venerdì 25 dicembre 2015

Grigna meridionale – m 2.184 – 25 Dicembre 2015

Non è il primo natale che passo in montagna e anche quest'anno mi va bene: la giornata è strepitosa … fin troppo se penso all'inquinamento.
E al caldo.
Ma in ogni caso, quest'anno decido per una cima, l'anno scorso mi sono fermata al Bivacco Riva Girani ma quest'anno arriviamo in cima, lo prometto alla mia tata.
Decido di lasciare la macchina sulla strada sterrata, non ci sono ancora macchine (sono abbastanza convinta che se non ci sarà ressa non ci sarà neppure il deserto) e mi avvio. Non trovo il sentiero che taglia per il Rifugio Porta e mi ritrovo su quello che va al Canalone Porta; mentre medito sul da farsi mi rendo conto che ho lasciato il guinzaglio di Kyra in macchina, per cui si torna.
Preso il guinzaglio provo a vedere in giro se per caso mi sono sbagliata, si sa che ormai la mia memoria ha deciso una strada diversa dalla mia, ma niente, il sentiero è quello. Chiedo a dei ragazzi arrivati nel frattempo e lui mi spiega, con cognizione di causa, dove è il sentiero e mi dice anche che direzione prendere per il bosco se il sentiero non lo trovo. Ovviamente non ci penso neanche a salire per il bosco nonostante conosca bene la direzione del Rif Porta ma ecco che appena imbocco il sentiero vedo la deviazione: come diamine ho fatto a non vederla prima? Semplice, avevo dimenticato il guinzaglio e il mio inconscio ha scelto cosi, in modo che dovessi tornare indietro per forza … lo so, è debole come scusa … ma una la dovevo pure inventare … in fin dei conti è natale anche per noi!
Arriviamo al porta e poi su nel bosco. Kyra si ferma per i suoi bisogni. poi va avanti piano … anzi, si siede: cosa c'è Tata?” Niente, cammina un po' e poi si risiede. Qui c'è qualcosa che non va, mi abbasso per parlare alla piccolina e vedo il guaio: il sederino è davvero tanto … ma tanto sporco … ma porc.... io ho solo una salviettina umidificata. Cerco di fare quello che posso tra quella e i fazzoletti di carta che bagno appena appena (non ho tanta acqua e la giornata si preannuncia calda, non voglio che Kyra rimanga senza, io ho il the ma lei quello non lo beve e lavarla con the e miele non mi sembra il caso).
Saliamo. Ovviamente non incontro nessuno. Un paio di ragazzi che scendono. E inizia a fare caldo. Questi due mi piacciono, chiedo a loro se hanno un fazzoletto umidificato da regalarmi. Vedo le espressioni del ragazzo: sta facendo mentalmente l'inventario di quello che ha nello zaino e poi me ne offre uno disinfettante … ottimo! Cerco di pulire ancora un po' Kyra, va meglio ma ancora non è a posto … maledetta la scatoletta di ieri, e io che pensavo di fare un bel regalo!
La Cermenati inizia ad “affollarsi”, qualcuno che sale, qualcuno che scende, uno o due che supero. Come presupponevo però sono quasi sempre da sola e riesco pure a fare pipi sul sentiero …. cosa che non riesce mai mai mai, almeno a noi femminucce.
Cima.
Deserto. Mi avvicino al bivacco, mi guardo intorno, spettacolo … quante volte sono salita quassù? E quante volte ancora mi dovrò emozionare per quello che vedo?
Li davanti il Grignone, da questa parte non è un gran che e senza neve è davvero triste. Sono proprio contenta oggi di essere salita qui. Chiedo a un ragazzo di farci la foto di natale e poi mi accingo a preparare la mia tavola imbandita. Ho portato un panettone, l'idea era di dividerlo con quelli che trovavo in vetta ma ora non me la sento di interagire. Però mi dispiace … era quello che volevo, penso mentre mangio un po' di ananas. Taglio il panettone e poi senza pensarci troppo mi alzo e inizio ad offrirlo in giro … accettano tutti con un sorriso, le coppie ne vogliono prendere solo un pezzetto che dividono tra di loro ma io insisto. Dai, è andata bene, sono contenta. Mi tengo via la mia fetta di San Biagio (lo sapete vero che per preservare il mal di gola il panettone mangiato a San Biagio deve arrivare da quello tagliato sulla tavola di natale? A casa mia se ne aprivano sempre due, uno per San Biagio e se ne dava un pezzettino a ognuno da mangiare e un altro da portare via, poi il panettone da mangiare in quantità).
Alla fine stimo che saremo circa 15 persone, non male visto che è il 25 dicembre; invece va male il fatto che ho su un solo strato, manica lunga ma un solo strato, mi sdraio al sole e quasi mi addormento … non è stagione giusta purtroppo.
Arrivano altri 5 – 6 escursionisti e io ho finito il panettone …. anzi, pensavo di trovare meno gente cosi alla fine non ho mangiato quasi nulla … mentre Kyra se li è passata tutti e ha raccimolato un bel po' di assaggini, compreso il panino con companatico piccante!
Scendiamo, altri assaggini per Kyra e 4 chiacchiere per me. Nel frattempo arrivano i due ragazzi che mi hanno dato indicazioni al mattino, loro hanno fatto la Sinigaglia. Si domandano se si scende da li. Io rimango un po' basita perché da quello che mi dicevano alla mattina sembravano più esperti di me. Alla fine, vista la loro titubanza, chiedo da che sentiero vogliono scendere: da quello dei pratoni. Dei pratoni? Mai saputo che c'è un sentiero dei pratoni ma da qui tranquilli che si va ai Resinelli.
“Ma tu non ti ricordi? Sei stato qui 3 gg fa!”
“Si, ma c'era la nebbia... “
Questa non l'ho capita … eppure sono loro che mi hanno dato indicazioni al mattino …
Sembrano convinti ma poi vedo che hanno imboccato il Cecilia … bon, spero che sappiano quello a cui vanno incontro perché è un bel po' più lungo scendere di la. Cmq, fatti loro, hanno fatto la Sinigaglia quindi immagino che non avranno problemi tra Cecilia e Direttissima e se scendono dal Rosalba amen, si faranno la strada per tornare alla macchina.
Noi scendiamo tranquille e piano piano. Probabilmente è l'ultima gita per le mie scarpe, mi hanno accompagnato un anno intero, ormai hanno le suola completamente piatta, le tomaie tutte rotte … ne hanno macinati di km e di dislivello e casa c'è il paio nuovo che ci aspetta.
Serena, oggi sono serena e Kyra è contenta. Non mi molla un momento, sta diventando sempre più una brava cagnolina, affettuosa con tutti … se penso a quando è arrivata da me !!!
Una piccola sosta per bere e vedo due ragazzi che stanno salendo. A quest'ora? Non mi sembrano un fulmine. Lui prende una storta. Accidenti, già mi vedo ad accompagnarli giù prestando i bastoni o, se la cosa si fa grave, chiamare i soccorsi. La mia sindrome da crocerossina non ce la fa a farmi i fatti miei per cui, pronta a scendere, mi avvicino e chiedo se va tutto bene. Fa male? Un po' ma sta passando. Ce la fai? Si si, ce la faccio. Stringi bene lo scarpone, mi raccomando. Chissà dove sono arrivati … mi hanno anche chiesto se quello era l'unico sentiero per scendere …. Come ha detto oggi un mio amico: elicotteri non se ne sono sentiti, per cui è andato tutto bene.
Kyra ha bevuto tutta la sua acqua. Non ne ho altra. Ai Resinelli vado alla chiesa per prenderne un po' alla fontana: chiusa … ma con questo caldo? La tata non si lamenta, aspetta a casa … la forza dei meticci!
E anche questo anno ce lo siamo passati, come volevamo, come una giornata qualsiasi non fosse stato per quel panettone offerto in cima.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.351
Quota arrivo: m 2.178
Dislivello: m 860 circa
Tempo totale: 5 h 31 m compresa di soste
Km percorsi: 6 circa


mercoledì 23 dicembre 2015

Fiaccolata al Cornizzolo – 23 Dicembre 2015


“Quest'anno partiamo prima, puntiamo a prendere la fiaccola! Ci troviamo alle 19.”
Non dico nulla, mi organizzo per essere li all'ora indicata. Se non che scopro che le fiaccole quest'anno non ci saranno a causa della troppa siccità. Va bene, tanto io mica ci credo che arriviamo in tempo a prenderle …
“E poi pensiamo di fare la cresta, un po' più bella … “ Occavolo, io non sono allenata …. speriamo in bene!
Ci troviamo alle 19 più o meno in punto, due cani (maschio e femmina) una bimba e tre maschietti compongono il gruppo, oltre a me ovviamente.
Ci stringiamo per stare tutti sulla panda, è stupido (oddio …. è un'offesa???? (questa la capiscono davvero in pochi … ) ) salire con due macchine quando sarà difficile trovare parcheggio per una. Di solito troviamo posto a Campora, non riusciamo a salire fino a Carella …. beh, quest'anno, fatti due tornanti, abbiamo trovato la fila.
Scherzando diciamo che c'è la fila fino su.
Non si va avanti.
Pensiamo che ci sia qualcuno che non riesce a girare al tornante.
Non si va avanti.
Kyra inizia a innervosirsi e anche gli umani un po' si spazientiscono.
Non si va avanti.
Ma è quel pirla (oddio …. è un'offesa???? (questa la capiscono davvero in pochi … ) ) che vuole parcheggiare …
Non si va avanti.
Alla fine i due seduti davanti scendono per andare a capire cosa è successo nel frattempo arriva uno che ci dice che dobbiamo tornare tutti indietro in retromarcia, non si sale.
IN RETROMARCIA??? Oddio …. piano piano uno riesce a girare, riempiendo ben bene i fianchi di vaselina riesce a passare e lasciare quindi alle altre macchine il piccolo passaggio per girare.
Non si va avanti. Che poi è tornare indietro.
Kyra sempre più agitata. Io propongo di scendere con lei ma niente da fare, non vogliono perché il casino è davvero enorme.
Piano piano scendiamo, all'inizio della strada fa capolino il carabiniere: grazie, se arrivavi prima era meglio ma meglio tardi che mai. Non so cosa sia successo ma immagino (e spero) che l'anno prossimo non facciano salire più nessuno in macchina da una certa ora in poi.
Greta, Kyra, Last e il cugino di Giuliano (mannaggia mi ricordassi il nome!) scendiamo alla mulattiera mentre Mario e Giuliano vanno a parcheggiare.
In realtà un posticino dove mettere il pandino c'è e allora provo a chiamare Giuliano. Non risponde. Lo richiamo … non risponde. Ok, ha lasciato il telefono a casa ….
Finalmente il gruppo si ricompatta e iniziamo la salita. Non siamo in tanti, nonostante sia la via più logica per salire a piedi, e io ne sono felice perché Kyra può stare senza guinzaglio. Sapendo che c'era buio (perspicace ….) ho messo a Kyra la lampadina della bicicletta ma continua a spegnersi e questo non è bello perché la gente, che cmq sta scendendo(??) non la vede.
Greta è una bimba meravigliosa, facciamo un sacco di chiacchiere e mi mostra con orgoglio i suoi scarponcini nuovi comprati proprio per l'occasione perché i precedenti ormai non le vanno più bene: quante bimbe di 8 anno conoscete cosi???
Saliamo dalla strada fino alla curva del piantone incontrando davvero poca gente: che si sia fatta spaventare dalla coda? Da li prendiamo la cresta. Io faccio fatica, Giuliano fa fatica, i cani corrono felici e Greta inizia a sentire la stanchezza.
Teniamo duro e arriviamo in cima al Pesora per una piccola sosta. E poi la cresta, ora c'è un po' di vento e solo un paio di persone oltre a noi. Come al solito, abbiamo sbagliato orario :D
In cima c'è un po' di gente … e nebbia. La croce è illuminata e fa freschino. Ci copriamo, mangiamo gli amaretti che ho portato (uno per uno) e i croccantini ai cani. Abbevero i pelosi e poi scendiamo. Una pena. La mia frontale deve essere scarica e non ho la profondità nella visuale per mettere i piedi e sono stanca, in più si scivola anche un pochetto. Quando Greta capisce che sono in difficoltà mi affianca, lei ha una pila super e mi fa luce che sembra giorno … un amore di piccola alpinista!
E' vero che a salire la pila non serviva, quest'anno abbiamo la luna piena, ma qui c'è nebbia e la luna non riesce a bucarla.
Arriviamo davanti al rifugio e abbiamo l'amara sorpresa di trovare finito il vin brulè … e pochissima gente. Gli altri anni c'era da sgomitare, quest'anno invece avrei potuto lasciare Kyra tranquillamente libera.
Riusciamo a fare una foto vicino al presepe, mangiamo un cioccolatino portato da Giuliano, un torroncino portato da Greta e Nonno Mario e poi scendiamo.
Pochissima gente, ciclisti praticamente nulla … davvero anomalo soprattutto visto l'ingorgo che abbiamo trovato a salire.
E' stata lunga la strada, praticamente abbiamo raddoppiato dislivello e lunghezza del percorso e permettetemi ancora una volta di fare un plauso alla piccola Greta che, nonostante palesemente stanca, sia scesa senza lamentarsi!
In macchina è arrivata la proposta: l'anno prossimo l'organizzazione la lasciamo alla Silvietta …. ops …..

