesi e arriva il primo
anniversario. Si decide di far dire una messa là, si trova un frate
disposto a salire con noi. Vengono su gli amici di Rino e di Giuliano, e
alcuni amici miei perchè pochi giorni prima viene a mancare un mio caro
amico, per me evento improvviso, l'ho visto a gennaio … lui non ha
voluto farci sapere della sua malattia per cui è stato davvero un
fulmine a ciel sereno.
La settimana prima con Giuliano decidiamo di
salire per vedere se riusciamo a scoprire la piccola croce che è
certamente sommersa dalla neve. Spaliamo, cerchiamo con le sonde, non so
quanto tempo siamo stati li ma la croce non l'abbiamo trovata.
Siamo un po' mogi ma non abbiamo alternative.
Il giorno fissato per la celebrazione, arriviamo su e …. la punta della
croce spunta fuori dalla neve … altra fortissima emozione ….
L'anno dopo torniamo ancora, stavolta siamo in pochi, mangiamo con Rino e
portiamo i disegni che i suoi bimbi hanno fatto per lui; li mettiamo
dentro una borraccia di plastica che leghiamo poi alla croce. Mettiamo
anche la bandierina tibetana e poi scendiamo.
Poi, il 17 novembre il nostro incidente.
Era quindi un anno e mezzo che non salivamo.
Era un anno e mezzo che Giuliano non andava in montagna, se tralasciamo
qualche piccola passeggiata qui da noi, tranquilla e corta.
Non
abbiamo più, né io né lui, la testa per la montagna ma se io vado
comunque a far qualcosa per portare in giro Kyra, Giuliano, visto quello
che ha passato (la riabilitazione è durata un anno!) non ha più
intenzione di riprendere.
Quando mi dice che vuole tornare li non me lo faccio dire due volte.
Guardo costernata la meteo … invece arriva la telefonata: andiamo, porta l'ombrello.
Siamo su in circa 2 ore, apriamo la borraccia ancora legata alla croce e
le foto e i biglietti sono ancora li, solo un poco umidi. La mia
bandiera tibetana è ancora li ….
E una forte emozione … ma ancora più forte essere qui con Giuliano e Mario …
Lo so, è una eccezione, ma io sono felice che Giuliano abbia trovato la
voglia per tornare qui, a trovare il suo amico … perchè per noi Rino
sarà sempre qui, tra le montagne che amava tanto e nel luogo in cui si è
addormentato per sempre.
Hanno camminato con noi Giuliano e Mario
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 2.207
Quota arrivo: punto massimo m 2.799
Dislivello: m 610 circa
Tempo totale: 4 h
Km percorsi: 8,4 circa