heliSLaLenta & Kyra , Giuliano , Greta, Mario, Last e Papà di Last

domenica 22 novembre 2015

Piantone riPiantato e commemorazione – 22 novembre 2015


Siamo al terzo anniversario e andiamo su da Rino, dove la moglie ha voluto ricordarlo dedicandogli un luogo … un luogo stupendo.
E cosi andiamo anche a vedere la ri-piantumazione del piantone. Bel lavoro, niente da dire; ovviamente è stato girato, ovviamente mancano i rami (grossi) che si sono rotti quando è caduto; ovviamente è un vecchio malato pieno di sostegni per stare ancora in piedi … gli anni diranno chi aveva ragione.
Buona visione.

heliSLaLenta & Kyra , Giuliano e Mario

lunedì 2 novembre 2015

Muro di Sormano – 2 Novembre 2015

In mente da tanto, è giunto finalmente il momento di andare a vedere questo pilastro del ciclismo italiano.
Ovviamente a piedi, la scusa è che sono con Kyra ma la realtà è che ho troppa paura di questo “muro” e prima di dover portare su la bici (non dimentichiamo che poi c'è la discesa che di solito si fa per la strada, quella delle macchine) preferisco andare a piedi.
Mi sono ritrovata in un posto incantevole! All'inizio area pic nic con ben 15 postazioni, ognuna con tavolo e barbecue, costo 5 € comprensivo di posto macchina. C'è una fontana e i cassonetti dell'imondizia. Mancano i bagni, ma quelli mancano sempre … siamo in Italia :(
Tutto ben curato e pulito che è un piacere guardarsi intorno in questo autunno che di autunno ha i colori ma non di certo le temperature.
Poi c'è la sbarra e qui non possono passare più nemmeno le macchine. E anche qui è una favola! Tra bosco e scorci panoramici salire da qui è un vero piacere. Incontriamo un solo ciclista (Kyra! Lascialo stare che già fa fatica!) e 4 persone che mi seguono e non parlano … urlano … togliendomi cosi una parte del piacere della passeggiata.
Pazienza, tiriamo dritto con un cagnolone che si innamora di Kyra e ci accompagna fino in cima … poi se ne va per i fatti suoi.
Noi scendiamo guardando lo splendido panorama in questa splendida giornata autunnale. Incontriamo altra gente che sale e tenuto conto che è lunedi rimango stupita nel vedere gente.
Ve la consiglio, ne vale davvero la pena!
I numeri li trovate sulle foto.


heliSLaLenta & Kyra

sabato 31 ottobre 2015

Moregallo – m 1.276 – 31 Ottobre 2015


Lasciamo parlare le foto. La giornata era superlativa! E la salita che più ci piace per arrivare in cima a questa montagna, mentre per la discesa abbiamo preso l'infame canale che però ci ha permesso di fare un bellissimo anello.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 280
Quota arrivo: m 1.276
Dislivello: m 1.060 circa
Tempo totale: 5 h 52 m compresa di soste
Km percorsi: 9.1 circa

lunedì 26 ottobre 2015

Consonno – 26 Ottobre 2015



Che dire di Consonno: il sogno di un pazzo fermato solo da una frana.
Per chi non conosce la storia di questo borgo, molto istruttivo è un documentario della RSI: https://www.youtube.com/watch?v=2JL2j7AJ2i0 (mica lo fa l'Italia un documentario su un suo borgo distrutto per un megalomane … )
I terreni su cui sorgeva Consonno erano di proprietà di due signori che vendettero al Conte il quale ebbe la fulminante idea di creare proprio li il paese dei balocchi.
Rase al suolo l'intero paese mantenendo solo la Chiesa di San Maurizio e il cimitero. Gli abitantio furono costretti ad andarsene, videro le loro case abbattute e a volte con dentro ancora loro.
Resistettero fino a pochi anni fa solo 2 personaggi, uno l'ho incontrato (è quello che raccoglie le penne della gallina) ma l'hanno sfrattato e ora abita in un paese giù in valle mentre l'altro, da quello che ho capito, è malato e per forza di cose è dovuto scendere.
Ora gli unici abitanti sono i due cani e qualche gatto che una signora, sfrattata da Consonno all'età di 7 anni, porta da mangiare tutti i giorni.
Parlando con questi due signori incontrati li ho saputo che Consonno vive ancora, due vite parallele che insieme mai potrebbero convivere: i vecchi paesani che salgono a fare castagnate e pranzi (c'è un bar che ancora funziona, o meglio, è chiuso per ora ma riapre a Pasqua 2016) e i “ragazzi” che vanno su nel we e devastano il luogo e loro stessi, testimonianza le bottiglie rimaste e gli innumerevoli vetri sparse in ogni dove.
Eppure passano tutti i lunedì a sistemare e a pulire. Il paese morto è pieno di cestini con i sacchi viola e ci sono i cassonetti per la spazzatura.
Un paese che proprio non vuole morire ma la proprietà (Immobiliare Consonno) non ne vuole sapere.
La natura sta prendendo il sopravvento, tenete conto che fino al 2007 nei locali dell'albergo c'era una casa di riposo (poi spostata a Introbio).
Negli anni '70 qui la vita c'era davvero, c'è chi si ricorda il sogno della Consonno voluta dal Conte, i negozi aperti, i concerti …
Dimenticavo: quella collina dava fastidio, non si vedeva il panorama e allora giù, mine su mine quella collina è stata abbassata.
Arrivando su ti trovi in mezzo a boschi che sembrano un giardino. E' un posto amato eppure abbandonato. E non si può fare nulla perchè è TUTTO privato.
Le foto sono tante, non sono riuscita a eliminarle altre. Abbiate pazienza ma è un posto davvero unico.

Per chi fosse interessato alla visita, vi lascio il sito di Consonno dove potete trovare tutte le info e gli orari di apertura della strada:

http://www.consonno.it/home.htm

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 423
Quota arrivo: m 655
Dislivello: m 260 circa
Tempo totale: 3 h 18 m compresa di soste
Km percorsi: 8 circa

domenica 25 ottobre 2015

Monte Barro – m 922 – 25 Ottobre 2015


Per sfatare la tristezza del ritorno all'ora solare, noi rimaniamo con l'orologio all'ora legale e ci troviamo alle 8 …. che è poi la solita ora, legale ….. che sono le 7 dell'ora solare …. insomma, abbiamo fatto di tutto per incasinarci ma alle 7 (solare) siamo all'appuntamento.
Colazione e poi via verso il Barro.
Di sentieri che portano in cima ce ne sono migliaia. Ne abbiamo fatto uno portando la macchina fino al penultimo parcheggio. Toccata e fuga che dovevamo essere a casa per le 11 (ora solare)
La giornata non ci ha deluso mentre i camminatori, nonostante l'ora in più a letto, si sono fatti vedere tardi.
Al rientro sono andata a trovare i cucciolotti: che belli che stanno diventando! E stanno aprendo gli occhi!!! Unico neo: sembrano tutte femmine … peccato perchè io avrei tanto voluto un maschietto ma si vede che non era destino ;)

heliSLaLenta & Kyra , Mario e Giuliano

Niente Gypsi oggi

giovedì 22 ottobre 2015

SWB – Monte Bassetta – m 1.746 – 22 Ottobre 2015


Sentiero Walter Bonatti.
E' da quando l'hanno inaugurato, credo un anno fa, che voglio andare a vederlo. E' finalmente giunto il momento, complice anche il consiglio di Giuliano. Stavamo andando a castagne in una zona poco lontana e Giuliano mi dice che quella cresta tra la Valtellina e la Valchiavenna era una cosa che aveva in mente di fare, “ora vai tu al mio posto”. Parlandone, pensiamo che sia proprio la prima parte del Sentiero Walter Bonatti, che io volevo fare per cui … come potevo esimermi?
Cerco la relazione, non mi faccio troppe menate su dove parte il sentiero troverò l'inizio e preparo lo zaino.
La mattina Kyra fa i capricci,. l'imbraco non le piace e me lo fa capire bene. D'altra parte non credo che oggi ci servirà anche se il sentiero è EE ma è anche ora che ci abituiamo a mettere qualcosa di più corposo del semplice collare ad H per cui, con molte coccole, la convinco a metterlo.
Sosta al Ristop per la seconda colazione e poi su a Monastero. Non ho intoppi, trovo subito la chiesa e il parcheggio. C'è un signore e allora mi metto a chiacchierare; mi conferma quello che ho pensato appena visto il posto: su da quella strada. Poi va a sinistra, trova la casa di Bonatti e da li i cartelli, non può sbagliare (quanto odio questa frase … immancabilmente sbaglio quando me la dicono!)
Mentre metto gli scarponi esce il padrone della casa li davanti, altro splendido signore con cui chiacchiero sul mio progetto odierno. Mi dice che non è lontano, ci vorranno circa 3 ore e mezza per il Bassetta (cribbio: sono 1.500 m!!!) e che se mi trovo in difficoltà basta che urlo e loro mi vengono a prendere :) I signori sono un po' in apprensione (come al solito) perché sono da sola, faccio allora presente (come al solito) che ho Kyra e il mio GPS e si tranquillizzano. Mi spiegano un po' la strada (non può perdersi!) poi saluto e iniziamo l'avventura.
Effettivamente è quasi impossibile perdersi, basta stare attenti ai cartelli, che sono nuovi e numerosi. D'altra parte non avevo dubbi, essendo un sentiero nuovo nuovo.
I signori mi hanno detto che si può arrivare in macchina a La Piazza, ma io voglio assolutamente prendere il sentiero dall'inizio, anche se il percorso sarà un po' lungo me lo posso ancora permettere, purtroppo sarà l'ultima gita lunga perché sabato cambia l'ora e il buio ci avvolgerò prestissimo :(
Arriviamo al limitare del bosco, l'ultima casa dovrebbe essere quella di Bonatti. Non c'è nessuna etichetta sul citofono, tutto chiuso. Me lo immagino li, che beve il suo caffè di fronte al Legnone … cavolo: alzarsi tutte le mattine con il Legnone davanti … che spettacolo!
Il sentiero si alza nel bosco, non è ripidissimo ma sale. E io sudo.
Ovviamente siamo solo noi e Kyra è libera di andare dove vuole fino a che non sento uno sparo. :( Kyra non si allontana ormai quasi più ma preferisco non correre rischi e la lego.
Proseguiamo facendo attenzione ai segni (abbondanti) e alla relazione. Trovo la bastionata, la casa dove si deve girare a destra e poi San Giuliano. Qui il bosco lascia spazio ad una piana panoramica e assolata. Avevo detto che mi sarei fermata qui a bere ma no, continuo. Perché? Boh … mi va di continuare. So che La Piazza non è lontana e so che li mi fermerò. Mi aspetto un alpeggio e quindi un posto dove sedermi e magari anche comodo.
Incontriamo la strada e qui ci sono due possibilità: proseguire nel bosco o per la strada. salirò dal bosco e scenderò dalla strada. La pendenza non lascia mai, piccoli tratti in falso piano ti fanno tirare il fiato ma fino ad ora non capisco perché il sentiero è dato come EE.
Sbuco ancora un paio di volte sulla strada e poi al parcheggio, dove tutti possono arrivare con la macchina.
E poi La piazza. Altro che alpeggio! E' un paese vero e proprio, le case tutte ristrutturate in una piana stupenda, dietro il bosco con i mille colori dell'autunno, davanti la piana della Valtellina con lo splendido Legnone che ruba lo sguardo come una primadonna.
C'è in giro gente, sento un paio di macchine e gente che lavora ad una casa. Trovo l'immancabile chiesetta con delle panche che messe meglio di cosi non si può: al sole e davanti al panorama.
Kyra è estasiata tanto quanto me, lo deduco da come si è conciata a furia di andare a “snasare” nel bosco e in questi prati corre e salta come raramente la vedo fare. Unica nota negativa di questo posto sono gli innumerevoli cartelli di attenti al cane ma con aggiunta: cane addestrato alla guardia, il cane morde, etc. Ci sono un po' rimasta: per essere necessario tenere lontana cosi la gente dalla tua piccola proprietà si vede che qualche brutta esperienza l'hanno avuta. Ma non è il caso di oggi, siamo sole, non abbiamo ancora incontrato nessuno.
Ci rifocilliamo, usiamo il muretto della chiesa per fare un autoscatto, leggo la relazione e ripartiamo. I segni ci fanno fare il giro largo del paese (qui proprio non li vogliono gli escursionisti :( ) e poi via dentro il bosco. E sale. Man mano che andiamo avanti la pendenza aumenta.
Ora sono proprio sulla cresta. Quando il bosco si dirada vedo la Valchiavenna a sinistra e la Valtellina a destra: uno spettacolo!
La relazione dice che ad un certo punto prendere il fiato è d'obbligo e non so com'è ma mi ritrovo a prendere fiato proprio nel punto da loro segnalato! Alzo gli occhi e un incredibile Manduino mi guarda, in tutta la sua imponenza!
Ho già fatto una piccola sosta, ora devo tirare dritto per la mia meta. Ormai sono sicura di arrivare in cima, ci sto con gli orari e ci tengo troppo al panorama che mi troverò lassù.
Kyra la lego e slego a seconda di quello che incontro: un paio di greggi (si chiamano cosi anche per loro?) di capre e Kyra viene legata immediatamente. C'è da dire che è diventata brava e anche se il richiamo a fare il pastore è molto forte quando la richiamo lei torna, anche se a malincuore.
Cima. Chiamarla cima è tanto. E' un cucuzzolo tondeggiante, praticamente la prima elevazione della cresta. Davanti a togliere la visuale solo il Monte Brusada e poi … tutto intorno solo montagne montagne montagne! Che spettacolo! Rimango incantata a guardare e a girare su me stessa per guardare: Valtellina, Valchiavenna, Brusada, cresta, Valtellina …. E' veramente emozionante!
Cerco di capire dove sono, che montagne ho davanti. Un po' le riconosco, un po' le intuisco, qualcuna la canno (tanto per cambiare) ma poco importa. Quando mi sono ben riempita gli occhi cerco un posto meno pieno di cacca di capra per mangiare.
Si alza anche un venticello freddo, il sole scalda poco e anche il pile che metto non è sufficiente.
Tanto mi fermo poco, lo so. Kyra si accuccia dietro di me, proprio attaccata e io l'adoro quando fa cosi! Non so se è per proteggermi o per ripararsi ma oggi il vento non è forte e il sole neppure per cui penso proprio che sia protezione.
E anche oggi siamo salite in perfetta solitudine.
Scendiamo. Mi immagino una discesa lunga e invece ritrovo i riferimenti in un batter di ciglia.
Potrei fare un anello scendendo ai Prati dell'O ma non ho visto il segno all'Alpe Bassetta e sinceramente non ho nemmeno troppa voglia tanto mi è piaciuto il sentiero a salire che voglio viverlo in senso inverso a scendere.
Come dicevo si scende senza noia, veloce proprio no ovviamente. Incontro solo un bipede sulla strada, è in bici e se la prende con Kyra che gli abbaia dietro. Sinceramente non mi aspettavo una bici di giovedì e poi non l'ho sentito arrivare. Riprendiamo il bosco, arrivo a La Piazza con una luce bellissima. Troviamo dei cavalli: ma dove erano stamattina? E Kyra fa la matta, mi tocca legarla che sono anche grandi e un calcio me la può uccidere.
L'ultimo pezzo sentiero, non so la strada dove arriva rispetto alla macchina ma poi è meglio il bosco. Arriva dietro di noi una bici. Non so se è la stessa di prima ma non credo. Questo ragazzo si ferma, capisce Kyra e ne rispetta la paura. E' stato carino, gentile e simpatico, gli è costato davvero poco fermarsi ed aspettare che Kyra fosse messa in sicurezza.
Macchina. Non sono neanche poi stanca, pensavo peggio. Non so com'è ma non è un sentiero che stanca. O forse ero io nella forma giusta.
Il SWB dal Monte Bassetta prosegue per il Bivacco Primalpia dove è previsto il pernottamento. Il giorno successivo si va alla Omnio per scendere poi ai Bagni di Masino. Non credo riuscirò mai a farlo tutto di seguito, d'estate per me è una mazzata e ora, oltre al freddo notturno, c'è anche il problema della logistica che non è poi cosi facilmente risolvibile … ma chissà … io ve lo consiglio, almeno questo tratto che ho fatto io, a me è piaciuto tanto … ma tanto tanto!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 275
Quota arrivo: m 1.746
Dislivello: m 1.496 circa
Tempo totale: 7 h 19 m compresa di soste
Km percorsi: 16.2 circa

giovedì 8 ottobre 2015

Monte San Primo - m 1.682 - 8 Ottobre 2015


E' passato troppo tempo dalla gita per scriverne la relazione, d'altra parte è autunno, parlano le foto ...

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.111
Quota arrivo: m 1,682
Dislivello: m 700 circa
Tempo totale: 4 h 00 m compresa di soste
Km percorsi: 8,5 circa

venerdì 25 settembre 2015

Pizzi di Parlasco - Cima di Daas m 1.509


Troppo avanti per scrivere la relazione ma le foto parleranno da sole. Gita meravigliosa, solo qualche problema di orientamento in due o tre punti (uno all'inizio !!!) ma davvero merita!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 680
Quota arrivo: m 1.509
Dislivello: m 960 circa
Tempo totale: 5 h 44 m compresa di soste
Km percorsi: 9,9 circa

giovedì 24 settembre 2015

Addio al Piantone - 24 Settembre 2014


Il terribile vento dell'altro giorno ha fatto una vittima celebre: il mitico piantone è caduto! Pianta di quasi 300 anni, punto di ritrovo e fondamentale nel panorama del Cornizzolo da Eupilio non c'è più.
E a vedere le poche radici a cui era attaccato ci si stupisce come sia potuto durare cosi a lungo!

lunedì 7 settembre 2015

Grignetta dalla val Scarettone – m 2.184 – 6 Settembre 2015


“Mamma! Va bene che io sono una cana alpinista e anche piuttosto bravina, ma questa volta se mi portavi l'imbraco male non faceva!”
Hai ragione tata … sinceramente non ricordavo … proprio non ricordavo!

Partiamo dall'inizio.
Perché salire dalla Val Scarettone? Perché, nella mia testa, se non riesco a fare con Kyra la Sinigaglia, per la traversata alta posso passsare da qui. Con questi pensieri decido di andare a vedere com'è il canale con occhi da cane.
Siccome non so se passo, decido di salire al Rosalba dal sentiero dei morti cosi, se devo tornare indietro, scendo poi dal sentiero delle Foppe, tanto per fare un anello.
Il sentiero dei morti è chiamato cosi perché è una via veloce verso i Resinelli e da li facevano scendere i morti che recuperavano. Anche se il sentiero non porta proprio ai Resinelli ma un paio di km sotto. O meglio, io ricordo un sentiero che arriva direttamente alla chiesa ma per oggi parto da più lontano.
Lascio la macchina al parcheggio grande dei Resinelli che se riesco a fare l'anello almeno non devo risalire quei 2 km che ci sono per arrivare al sentiero.
Girovago un po' tra le case, prendendo stradine laterali sperando che mi portino al sentiero voluto ma niente da fare fino a che incontro un signore che mi informa che devo prendere il numero 9 dal Rifugio Alippi e poco dopo incontrerò la mia deviazione.
Pazienza, vado fino al Rifugio Alippi e prendo il 9.
Visto che il bivio non arriva, ormai penso di averlo perso. Poco male, mi dispiace solo perché quello dei morti è ripido ed è quindi meglio farlo in salita, e mi fa risparmiare circa un quarto d'ora.
Ma ecco che, donna di poca fede, arriva il cartello e allora su. Ripido come mi aspettavo ma meno fangoso, per fortuna.
Arrivo al Rosalba e trovo solo il ragazzo che è su a gestire il rifugio per questa settimana. Decido di prendere il dolce che non ho preso al bar stamattina, mi crogiolo un pochino al sole con una temperatura freschissima e poi riparto.
Ho fatto 4 chiacchiere con il ragazzo chiedendogli se con il cane salgo dal Federazione e lui mi risponde se sono sicura di passare dalla Val Scarettone …. ops …. questa non l'avevo messa in conto. Mi dice di passare dal Cecilia, ma io no, grazie, voglio proprio fare quella.
Lui è perplesso, io insisto che Kyra è una ottima cana alpinista e cmq, se vedo che non passo, torno indietro.
Inizio la salita e iniziano le sorprese. Ero proprio convinta che il colle Valsecchi fosse qui dietro e invece …. e invece mi ritrovo a fare dei passaggi su roccia per per Kyra non sono semplicissimi. Un paio di volte ho dovuto aiutarla, mannaggia!
Arrivata al Colle Valsecchi non faccio sosta, mi fermo solo per fare una foto e arriva un signore dalla direttissima. Siccome zitta non ci sto stare saluto e poi chiedo dove continua, certa che vada al Cecilia. Invece viene dalla mia parte e allora chiedo anche a lui se Kyra ce la farà. Anche lui mi guarda sospettoso. Oh mamma, che ansia che mi stanno facendo venire! Riparto: tanto ci raggiungi, io sono lenta!
Il primo ostacolo che trovo sono 3 staffe in discesa. Mi fermo e le guardo. Che faccio? Medito. Cerco di vedere la tata che passa da li ma non ce la vedo. Cerco di vedere me con in braccio la tata che passo da li ma non mi vedo neppure io. Forse è il caso che torno. Mentre medito arriva il signore (Lorenzo) che da li in poi ci accompagnerà fino alla fine della gita. Prendo coraggio e inizio a scendere, sulla prima staffa prendo in braccio Kyra e scendo. Ce la faccio agevolmente. Kyra è un mito, lei non ha paura per cui non è un problema portarla giù.
Proseguiamo con Lorenzo (Kyra è legata da quando siamo partiti dal Rosalba con una lunghina) parlando del più e del meno. Ci sono tratti davvero ostici per Kyra, lei non si può attaccare alla catena e certi salti non sono possibili. Aiutata da me e da Lorenzo le facciamo passare i tratti più ostici ma Kyra si è rivelata la splendida cana alpinista che è. Ha fatto passaggi che hanno lasciato Lorenzo a bocca aperta e finalmente arriviamo al tratto a zig zag del sentiero. Lascio libera Kyra che corre in giro felice. Arrivati al Federazione mi rendo conto che rispetto a quello che abbiamo fatto è una passeggiata.
Fuori dal canale c'è da decidere: scendiamo o saliamo? Il salto del gatto è scendendo, salendo ho le paretine che con Kyra … Alla fine decido di salire, ho Lorenzo con me che si è dedicato ad aiutare la mia tata e in effetti siamo salite molto tranquille. Io ero cotta, una immensa necessità di mandare giù qualcosa, il fatto di non essere da sola ha fatto si che non abbia fatto foto (ed è un peccato perché non so se rifarò ancora questo percorso con Kyra) ma sono strafelice di aver rifatto dopo anni sia la Val Scarettone che un pezzetto di Sinigaglia!
Sono pazza? Sono incosciente? Si, lo ammetto, oggi ho esagerato e ho rischiato. Ero molto tranquilla e cosciente che era rischioso. L'ho fatto lo stesso. Che vi devo dire? Forse era più la mia preoccupazione delle reali difficoltà, probabilmente da sole ce la saremmo cavate lo stesso, forse saremmo tornate indietro. Di certo avere Lorenzo con noi ci ha aiutato molto sia a livello psicologico che materiale nel far passare Kyra nei punti più complicati.
In discesa però non me la sono sentita di fare altro che non la Cermenati e Lorenzo ci ha gentilmente accompagnate.
Scesi in valle una bella birretta. Tante chiacchiere. Poi i saluti.
Casa, papa alle bestie, doccia e pappa mia. Non sono neanche tanto stanca.
“Tu mamma non sei stanca, io penso che dormirò almeno per due giorni … “

heliSLaLenta & Kyra con Lorenzo

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.180
Quota arrivo: m 2.184
Dislivello: m 1.150 circa
Tempo totale: 7 h 20 m compresa di soste
Km percorsi: 11,5 circa

Corno Centrale di Canzo – m 1.378 – 6 Settembre 2015


Una sorpresa bellissima!
Quando Mario mi ha detto andiamo a bere il caffè domenica mattina, io ho capito a Terz'Alpe, lui sostiene di avermi detto al SEV morale io esco con le scarpe apposite ma senza zaino né acqua (per me essenziale se sto fuori più di due ore) e arrivati a Terz'Alpe (chiusa …) quando mi dice andiamo non capisco dove: in cima! Mi è scoppiato un sorriso: in cima! viaaaaaaaaaaa !!!
Fa niente se ho il borsino da città che mi da fastidio soprattutto nei canali, fa niene se non ho da bere, una proposta del genere con una giornata del genere non si può rifiutare!
In circa 4 ore saliamo, ci fermiamo a fare colazione al SEV (anche se non se li meritano i miei soldini visto che Kyra non potrebbe stare nemmeno sul terrazzo) e discesa.
Come cambiarti davvero la giornata ^_^
Foto dal cellulare, abbiate pazienza.

heliSLaLenta & Kyra con Mario

giovedì 27 agosto 2015

Pizzo dei 3 Signori – m 2.554 – 27 Agosto 2015


Da wikipedia: Gode di una particolare fama "geografica" che il nome ricorda, essendo da secoli il punto geografico di spartizione fra tre diverse giurisdizioni politiche: un tempo tra lo Stato di Milano, la Repubblica di Venezia e il Canton dei Grigioni nella Confederazione Elvetica, quand'essa occupava la Valtellina; oggi tra la Provincia di Sondrio, la Provincia di Lecco e la Provincia di Bergamo.

Sin dai giorni successivi all'incidente ho promesso ad Aurora (figlia di Pinuccio) e Mario (amico di Giuliano) che li avrei accompagnati.
C'ero già stata a giugno, diciamo a fare un sopralluogo. In realtà non ero sicura che fosse arrivato il momento per loro di salire ma io dovevo andare.
E invece eccoci qui, in una splendida giornata di fine estate, a ricalcare ancora una volta i passi di quel maledetto giorno.
Per fortuna non riesco ad odiare la Val Gerola, la trovo sempre bellissima, non è colpa sua di quello che è successo; grazie a questo riesco a tornare … e tornare … e vorrei tornare ancora una volta, se mai Giuliano si sentirà pronto a venire lassù.
La giornata, nonostante la ricorrenza, è passata piacevolmente. In sintonia, le paure espresse a casa sciolte come neve al sole.
I passaggi sono quelli che ho già raccontato, tavolo panoramico, Rifugio Trona Solivi, Bocchetta di Trona, Rifugio Falc. E qui il pianto. E' questo per me il punto più difficile, quello in cui metto cosi tanti ricordi dolorosi. Non lo so il perché.
Mi lasciano sfogare e riprendere, faccio 4 chiacchiere con Mario e poi risaliamo il pendio che ci porterà al pianoro.
Arrivo che Aurora e Marco sono già su, avevo paura che andasse avanti ma ha riconosciuto il posto.
Non è seduta proprio al punto giusto, mi avvicino … la commozione è tanta. Sto un po' con lei poi la lascio sola a sfogare il proprio dolore.
Ci riuniamo nel punto in cui Pinuccio e Kira sono caduti e Giuliano è sceso.
Commozione anche per me ma riesco a non piangere.
I ragazzi vogliono salire in cima. Loro veloci come stambecchi, io la solita lumachina. Arrivo in cima che hanno già in mano il panino … certo che già sono lenta se poi mi fermo anche a chiacchierare ….
In cima mica ti trovo una coppia che avevo incontrato qualche settimana fa in cima alla Grigna? Com'è piccolo il mondo!
Kyra, Mario ed io facciamo la foto di vetta “da mettere nell'album dei ricordi” e poi scendiamo.
Ho proposto di scendere dalla Valle dell'Inferno ma mai immaginavo quello che Aurora voleva fare.
Tornati al pianoro scopro i suoi piani: vuole andare giù alla pietra dove li hanno trovati.
Io ho un tuffo al cuore: no, io no!
E penso che me ne vado da sola per la valle dell'inferno.
Poi vince la compagnia e capitolo, con una stretta alla bocca dello stomaco e le lacrime che scendono ripercorro la strada che immagino abbia fatto Giuliano.
Giù dal canale, attenti alle rocce friabili sotto di noi. Poi quella che individuiamo come la roccia.
Vi lascio immaginare.
Aurora ha portato dei fiori da lasciare li, con Marco preparano un ometto di pietre per proteggere i fiori, metto anch'io la mia pietra e poi ci allontaniamo lasciando ad Aurora il tempo che le occorre.
Ricompattato il gruppo e asciugate le lacrime, controllo su Gipsy dove è il sentiero (io lo so ma è per farlo vedere al resto del gruppo). I dubbi ci sono, non sappiamo se riusciremo a passare ma vale ben la pena di tentare.
Mario e Marco ci fanno da guida, io li seguo passivamente, ancora non sono contenta di essere li anche se non contesto (e ci mancherebbe anche!) la scelta presa. Mi affido alla guida degli amici, Marco non lo conosco ma con Mario vado ad occhi chiusi.
Mi ritrovo spesso da sola, mi è venuto anche un dolore alla schiena che mi fa vedere le stelle ogni volta che metto il piede a terra un po' più forte per cui rallento la mia già normale andatura da lumaca.
Passando un po' a destra e un po' a sinistra arriviamo senza neanche tribolare troppo al sentiero e da qui al Falc. Facciamo l'altro sentiero per scendere al Trona dove ci prendiamo una buonissima birra e un litro di birra e gassosa … da dividere in 3 :)
L'ultimo tratto di sentiero / strada è la solita tortura. Siamo stanchi ma tutto sommato felici. Abbiamo fatto quello che volevamo fare. E' un passo importante per me, un'altra rielaborazione che mi porta pian piano all'accettazione e spero che sia stato cosi anche per Aurora.

heliSLaLenta & Kyra con Aurora, Marco e Mario

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.475
Quota arrivo: m 2.551
Dislivello: m 1.220 circa
Tempo totale: 9 h 09 m compresa di soste
Km percorsi: 19,3 circa

sabato 22 agosto 2015

Val d'Agnel – q 2.830 – 22 Agosto 2015


E' un pellegrinaggio annuale che abbiamo saltato, per ovvi motivi, solo nel 2013. Da due anni abbiamo spostato la data, sempre per ovvi motivi, all'estate.
Andiamo dove Rino si è spento in quel 2 aprile 2010 davanti a Giuliano che ha fatto di tutto per tenerlo il vita.
Andiamo la, a mangiare un panino con lui e brindare in suo ricordo.
Sembrerà sciocco, ma per noi è importante, c'è chi fa dire una messa e chi torna nel luogo in cui ha lasciato la sua vita terrena.
Non c'è molto da raccontare di questa giornata dalla meteo davvero eccezionale.
Se non che.
Arriviamo, parcheggio e cambio scarpe. Si sente Giuliano brontolare.
Che succede?
Manca una stringa agli scarponi.
Come manca una stringa?
Non c'è, devono averla presa le nipotine per giocare.
Occavolo …. e adesso?
Ognuno ha la sua idea: Giuliano pensa di prendere la stringa esistente e di tagliarla in due, Mario toglie una delle sue (tanto io salgo con i sandali) e Silvia ravana dentro lo zaino.
Alla fine: Giuliano ha la stringa di Mauro e Mauro ha i pezzetti di spago trovati dentro il mio zaino che, uniti con un nodino, sono lunghi abbastanza per fare finta di essere una stringa.
Ok, dopo questa sistemazione siamo pronti a partire.
La salita ormai la conosciamo come le nostre tasche. Ci sono tante mucche ma “non ti preoccupare mamma, libero io il sentiero!” E Kyra parte e allontana le mucche (che pesano ben più di 10 volte lei) dal sentiero. ehhhh …. che ci vuoi fare?
Incontriamo babbo e figlio che ascoltano molto interessati il motivo della nostra gita. Giuliano racconta tutto nello stesso modo in cui l'ha raccontata 5 anni fa, con le stesse parole come se non fosse passata che una settimana.
Loro hanno il passo veloce e li lasciamo andare ma alla fine li incontriamo vicino alla croce, si sono fermati ad aspettarci perché volevano venire li con noi. Mi ha commosso questo gesto. Sono stati con noi n po', ci hanno fatto la foto evitandoci cosi un pessimo autoscatto e poi sono saliti al passo che era la loro meta.
Pappa. Buona. Focaccia presa da Moreschi.
Scherzando, quando ho alzato lo zaino di Mario e l'ho sentito pesante gli ho chiesto se aveva dentro la birra.
Beh, aveva la birra! Con i bicchieri di plastica.
2 torte, una vegana e una “normale.
Mancava solo il caffè.
Torniamo verso valle. Mucche a gogo' e Mario che fa? Invece di fare finta di nulla istiga Kyra e cosi, proprio alla fine dove ormai i torrenti non ci sono più la tata si inzacchera tutta. L'avrei ucciso :D
Ok, alla ricerca pazza di un torrente per lavare la tata e poi macchina.
A Prosto mi sono imposta e ho voluto a tutti i costi andare a cercare il posto dove vendono dei buonissimi biscottini, che abbiamo trovato … e comprato tutti e tre.
Un buon gelato all'Excalibur hanno coronato la giornata.
Grazie per questa meravigliosa gita, camminare ancora con Giuliano è un'emozione che non mi abbandona.

heliSLaLenta & Kyra con Giuliano e Mario

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 2.406
Quota arrivo: m 2.797
Dislivello: m 620 circa
Tempo totale: 4 h 42 m compresa di soste
Km percorsi: 8,5 circa

martedì 11 agosto 2015

Grignone dal Nevaio e Piancaformia – m 2.410 – 11 Agosto 2015


Ieri giornata davvero spettacolare.
Per l'ambiente, per il fresco, per le persone incontrate … una giornata davvero bella bella bella percorrendo uno dei sentieri più belli, secondo me, delle grigne: la via del nevaio.
Ne avrei da raccontare a iosa e verrebbe un racconto lungo non so quanto. Cercherò di abbreviare.
Il primo impatto positivo è stato nel ragazzo che mi è corso dietro … no, non crediate … avevo perso il sacchetto di Kyra e siccome lui corre in montagna ha lasciato morosa e papà per rincorrermi e portarmelo … che vi devo dire … non sapevo più come ringraziarlo non tanto per il valore del sacchetto ma proprio per il gesto … ero davvero commossa e felice!
Poi i 4 che vanno come un treno e scopro che in realtà sono ai primi approcci alla montagna. Simpatici, chiacchieriamo, Claudio il fotografo che si presta al Bogani a farmi qualche ritratto con Kyra. Ci si da appuntamento in vetta.
Poi il silenzio più assoluto. La solitudine rotta all'inizio da qualche fischio di marmotta. Poi solo noi e la montagna. Montagna che si fa via via più aspra, selvaggia … e fresca.
Perdo il sentiero un paio di volte. O meglio, la prima ho un dubbio e inizio a salire. Poi ci ripenso e torno sui miei passi: per male che vada, penso, mi ritrovo allo Zappel e da li riprendo la salita.
Poi mi riperdo ad un altro bivio ma non credo di essere l'unica a perdermi qui. Riprendo la retta via con una salita mozzafiato.
Kyra ha avuto un unico problema dove un saltino che doveva fare aveva sotto del vuoto. Voleva a tutti i costi trovare una alternativa ma avevo già visto che l'unico modo di passare era li per cui, con un piccolo aiutino, l'ho fatta passare.
Al primo nevaio Kyra non si lascia scappare l'opportunità di rinfrescarsi. Io riesco a stare fuori dalla neve fin quasi alla fine. Ma poi mi tocca salirci. Le mie scarpe basse non tengono molto e chi mi conosce sa che non amo la neve estiva per cui, con molta riluttanza (e senza bastoncini) salgo. Con calma, mi rendo conto che alla fine la neve tiene abbastanza anche se è dura. Le dune che si sono create fanno da gradini e proseguo tranquilla. Verso la fine vedo tre ragazzi che stanno scendendo, la prima presenza umana da quando sono entrata nel vallone. Le solite 4 chiacchiere e poi vado.
Arriva il secondo nevaio. Mannaggia, mi tocca salirci. Con ancora più riluttanza di prima salgo. Le esperienze delle volte precedenti sulla via del nevaio mi hanno insegnato che non è conveniente andare a cercare di ravanare fuori dalla neve.
Cerco di capire dove andare, mi sembra di vedere la traccia li a sinistra e mi dirigo in quella direzione. Purtroppo canno paurosamente, la traccia è tutta a destra. Ora mi tocca un traverso su un ghiaione infame. Kyra fatica anche lei ma alla fine riusciamo ad attraversare e mi accorgo che c'è qualcuno sul nevaio. Lo apostroferò una volta arrivata in cresta: non potevi arrivare 10 minuti prima che mi facevi evitare il traverso? Ovviamente ridendo, dopo 4 chiacchiere lo lascerò andare per la sua strada, o meglio, alla sua velocità.
Ma non siamo ancora fuori, ora inizia a esserci vegetazione, il sentiero inizia a essere un vero sentiero dove si riesce a stare in piedi.
Arriviamo in cresta, dopo le 4 chiacchiere con il ragazzo del nevaio mi appresto all'ultima fatica; questo pezzo è sempre il più penoso perché sai che sei arrivata ma c'è ancora quell'ultima salita che ti stronca.
In vetta non c'è folla ma ho la piacevole sorpresa di ritrovare i 4 ragazzi che (almeno loro dicono) mi stavano aspettando. Mi fermo li, vicino alla croce per il meritato riposo mentre Kyra fa la sua solita questua riuscendo a raggranellare qualcosa (quando mai impareranno che ai cani non si deve dare nulla e se proprio vuoi farlo devi chiedere prima al padrone?).
Ma qui accade una cosa che mi ha stupito, meravigliato, sorpreso …. e che mi ha fatto un enorme piacere! Il ragazzo che mi è corso dietro per riportarmi la borsina di Kyra viene a sedersi li con noi a chiacchierare in attesa che il pranzo venga pronto. E cosi ci racconta che corre, da poco, grazie alla morosa che l'ha introdotto nell'ambiente alpino. Lo chiamano per il pranzo ma …. dopo ci raggiungono tutti e 3 … non avete idea di come sia stata contenta!!! Sono venuti proprio per noi! Magari anche solo per Kyra ma erano li per chiacchierare con me!!!
Poi incontro altre due persone che avevo visto alla partenza, e anche loro li a chiacchierare con noi.
I ragazzi dell'oratorio arrivati su alla spicciolata (a uno ho pure offerto un piccolo pronto soccorso per un taglio alla mano) quando passano salutano e scherzano con Kyra.
Insomma, eravamo a casa, con la gente che passava a trovarci e a fare 4 chiacchiere.
Ma mi sono fermata troppo, è ora di scendere. Claudio vorrebbe fare la Piancaformia con me ma gli altri 3 colleghi non hanno espresso lo stesso desiderio. Decidiamo però di scendere insieme il primo tratto, poi vedranno.
Salutati tutti, scendiamo. Non mi lascio scappare altre chiacchiere con chi ancora sta salendo e arrivo al bivio. Il quartetto l'ha già superato. Grido un saluto. Si fermano, devono decidere cosa fare. Alla fine vengono con me.
Tutto bene, i piccoli passi di roccia vengono superati senza intoppi fino a che, chiacchierando troppo, perdo il sentiero principale. Non mi accorgo neanche, fino a che non mi trovo di fronte ad una parete facile facile … per me, ma non tanto per chi con la roccia non ha un buon rapporto. Provo a scendere dal canalino ma no, non è cosa. Non c'è altro da fare che salire.
La discesa è stata ostica anche per Kyra, non sapeva dove andare. Per fortuna non entra in panico e mi segue tranquilla anche quando la sollevo per farle passare un punto che per lei è impossibile. E qui ri-incontriamo la coppia della cima :)
Poi scendono alcuni dei ragazzi dell'oratorio, uno in particolare che Kyra aveva preso di mira ora, per fortuna, passa senza che la tata muova un pelo.
Arrivati alla cappelletta degli alpini una bella sosta, e qui finisco l'acqua. Una mezz'oretta e dovremmo essere alla macchina. 2 litri di acqua + 600 per Kyra. Per la mia tata sono bastati, ma ha bevuto anche in salita in qualche abbeveratoio, io sono arrivata al pelo.
Alla macchina facciamo una foto ricordo, scambio indirizzo con Claudio per scambiarci le foto e poi a casa.
Mentre scendo continuo a pensare: ma che bella … bella … ma davvero bella giornata!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.409
Quota arrivo: m 2.410
Dislivello: m 1.190 circa
Tempo totale: 8 h 30 m compresa di soste
Km percorsi: 12,2 circa

lunedì 3 agosto 2015

Pizzo Pradella – m 2.626 – 3 Agosto 2015


E' la terza volta che ci provo.
E questa gita è stata fatta più con la testa che con le gambe.
Più di una volta ho pensato di desistere. Ma ho la capa dura, la meteo dalla mia parte e giornate di luce ancora belle lunghe.
E allora passo dopo passo, sosta dopo sosta, bevuta dopo bevuta sono arrivata al lago gelato.
Un posto incantevole. Da quando si lascia il sentiero principale, è un cercare ometti e segni. Poi un terreno che ricorda tantissimo le mie gite valdostane, quelle della mia vita precedente e con stupore mi rendo conto che anche qui, nelle nostre Orobie, abbiamo dei percorsi mozzafiato.
Continuare fino alla cima non è stato messo neanche in discussione, la curiosità e la voglia di camminare in quell'ambiente in completa solitudine hanno avuto la meglio sulla stanchezza.
Oggi ho incontrato pochissime persone: i pastori al rifugio, un signore con cui ho fatto volentieri 4 chiacchiere, il ragazzo con uno zainone e tenda appresso, uno zaino solitario, il secondo pastore alla sua baita. Stop.
La gita è lunghissima. Il dislivello considerevole. Lo so, i giovani di oggi non sanno nulla di montagna ma salgono vette da 2.000 m di dislivello in giornata. Sono giovani e allenati …. e incoscienti.
Io sono strafelice della mia salita. Del fatto che ci sono riuscita sola soletta con Kyra. In discesa mi ha fatto sgolare la mia tata per cercare di non farla correre dietro alle marmotte: le non lo sa ma la discesa è lunga ed è meglio che non si stanchi inutilmente.
La valle è piena d'acqua, per fortuna, Kyra ne ha approfittato abbondantemente e anche io ho dovuto attingere ai ruscelli perché il litro e mezzo che avevo dietro non è bastato.
La relazione io non l'ho capita. Parlava di andare al Passo Sanguigno, poi da li al Lago Gelato. Io ho preferito andare verso il Lago Nero dove ero sicura di trovare il sentiero di salita.
Un dubbio l'ho avuto al cartello per il Lago del Corno e Laghi Alti (deve essere un posto da favola!) e poi a casa, guardano la cartina on line della Kompass sembra che da li ci sia un sentiero che porta al Lago Gelato. Ma sulla mia cartina non era segnato e sapendo che cmq era molto lunga ho preferito il percorso ancora più lungo ma sicuro.
Molti commenti li troverete nelle foto, anche se non è stata una giornata di foto. Non ne avevo voglia. Non che le valli non lo meritassero, ma ero io che non avevo l'estro per fotografare.
Ma lo avevo per camminare. Non mi è pesato tutto quel camminare, ero solo un pochino stufa verso la fine ma appagata, felice e soddisfatta per la bellezza del percorso e per avercela fatta.
Un'altra tacca orgogliosamente messa sul mio bastoncino.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.020
Quota arrivo: m 2.616 (ho trovato entrambe le quote, non so qual'è quella corretta!)
Dislivello: m 1.790 circa
Tempo totale: 11 h 13 m compresa di soste
Km percorsi: 25,4 circa, idem come sopra

domenica 2 agosto 2015

Orrido della Valle dell'Oro e San Pietro al Monte – 2 Agosto 2015


Come troverete sotto nella ricetta della marmellata di Sambuco, finalmente il trio ritorna a fare le passeggiate domenicale e nel cercare qualcosa con sambuco appresso a Mario viene in mente l'orrido della valle dell'oro … scommetto che molti di voi manco sapevano che esistesse!
Poi salita alla bellissima San Pietro al Monte che era aperta con tanto di visite guidate.
La felice sorpresa di incontrare Paperino55 … mica sapevo che è Graziano! Nano ne è stato molto contento, non è facile parlare con qualcun altro pazzo che ha salito il Pizzo di Prata!

Manuale pratico per ottenere un'ottima marmellata di sambuco.
Prendete un paio di amici, un po' più alti e prestanti di voi, e iniziate a lamentarvi che il sambuco colto dal cespuglio che sbuca nell'orto ha prodotto solo un vasetto di marmellata e neanche pieno.
Fare il tutto la domenica mattina, a colazione, quando già si è deciso di andare a fare 4 passi.
Con molta faccia tosta, mettere in borsa la borsa di plastica e la forbicina.
Se sono amici, troveranno una passeggiata con sambuco da cogliere quando si torna, ottimo e abbondante.
Ora, arrivate a casa tardi, preparate veloce qualcosa da mangiare (perchè non di solo sambuco vive la donna) e iniziate a separare le bacche dal resto della pianta.
Dopo circa 3 ore avrete ottenuto due belle ciotole di frutti. Rapida sciacquata e poi via nel bimby, in due volte che tutto non ci sta.
Poi si setaccia. E dopo si passa ancora da un colino fine fine che i semini non ci piacciono.
Procedere quindi come una normale marmellata, aspettando pazientemente di potervi chiudere in bagno per una sana doccia.

heliSLaLenta & Kyra con Giuliano e Mario

Il GPS è rimasto a casa

mercoledì 22 luglio 2015

Lago Scermendone – m 2.356 – 22 Luglio 2015


Dopo la nottata difficile mi alzo di pessimo umore.
Abluzioni mattutine, stiracchiamenti vari, preparo la colazione. Non vedo l'ora di bermi un bel caffè.
E scema io che non ho controllato a casa, la bomboletta che era già aperta non funziona più. Poco male, ne ho un'altra. Si apre senza problemi. Con un po' di difficoltà riesco a montare il fornellino. E ora l'amara sorpresa: la manopola del gas non si muove.
Le ho provate tutte.
Niente da fare.
E ovviamente non c'è in giro ancora nessuno.
Ancora più di pessimo umore, faccio colazione con due biscotti e un po' di acqua.
Partiamo. Un pezzetto di sentiero l'ho già fatto ieri. Prosegue arrancando tra massi fino a sbucare in una valle bucolica.
Con la luce del primo mattino è meraviglioso. Non riesco a godere appieno ma il ricordo che ho è di un posto davvero da fiaba.
Ora il sentiero è una strada dove c'è anche molta acqua.
Solo che io sono svuotata. Un po' dal mio malessere e un po' dalla mancata colazione.
Arrancando e facendo leva più sulla mia testa che sulle mie gambe arrivo al lago.
E inizio a pensare. Ho dei bei ricordi di questa zona ma non capisco bene dove eravamo. Me lo farò spiegare e intanto inizio a guardarmi intorno. Il prossimo giro: capanna Desio per rientrare poi da questa valle meravigliosa quanto solitaria.
Rientrando incontro ancora la coppia di ieri con Attila (un nome un programma, un patatone che di più non si può) e una famiglia romana che mi è piaciuta molto, non hanno nulla di montanaro ma sono li lo stesso con i bambini.
Al parcheggio ora ci sono tante macchine. Adocchio un paio di ragazzi e mi avvicino con tanta faccia tosta: non riuscite a smollarmi la manopola del gas per piacere?
Niente da fare. Però loro hanno li una baita e mi invitano a bere il mio caffè! La felicità in una tazzina di ottimo caffè. 4 chiacchiere con i simpatici nuovi amici e poi scendiamo, cerchiamo un posto dove mangiare e lo troviamo al campeggio del Sasso Remenno. Ma fa un caldo porco pure qui.
Cià che torniamo a casa. Sono vecchia ormai, 2 gg fuori iniziano a pesarmi.
O forse mi pesa solo dormire in macchina.
O forse è la mia crisi che mi fa sentire 30 anni più di quelli che ho.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.930 (20 m in meno del gg precedente … altimetro barometrico!
Quota arrivo: m 2.356
Dislivello: m 470 circa
Tempo totale: 4 h 05 m compresa di soste
Km percorsi: 8,8 circa, idem come sopra

martedì 21 luglio 2015

Rifugio Ponti m 2.559 – Bocchetta Roma m 2.890 – 21 Luglio 2015


Le parole di oggi:
Scappare: allontanarsi in fretta, fuggire

Un po' dalla quotidianità ma soprattutto dal caldo e dall'afa che mi sta facendo entrare davvero in crisi.
“Vai a Predarossa!” Certo, come no, e la strada? Con la mia macchina bassa ce la faccio? Sono rimasta alla strada brutta e sterrata di anni fa. Invece, con il fatto che paghi 5 € per il transito la strada è praticamente tutta asfaltata e bene, solo pochi metri di sterrato e poche decine di metri di cemento. La galleria è abbastanza larga da non spaventarmi più di tanto in caso di retromarcia (due macchine non ci passano). Problemi zero direi.
Ci accoglie un Disgrazia che più bello di cosi si muore. E tornano alla mente i ricordi di quella giornata. Alle mie preoccupazioni, alla mia fatica, alle gioie e ai dolori che la montagna ti regala.
Ma soprattutto mi torna la mente alla nostra vita precedente, a Pinuccio e al Giuliano che non c'è più.
Sale il magone.
Partiamo dai, finché è fresco!
Non so se ha fatto apposta ma Kyra fa il suo secondo bagno in un torrente. Non si è scomposta, è stata molto tranquilla ed è uscita senza problemi. Devo però ammettere che non l'ha più fatto per cui forse è solo scivolata, ma scivolando oggi e scivolando domani impara che entrare in acqua può anche essere piacevole. Ora la cerca, si bagna volentieri fino alle ascelle e se l'acqua è bassa ci si sdraia dentro. Diamo tempo al tempo e farà anche il bagno.
Seguo i cartelli per il rifugio e mi trovo a risalire la costa della montagna con un sentiero cosi ripido che le gocce di sudore non cadono sugli occhiali ma direttamente per terra. Mamma mia! Eppure non fa cosi caldo! E' la vicinanza della montagna che fa si che non circoli neppure un filo d'aria.
Finita questa ripida salita si inizia a vedere il rifugio. Ci fermiamo a bere e mangiare una mela, oggi ce la prendiamo con molto comodo, tanto stiamo qui a dormire per cui non abbiamo problemi di tempo.
Arrivate al rifugio noto la fontana (non ho portato tantissima acqua, non volevo appesantirmi lo zaino, ho dietro “solo” un litro e mezzo per me e Kyra) e due signori che binocolano la cresta. Subito mi accolgono con cortesia e fanno un sacco di complimenti a Kyra. Sono il gestore e il ragazzo che lavora li. E cosi chiedo: il cane è più che bene accetto, anche in sala pranzo (da notare che la struttura è simile al Brioschi … ed è anche del CAI Milano). Per il pernottamento hanno una stanza piccola che possono dedicare e se già occupata, c'è sempre il locale invernale che a dirla tutta, preferirei alle stanze normali visto che è stato ristrutturato di recente e i letti sono più comodi.
Entro, vorrei un pezzo di cioccolato ma mi faccio ingolosire dalla torta. Buonissima e abbondante, ma 4,5 € mi sembrano davvero tanti.
Riprendiamo il cammino anche se stanno arrivando delle nuvole poco invitanti. Ma vanno e vengono, come spesso accade in montagna. Il rifugista mi dice che al massimo in un'ora sono alla bocchetta e mi fido.
Ricordavo i percorsi fatti nel sentiero Roma … ma quanto sono scomodi! Se segui ben bene i segni hai il percorso agevolato, cmq è tutto su massoni.
Sento parlare, guardo in alto, sono i ragazzi che stanno facendo la cresta e che binocolavano i rifugisti. Foto con zoom e via ancora verso la bocchetta. Incontro solo due personaggi solitari e una coppia con cane.
Attraversiamo due nevaietti per la gioia di Kyra e finalmente arriviamo alla bocchetta.
Di la non si vede molto. No Kyra, non ci andiamo di la, torniamo indietro! Quando vede una catena non capisce più niente!!!
Le nuvole hanno coperto il Disgrazia e vanno e vengono anche alla mia quota ma il mio percorso rimane sempre ben visibile. Effettivamente qui con la nebbia se non sei in due è un bel casotto … meno male che ho il GPS e nel caso non mi rimane che seguirlo passo passo.
Mangiamo, in modo un po' rocambolesco visto che non c'è una roccia piatta.
Tentativo di autoscatto, Kyra stavolta si rifiuta, come darle torto?
Iniziamo la discesa. Con calma, la caviglia duole ancora un po' e con questi massi non si scherza, un attimo farsi di nuovo male. Un paio di passaggi sono ostici per la mia tata, l'aiuto. E' strano, a salire non ha avuto problemi, evidentemente anche per loro la discesa è più complicata della salita.
L'incontro con una coppia ci fa fermare a fare 4 chiacchiere e riposare un po'.
Caffè al rifugio (caruccio anche lui, 2 €) chiacchiere ancora con ragazzo e gestore che mi dicono di non prendere a destra quando è finita la morena (il sentiero di salita non lo faccio più!) ma di stare a sinistra e prendere la vecchia strada dell'Enel.
Va bene, mi indicano come salire la morena e saluto.
Sulla morena scoppia tutta la mia tristezza. Pinuccio che cercava l'arnica, io che continuavo a dirgli che era doronico, Giuliano che brontolava perché ero lenta e la stanchezza e la gioia per quella giornata che non mi lasciavano un attimo.
Ora è solo magone.
Fine della cresta, prendo a sinistra. Rari ometti, poi traccia di sentiero, poi ometti più visibili. Poi guado impossibile. Quante ne ho dette ai ragazzi lassù! E ora? Kyra mi guarda. Attraversiamo a destra e ravaniamo fino ad arrivare a valle, le dico piuttosto indispettita.
La fortuna vuole che appena guadato il torrentello di destra approdiamo sul sentiero.
Meno male, non avevo proprio voglia di ravanare in mezzo ai massi e cespugli.
E' lungo cmq scendere da qui, più comodo ma il dislivello e la lunghezza ci sono.
Trovato un bel masso comodo ci fermiamo, io a fare un pediluvio ghiacciato (la caviglia ringrazia), Kyra a riposare all'ombra.
Ora si inizia a incontrare gente, due ragazzi con un cane bello e buono (Attila … ) che a Kyra però non piace.
Alla macchina mi cambio, e mi incammino verso il sentiero del giorno dopo, tanto per vedere com'è. Mi piace, sarà una bella passeggiata.
Cerco di lavarmi mani e faccia ma anche il sapone 100% oliva non si sciacqua facilmente. Dovrò fare altre prove.
Pappa per entrambe e inizia a gocciolare.
La tenda resta in macchina.
Ma lasciamo parlare Kyra:
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1651401445081491&id=1589584557929847

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.950
Quota arrivo: m 2.890
Dislivello: m 995 circa
Tempo totale: 9 h 12 m compresa di soste
Km percorsi: 12,7 circa, idem come sopra

sabato 11 luglio 2015

Monti Madonnino m 2.502 e Reseda m 2.383 – 11 Luglio 2015


Le parole di oggi:
Solitudine: lo stare da solo, vivere da solo

Sono abituata da sempre alla solitudine. La maggior parte della gente la reputa una cosa negativa, principalmente perché non è capace di stare da sola. A me invece piace. Mi sono ormai abituata all'idea che se voglio fare quello che reputo più giusto per me (e ora anche per la mia Kyra) devo farlo da sola. Inoltre io da sola ci sto più che bene.
E allora, perché cercare compagnia? Semplice, ho una cimetta che vorrei fare, MOLTO impegnativa, dove da sola ho il timore di non essere in grado di gestire Kyra.
Vuol dire usare le persone? Perché … le persone non si usano mai l'un l'altra? Direi sempre, a volte in senso positivo, troppo spesso in senso negativo.
Cmq, la mia ricerca di compagnia non è andata bene, non importa. Proprio stamattina (è domenica) al bar mi dicevano che ce la dovrei fare da sola con Kyra per la mia mega gitona.
Di una cosa mi sono convinta andando sabato in questa valle superlativa: è meglio che aspetti giornate meno calde. Abbiamo sofferto parecchio sia Kyra che io, bevuto quasi 4 litri di liquidi e siamo tornate distrutte dal caldo.
Ma andiamo con ordine.
Partenza alle 6, dopo aver fatto alzare la vicina all'alba per fare la puntura (io a lei, non mi sento in colpa ;) )
Mi fermo a bere un caffè e mangiare una brioche alla pasticceria Bonati. E' fresco, lascio Kyra in macchina. Arrivata però davanti alla porta leggo il cartello che dice: i cani sono ammessi, torno quindi a prendere la mia tata, felice.
Entro. Chiedo se posso prendere io la brioche, ci metto un po' a sceglierla, poi mi sposto verso il bar e l'addento. In tutto il tempo le commesse erano al banco a non fare nulla visto che il locale è vuoto.
Solo dopo che ho assaggiato la brioche una commessa mi dice che il cane può entrare, ma con la museruola ma visto che non c'è nessuno me la lascia stare dentro.
Scusi? Con la museruola? Lei può chiedermi di tenerla al guinzaglio ma non di metterle la museruola!
Mi spiace, è una direttiva della direzione: UNA volta un cane ha morso un cliente.
Io guardo la mia brioche e dico alla commessa che mi spiace, io la museruola non la metto e le lascio li la brioche anche se morsicata.
Nono, guardi che può restare visto che non ci sono clienti.
Evito altri litigi, mi mangio la mia brioche e vado in bagno. NON prendo il caffè spiegando alla commessa che non lo prendo proprio per la questione museruola, pago e me ne vado.
Vorrei proprio sapere quanti cani entrano in quella pasticceria … mi sembra più corretto mettere il cartello “Vietato l'ingresso ai cani”, quanti padroni metteranno mai la museruola per andare a bere un caffè o comprare dei dolci? Ovviamente ombra nel parcheggio manco a pagarla e con il caldo? Come fai a lasciare il cane in macchina? Soliti vecchi e ritriti discorsi. Prima o poi impareranno che se vuoi i miei soldi devi volere anche il mio cane. O almeno darmi uno spazio fuori, all'ombra e protetto, dove posso lasciarla visto che il tuo parcheggio è enorme!
Sono amareggiata. Sono anche stufa di tutta questa guerra contro i cani, centomila volte meglio degli umani.
Proseguo.
A Carona mi fermo per prendere il Gratta e Sosta, ben 2 € che saranno utilizzati per manutenzione dei sentieri. Puoi anche parcheggiare alle strisce bianche, oggi posto ce n'è e non è tanto lontano dall'inizio del percorso, ma un costo cosi irrisorio e per agevolare noi escursionisti non vedo perché non pagarlo.
Parcheggio e scendo con Kyra. Spero davvero di riuscire a bere il caffè ora.
Il primo bar ha fuori il cartello che dice di lasciare i cani fuori. Ne cerco un altro e mi imbatto in una cagnolona vecchietta, i cui padroni hanno un albergo con Bar. Kyra è stata stupenda con lei, non voleva averci a che fare (antipatie canine) ma si è ben guardata anche solo dall'abbaiarle, vista la veneranda età, si è solo girata brontolando.
E cosi, parlando con la proprietaria, chiedo se posso entrare nel bar con il cane. Evviva! Mi posso bere il caffè! Preparato magistralmente da un bimbo … e mi ritorna il buonumore.
Salgo ancora un pochetto in macchina e parcheggio vicino all'inizio del percorso, andare di sabato ha ancora il suo perché, e ci avviamo. Prima su strada asfaltata, poi troviamo l'imbocco del sentiero estivo. Lo prendiamo solo noi. Non capisco proprio. Ci sono 7 km di strada che fanno superare gli 850 m di dislivello per il rifugio: perché farli su strada?
Non capisco ma mi adeguo. Sul sentiero troveremo acqua, ombra e pochissima gente. E angoli spettacolari, nonché le genziane rosse e gialle, l'iperico e mille altri fiori.
Ora mi sento proprio in paradiso.
Purtroppo il sentiero esce prima del Calvi, un pezzetto di strada ci tocca, ma non importa, va bene anche quella. Incontriamo solo una volta la jeep che fa da navetta: mentre sale ci ringrazia per esserci messe a lato strada, mentre scende ci ringrazia ancora … cosa vuol dire un minimo di cortesia!
Sosta al rifugio, senza entrare visto che anche qui vige il cartello “No ai cani”.
Fuori c'è già tanta gente, immagino cosa troverò al ritorno … e immagino il casino di stasera nella sala pranzo, nelle camerate … no, non ho proprio più voglia di queste cose.
Beviamo, facciamo di nuovo scorta di acqua che sul percorso non troveremo e ripartiamo.
Prima di sbagliare sentiero (“Guai a te se non torni con in tasca una cima, meglio se due!” le parole dell'amico rimbombano e non posso sbagliare) chiedo all'unico escursionista che trovo. Mi conforta, sono sul sentiero giusto. A dire il vero è impossibile sbagliare, è un'autostrada … ma con me non si sa mai.
Iniziamo ad avere tanto caldo e io a essere sotto scorta. Ci fermiamo all'ombra di un sasso. Mangiamo, beviamo e aspetto a ripartire che Kyra abbia finito di ansimare. Ribagno ancora la sua testolina, già bagnata al rifugio, e proseguiamo. Al passo incontro due persone che mi dicono di salire direttamente da li, un po' ripido ma porta in vetta al Madonnino.
Mi fido, anche perché trovo la scritta sul sasso, e parto. Miiiiiii se è ripido! Di quei sentieri che amo tanto: fondo duro con sopra i detriti … una vera goduria!
Due ragazzi stanno scendendo e si fermano, aspettandomi. Non volevano tirarmi i sassi in testa e hanno ragione, in discesa deve essere un inferno.
“Ma tu eri al Benigni sabato scorso! Mi ricordo di Kyra che voleva il mio panino!”
E si, incontri ripetuti, a volte accadono. 4 chiacchiere molto piacevoli e poi ognuno riprende la sua strada.
In cima siamo sole. Una pace, una marea di rondini e le montagne intorno. Alcune le conosco, Diavolo di Tenda, Grabiasca, le altre no ma non per questo sono meno belle.
Solite acrobazie per la foto di vetta, Kyra appiccicata a me in cerca di ombra e quando il sole viene coperto dalle prima nuvole ne siamo contente.
La Val Seriana è tutta una nuvola, un po' come il confine tra la Valle d'Aosta e il Piemonte solo che la è giustificato dalle risaie piemontesi, qui? Mannaggia … la mia montagna Seriana mi sa che rimarrà li insalita.
Sto iniziando a meditare che luglio non è più un mese da montagne per me, meglio aspettare che il caldo vada via, saranno anche giornate più corde ma soffrendo meno sarò anche più veloce. E a proposito di velocità è ora di scendere.
Decido di scendere verso la Valgoglio, preparandomi ad una lunga discesa e quindi ad un lungo traverso; invece trovo il bivio per il Passo Portula molto prima di quello che credevo.
Tornata al Passo Portula ho da prendere una decisione: tentiamo il Reseda oppure scendiamo e andiamo a fare il giro dei laghetti.
Guardo. Penso. Vedo. Vedo una scritta per Passo Reseda. Dai, andiamo a vedere sto passo.
Ometti, ambiente superlativo. Man mano che si procede gli ometti diventano più difficili da individuare fino a non vederli più. Decido che, essendo un passo, non devo salire e provo a stare in costa. Niente sentiero, prato ripido che mi porta a quelle rocce. E dopo? Non sono convinta, faccio avanti e indietro un paio di volte poi rinsavisco: torno all'ultimo ometto.
Cerco di riflettere: non ha senso avere messo tutti gli ometti fino a qui e poi più niente, per cui decido per l'unica altra direzione plausibile: salire.
E trovo gli ometti, che mi porteranno ad un colletto. Di certo non è il Passo Reseda.
Mi fermo a riposare dal caldo e a bere.
Guardo la facile cresta: perché no? Saliamo.
Di ometti non ne trovo più ma su quella cima la in fondo mi sembra di vedere un bellissimo ometto di vetta. La cresta è semplice anche se non tracciata. Arriviamo facilmente in vetta e immagino che sia il Reseda. E finalmente una vetta senza simboli religiosi!
Dopo la cima, laggiù, c'è un masso con un ometto, immagino sia il Passo Reseda e sempre senza sentiero scendo, tallonata da Kyra.
Altra breve sosta per decidere il da farsi. Sicuramente c'è una via di cresta che magari porta al Grabiasca ma io ormai devo scendere, sono le due passate e va bene non affrettarsi per essere alla macchina alle due del pomeriggio, ma neanche scendere alle 8 di sera!
Dall'alto ho adocchiato il Lago Rotondo e mi sembra pure di vedere un sentiero. Ho guardato bene se ci fossero salti di roccia ad impedirmi il percorso e sembra di no, che sia tutto tranquillo.
Scendiamo per prati, per fortuna comodi, fino a trovare il sentiero che a tratti perdiamo.
Arriviamo indenni al Calvi, stracolmo di gente a prendere il sole. Una panchina libera, ci accomodiamo, io sopra e Kyra sotto. Beviamo, mangiamo qualcosa e ribeviamo. Poi scorta di acqua e si scende.
Kyra continua a leccarsi una zampetta e nonostante i ripetuti controlli, non vedo nulla che possa giustificare il gesto. Un po' preoccupata penso se sia meglio scendere dalla strada o dal sentiero.
Appena inizio a scendere però la decisione è immediata: sentiero. Là troveremo ombra e acqua per Kyra che sembra davvero stremata dal caldo.
La discesa è interminabile. Ora siamo sfatte entrambe. Al primo torrentello decente entrambe ci bagniamo cercando refrigerio.
Man mano che scendiamo le mie orecchie iniziano a dare i numeri: sentono la banda! Ma pensa …
Arrivati in vicinanza del ponte la banda è sempre più forte: vuoi vedere che non è una allucinazione uditiva?
Purtroppo mi distraggo, sono stanca e prendo una storta … MANNAGGIA!
Intanto lassù, al piccolo borgo, c'è un sacco di gente e la banda che suona.
Salgo e mi fermo a riposare, a parlare con un signore simpaticissimo ma soprattutto a riposare.
Kyra si fa un po' coccolare, fa conoscenza con un cagnolino ma poi si siede tranquilla pensando che “chi vuole, viene a coccolarmi, io sono stanca!”
La banda è una idea della ProLoco di Carona e devo ammettere che l'idea mi piace molto. Non hanno la divisa, è bello vederli cosi, “alla mano”.
Finisce il concerto, io non posso fermarmi ad ascoltare il bis, saluto l'amico che mi ha tenuto compagnia e parto. Devo passare davanti alla banda e lo faccio mentre non suonano.
Kyra, nonostante la folla, è sempre libera. Passiamo davanti ad un bimbo davvero piccolo. Io mi fermo a fare una foto e nel frattempo lui mi viene in mezzo alle gambe perché deve prendere la ciotola, e la porge a Kyra … tatino, voleva darle dell'acqua!!!! Mi sono sciolta di fronte a questo atteggiamento e alla tranquillità della mamma che non ha preso il bimbo in braccio urlando che c'era in giro un cane slegato!
Macchina. Stanche e accaldate.
Il viaggio di rientro va benone. A casa ci sono i mici da sfamare, la macchina da scaricare, la doccia da fare, la cena da cucinare …. vado a dormire con la casa tutta sottosopra ma va bene cosi, la splendida giornata che ho passato ne vale assolutamente la pena!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.227
Quota arrivo: m 2.502
Dislivello: m 1.600 circa
Tempo totale: 10 h 22 m compresa di soste e concerto bandistico
Km percorsi: 23,2 circa, idem come sopra

mercoledì 8 luglio 2015

Rifugio Bietti – 1.719 m e Perledo – 8 Luglio 2015


Le parole di oggi:
Afa: caldo opprimente; aria soffocante

Per sfuggire all'aria bollente (e non scherzo!) decidiamo di salire alla Bietti, abbiamo l'appuntamento annuale con i pini mughi di quelle parti.
Giornata spettacolare, avvolti nella nuvola che sale e scende e arietta a tratti fresca.
Sudiamo, ovviamente, fa caldo, ma si respira e questo ci basta.
Ci accoglie una fioritura indescrivibile, parleranno le immagini per noi.
Con calma e tranquillità saliamo, io per sentiero e Kyra divagando qui e la.
Due splendide manager che ci accolgono al rifugio, una più peperina di Kyra la mette una volta tanto al suo posto (speriamo abbia imparato qualcosa dalla lezione la mia tata)
Una Cheese cake da urlo e un buon caffè. Nuovi gestori, mi piacciono, si chiacchiera amichevolmente anche con i pochi altri avventori.
Si scende sempre con calma, sempre avvolti nelle nebbie.
Si passa da Parlasco a vedere gli affreschi e Kyra si rifà della lezione della mattina giocando con un cane incontrato nel piazzale del municipio / asilo.
Che dire … giornata rilassante a respirare, finalmente.
Perdonate la quantità assurda di foto, non sono stata in grado di scegliere.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.423
Quota arrivo (altezza massima): m 1.781
Dislivello: m 645 circa
Tempo totale: 5 h 19 m compresa di soste, esclusa la visita a Parlasco
Km percorsi: 10,9 circa, idem come sopra

sabato 4 luglio 2015

Cima Piazzotti – 2.349 m – 4 Luglio 2015


Le parole di oggi:
Estate: la stagione più calda dell'anno, compresa fra primavera e autunno

“Vorrei portare Pato, si merita un premio! Ce la fa?”
Cavolo, che domanda importante … non conosco Pato ma ricordo bene il canalone. Con Kyra non ho problemi manco se le faccio salire il Disgrazia ma per altri cani come faccio a prendermi responsabilità?
“Non lo so, il canalone non è gran che ma se non ce la fa ci fermiamo li, la Val Tronella è stupenda e ci appagherà lo stesso!”
Se decidiamo di portare i cani e non siamo sicuri che ce la possono fare dobbiamo essere disposti a non raggiungere la meta. Problemi? No … per un peloso questo ed altro.
E cosi ci si incontra a Bione. Prima di partire occorre far fare amicizia ai cani. Lo so che Kyra non ama i cani grossi e neri e sono un pochino preoccupata. Pato è un patatone, come suggerisce il suo nome, mentre Kyra fa la solita peperina ma alla fine, anche se non giocano insieme, non litigano neanche. Si parte.
Fermata per il caffè e poi su.
Al bar c'è una persona che prende il permesso per la strada. Mi preoccupo. Ma sono salita anche l'altro giorno a sbaffo senza saperlo?
Chiedo: serve per Laveggiolo? E per Pescegallo? No, non serve per nessuno dei due posti, serve per le valli della Val Gerola. E sarebbero? Boh …. Salendo controllo le valli ma non c'è nessun cartello, per ora il dubbio mi rimane, dovrò indormarmi.
La preoccupazione più grande è per Pato, è grande, grasso e nero e il sole caldo dell'estate lo farà soffrire parecchio. Non per nulla è stata scelta la Val Tronella dove so che ci sono torrenti in abbondanza e in effetti, per ogni pozza, cerchiamo di far bagnare i pelosi.
Kyra non si scompone alla presenza di Pato e fa la sua solita escursione tranquilla, annusando tutto, correndo dietro alle marmotte e bagnandosi quando lo reputa opportuno.
Mietta e io invece chiacchieriamo un sacco, fermandoci anche a volte per raccontare cose importanti facendo finta che lo facevamo per Pato, per farlo riposare.
Oggi è caldo, la quota non è alta e io ho davvero paura del caldo. Andare piano, controllando i cani e godendo della loro compagnia, fermarci ad ogni pozza, ammirare il bosco, i fiori, le rocce che si aprono davanti a noi, il Disgrazia che compare li, in mezzo ai due corni … oggi giornata tranquilla cercando di non sudare come al solito.
Arrivati al canale Kyra prende il comando: DI QUI MAMMA!
Tata, Pato non passa, ha un po' di paura delle rocce.
Ahhhhh va bene, aspetta che cerco un posto meno ripido.
E cosi, un po' Kyra e un po' mamma e zia, Pato sale fino in cima … grandissimo! E non solo come stazza!
Vorremmo un posto all'ombra ma ovviamente qui non ci sono alberi. Andiamo al lago dove troviamo la Rimini locale: gente in mutande e reggiseno, ragazzi che fanno il bagno e noi che cerchiamo di far entrare i cani in acqua.
Anche Pato non ama nuotare e il massimo che raggiungiamo è di far bagnare la pancia ad entrambi.
Una volta rinfrescate anche noi decidiamo di salire la cima con l'idea di mangiare li ma fa caldo e anche io inizio a patirlo.
Dalla cima scendiamo fino ad un piccolo laghetto dove siamo soli soletti. Kyra mi si appiccica dietro la schiena per avere un pochino di ombra, Pato si bagna spesso mentre noi chiacchieriamo tranquille.
Poi rifugio per caffè. Io e i pelosi ci mettiamo all'ombra mentre Mietta fa la lucertola.
Prima di scendere vogliamo bagnare ancora i pelosi. Cerco di far entrare Kyra nel lago, salto sulle rocce: VIENI TATA! E lei che fa? Salta sul primo sasso, poi sul secondo e via cosi, facendo ridere tutti gli astanti ai miei inutili tentativi di farla bagnare. Vabbeh, però devo ammettere che è stata bravissima a seguirmi passo passo.
Scendiamo.
Con Pato non è semplicissimo, Kyra è stata un angelo perché oggi non è stata troppo considerata, tutte le attenzioni erano per Pato.
Per fortuna il patatone si fida di me e con dietro la sua mamma e me davanti riusciamo a scendere senza grossi problemi. Ci spostiamo un po' dal sentiero per fare un bel bagno nella neve come premio per entrambi i pelosi.
Lo so, abbiamo azzardato di brutto. Ci è andata bene. Poteva succedere che Pato decidesse di non muoversi più e allora avremmo davvero visto i sorci verdi. Me ne sono resa conto solo dopo.
E' esperienza e sono convinta che mi servirà molto quella di questa giornata.
Sempre con MOLTA calma arriviamo al laghetto e poi alla macchina … tardissimo, accaldati ma felici.
Birretta e caffè al bar e poi a casa, nella calda pianura.
Grazie Pato, grazie Mietta. Spero di poter conoscere presto Calvin e Winnie!
Pato mi ha mandato un messaggio, vuole che lo scriva qui in modo che sia pubblico:
“Mamma, la prossima volta che vuoi premiarmi …. LASCIAMI A CASA!!! :D “

heliSLaLenta & Kyra con Pato & Mietta

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.452
Quota arrivo (altezza massima): m 2.349
Dislivello: m 920 circa
Tempo totale: 9 h 36 m compresa di soste …. si, ce la siamo presa comoda!
Km percorsi: 11,3 circa

mercoledì 1 luglio 2015

Sotto il Cardinello – Q 2.375 m – 1 Luglio 2015


Le parole di oggi:
Testardo: si dice di persona che vuol fare sempre a modo suo, che persiste in un atteggiamento o in una decisione, rifiutando di ascoltare i consigli e le ragioni degli altri

Un po' lo sono. Anche se poi viene fuori anche un po' di timore.
In ogni caso, prima di fare una delle gite che ho in mente da un po', preferisco provarmi su un sentiero prima di tutto non ad anello, e poi su una meta che non è tra i miei desiderata, in modo tale che se non me la sento non ci rimango male.
Tutto come da copione.
Cercavo una cima da 1800 – 1900 m di dislivello con i canonici 20 km e mi sono imbattuta in questa. Si parte bassi ma non me ne faccio (sbagliando) un problema. Cerco di partire presto.
La relazione mi dice di partire da una frazione a circa 1000 m. Raggiungo la valle, trovo il cartello per il rifugio e allora mi fermo e mi cambio ma quando accendo Gipsy mi rendo conto che sono a 840 m. Che fare? Provo a proseguire con la macchina. Trovo la frazione ma non il sentiero. Dei ragazzi stanno tagliando l'erba e li disturbo con il mio saluto. Uno di loro, il più vicino, ferma la macchina infernale e si avvicina. Un gran bel tocco di ragazzo (vista la mia età posso permettermi certi apprezzamenti!) e chiedo a lui. Mi dice che non mi conviene, perché al ritorno devo risalire e in ogni caso non è di facile individuazione. Meglio partire dal punto che avevo individuato prima.
Saluto il gran bel ragazzo gentile e disponibile … quanti ce ne sono ancora cosi?
Torno da dove sono venuta, ri-parcheggio e con Kyra iniziamo questa avventura.
L'inizio è su una strada sterrata. Arrivo a delle case, altro signore che taglia l'erba. Saluto con la mano e proseguo. Lui ferma la macchina infernale e mi chiede se vado al Vincino. Alla mia risposta affermativa mi dice di scendere a prendere li il sentiero perché con la costruzione della strada proseguendo risulta più problematico prenderlo.
Ringrazio e scendo. Mi sento chiamare: non da li! Prendi di sopra! Non capisco e allora il gentil signore scende e mi accompagna sul sentiero. Ma che gente meravigliosa abita da ste parti!
La valle la conoscevo in parte in quanto, prima del 2000, sono stata a dormire al rifugio Vincino con il gruppo che allora frequentavo.
Purtroppo inizio a sentire delle punture. Mannaggia … sono degli insetti neri/grigi, grossi e con le ali. Saranno mica tafani? Naaaaa, dai … il tafano è una grossa mosca! Sberleggiandomi in continuazione continuo a camminare pensando con angoscia al ritorno.
Si attraversa una valle e poi un'altra. Rivoli di acqua mi fanno stare tranquilla almeno per Kyra. Poi un bellissimo bosco con un sentierone in falso piano e finalmente il cartello per il rifugio. Da qui in poi i tafani la smetteranno di rompere perché si, un villano che sta raccogliendo l'erba tagliata mi conferma che sono tafani … bastardi ….
Si sale. Arrivo all'alpeggio e ancora una fontana. Diciamo che qui l'acqua non manca, per fortuna. Non c'è il sole ma è umido e purtroppo vedo le cime sempre immerse nelle nuvole. Ci accolgono una decina di splendidi cani. I loro abbai sembrano cattivi. Mi fermo, aspetto. Invece arrivano e chi annusa Kyra, chi annusa me e chi si fa coccolare. Nel frattempo esce il pastore che li chiama. Bene, tutto a posto.
Mi avvicino per bere e il pastore viene a salutarmi. Facciamo 4 chiacchiere e poi mi offre il caffè: come fare a rifiutare? Sono lui e un giovane che quasi non parla. Soli con i cani e pecore e asini al pascolo. La casa è confortevole ma molto in disordine, nel camino ci sono tutti i loro rifiuti e li vicino una toma di formaggio. Sono uomini, sono pastori … E' pieno di mosche ma dopo l'assalto dei tafani non mi danno neppure fastidio. A proposito di tafani chiedo anche a lui e mi spiega che questo è il loro periodo, dura circa un mese e mezzo e mi è ancora andata bene perché non mi hanno punto poi in tanti.
Cavolo, inizio a pensare ai miei bei pantaloni lunghi, alla camicia che avrei potuto portare dietro … non so se mi trovassi a scegliere tra caldo e tafano cosa sceglierei.
Beviamo il caffè; io sono omaggiata di tazzina in acciaio, il mio ospite ha una tazza di legno e il ragazzo un bicchiere. Mi vengono in mente i servizi da caffè cittadino dove se non hai il piattino c'è chi si lamenta perché “dove metto il cucchiaino!”
Purtroppo il pastore mi dice che difficilmente le nuvole si alzeranno e che il tempo era cosi anche ieri. Che è un peccato salire su con questo tempo che non si vede nulla.
Mi racconta di chi ha ospitato qui perché non riusciva a raggiungere la sua meta in giornata.
Antica ospitalità … mi sento a casa.
Ma il tragitto è lungo, saluto e ringrazio e riprendo il cammino.
Ora è difficile trovare il sentiero. Erba alta, segni sui sassi ma nascosti dalla vegetazione. Per fortuna ho una traccia GPS che seguo e riesco, confortata dai segni e da flebili tracce, ad uscire dai prati.
Alle rovine di un alpeggio trovo dei cartelli ma nessuno indica il Cardinello. So che il sentiero per la cima non è segnato per cui so anche, vista la meteo, che non salirò ma siccome il mio obiettivo è di fare dislivello proseguo per la capanna Como.
Però, perché non provarci? Penso mentre proseguo, controllando GPS e segni. Mentre medito leggo la relazione e so che tra breve devo deviare a sinistra, salendo. E anche il sentiero devia a sinistra salendo. Questo mi ha un po' mandato in confusione per cui, quando riguardo il GPS, mi rendo conto che per la cima avrei dovuto salite un bel pezzo prima, di la da quel canale. Ma ormai sono qui, che faccio? La traccia per la cima non è segnata e ora sono già immersa nella nebbia.
Vigliaccamente non me la sento di salire. Kyra non aiuta, corre dietro alle pecore e con la paura di perderla decido di legarla ma la lunghina si incastra sempre nelle rocce e la progressione non è assolutamente agevole.
Quando ormai di pecore non ce ne sono più la slego anche perché ora siamo sul ripido andante. Qualche anarchica solitaria ovina la incontriamo ma ora il mio NO sembra funzionare e Kyra rimane vicina pur con dispiacere.
La cima non si vede, non si vede nulla. Ormai sono troppo a destra, l'unica speranza è che ci sia un sentiero che possa risalire la montagna anche da quella parte per cui continuo a camminare parallela alla cresta.
Arriva la fine. Della montagna e della salita. Il sentiero scende. Ok, da qui si va alla capanna Como. Niente da fare, la cima per oggi non c'è. Da questo versante non si sale. Non mi passa neppure lontanamente per la testa di tornare al bivio e salire per prati, ormai sono stanca e la nebbia persiste.
Scendo. Arrivo al canale ripido e inizio ad avere dei giramenti di testa. A dire il vero la testa gira sempre e quando mi rendo conto che sto in piedi solo perché ho i bastoncini decido che è ora di pappa. Non ho fame ma il mio corpo ne ha bisogno. Kyra si siede tranquilla vicina a me, io inizio con un cucchiaio di insalata di riso, poi un altro e man mano che li mando giù la fame arriva. Finita la mia abbondante porzione mi sento molto meglio. Una bella manciata di croccantini a Kyra e poi scendiamo.
Segno bene il punto di salita, chissà mai che in un autunno in cui sono particolarmente allenata e le giornate iniziano ad essere più limpide non si possa tornare.
Scendendo arriviamo ai prati (ripidi) dove il sentiero non si vede. Non voglio sbagliare perché ora la stanchezza inizia a farsi sentire, per cui guardo spesso Gipsy; Kyra però si spazientisce: ci penso io mamy! Occhio Kyra che non voglio sbagliare! Tranquilla mamy, sono un cane io!
Si, però sbagli spesso tatina mia, ma tengo per me l'ultimo commento.
Dopo qualche tornante ci troviamo su una roccia. Non si scende. Controllo Gipsy e vedo che il sentiero è spostato a destra.
Te lo avevo detto Kyra!
Ma sembrava proprio di qui!
Si, è vero, sembrava … cosa vuoi, metterti a discutere con un cane?
Attraversiamo mamma!
Non se ne parla neppure! Non ho 4 zampe e soprattutto non sono piccola e agile come te, si torna!
Va bene mamy, ma non sei arrabbiata, vero?
Certo che no amore mio!
Come mi giro vedo il segnale, risaliamo di poco e riprendiamo il sentiero. Alternandoci un po' alla guida arriviamo alla piana che conduce al torrente. Entrambe siamo piene dei semi dell'erba e io non vedo l'ora di lavarmi gambe e braccia nel torrente; immagino che sia per questo che prendiamo il sentiero alto. Ci rinfreschiamo e poi via, a ravanare di nuovo per arrivare alla baita del pastore. I cani sono legati, i pastori non si palesano. Non so se dormono o sono in giro. Apprezzo in ogni caso che abbiano legati i cani per non infastidirmi, almeno immagino sia questo il motivo.
Ora è solo discesa. Cerco di tenere lontano dalla mente il pezzo con i tafani.
Fa caldo ma non troppo. Stanche ma non troppo. Un paio di piccole soste a bere e a cambiare le batterie di Gipsy e arriviamo al bivio con il rifugio.
E arrivano i tafani. Per brevi tratti sono risparmiata ma è una vera e propria tortura. Mozzicano che è un piacere, ce l'hanno soprattutto con il mio gomito sinistro e il dietro del ginocchio. Sarà a causa loro ma non sento la stanchezza e anche le contropendenze le faccio senza troppi problemi.
Nell'ultima pozza che incontriamo Kyra decide che è meglio pulire ben benino le zampette (sia mai detto che poi me le pulisci come l'ultima volta, vero mamy?) e intanto si rinfresca ben bene.
Ora esce il sole, è caldo. Ma niente rispetto al fastidio / dolore dei tafani.
Controllo Gipsy per capire dove salire sulla strada. Li spero di salvarmi ma non sarà cosi.
Arrivo alla macchina che siamo avvolti da una nuvola. Apro la macchina, accendo anche l'aria condizionata e poi mi infratto dentro a cambiare le scarpe.
Dura lotta con per cacciare fuori tutti i tafani e poi giù alla velocità … no, non della luce ma quella che consente la strada.
Considerazioni: gita molto bella, ambienti vari che partono dal pascolo, boschi poi alpeggi e infine montagna rocciosa. Devo ammettere che mi è piaciuta molto e non è escluso che ci torni a settembre, quando le giornata saranno (si spera) meno afose ma abbastanza lunghe da permettere la gita.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 844
Quota arrivo (altezza massima): m 2.375
Dislivello: m 1.800 circa
Tempo totale: 10 h 59 m compresa di soste e commemorazione
Km percorsi: 23,3 circa