giovedì 28 maggio 2015

Araralta m 2.006 Baciamorti m 2.009 Sodadura m 2.010 – 28 Maggio 2015


Le parole di oggi:
Dubbio: incerto, non sicuro

Ma se vuoi andare nella bergamasca vai dalla Culmine di San Pietro … e non volevi salire al Baciamorti?”
Eccolo li il mio mentore che l'indovina ancora una volta. Dopo non so più quanto tempo sono emozionata come una bambina: sarà per una meta nuova tutta sola soletta?
Per la strada in macchina sono tranquilla, ci sono le descrizioni di Diska e il mio Navigatore. Riesco lo stesso ad avere un dubbio e a prendere una strada sbagliata, ma roba di poco. Al parcheggio un sacco di macchine per essere giovedi e cosi ho l'opportunità di chiedere che differenza c'è tra i due sentieri: uno è al sole ed è più corto, l'altro nel bosco e più lungo.
Fa freddo, non è difficile decidere per quello al sole, lo prenderemo tutti quello al sole! Ormai è stagione giusta, un mesetto ed è estate e i fiori la fanno da padroni. Purtroppo la mia macchina fotografica, fedele compagna, è ancora in riparazione: dopo solo un anno ancora l'obiettivo da pulire … ma è norlame? Sentiamo cosa mi dicono alla Panasonic perchè io mi trovo veramente bene con questa macchina e anche se dovessi cambiarla vorrei mantenere le lenti Leika … ne ho già adocchiata una ma 'mazza se costa!
Ora sono con la mia vecchietta, ingombrante, la devo tenere al collo, faccio fatica a fare le foto, più che altro vado a “naso” perchè non ci vedo molto bene li dentro. Ma non importa. Oggi è imperativo cercare di rilassarmi, godermi la giornata con la mia Kyra a passeggiare per verdi prati, salire cime nuove e vedere posti conosciuti solo in parte. Periodo difficile e complicato, una bella gita in montagna è quello che ci vuole.
Arrivo al Gherardi con gli occhi pieni di verde e di fiori, una vera meraviglia! Mi fermo a guardarmi intorno, butto l'occhio dentro al locale invernale dove trovo anche il telefono di emergenza! Comodo! Dovrebbe essere messo in tutti i rifugi! Il locale invernale è un locale obbligatorio in ogni rifugio e deve essere considerato come di emergenza. Qui ci sono 1 letto a castello con 3 posti e un tavolo con un paio di sedie. L'essenziale ma almeno ti muovi; mi viene in mente lo schifo che ho trovato a Frasnedo …
Riparto. Idee poche e confuse nel senso che la cima nuova è il Baciamorti ma non mi dispiacerebbe salire anche il Sodadura da questa parte ma non ho guardato la cartina, appositamente. Una mini avventura insomma. Man mano che trovo i cartelli decido dove andare e cosi evito Artavaggio (sarà il sentiero di ritorno, e vado a destra. Al passo mi avvio al Baciamorti chiedendo a chi incontro quale monte è l'Araralta … non credevo ma nessuno sa assolutamente quale cima è! Lasciamo perdere la Kompass che si sa, non da quasi mai indicazioni corrette e procedo sulla facile ed erbosa cresta. Arrivo ad un ometto. Secondo me è questo e prendo il way point. Controllerò poi a casa.
In cima mi aspetta un venticello gelido, nuvole che si abbassano e i signori che ho incontrato all'inizio; per fortuna loro sanno qual'è l'Araralta ed era quello che pensavo, meno male, povera cimetta cosi bistrattata!
Mi fermo poco, il tempo di mangiare un panino perchè il freddo è notevole. Mentre sta arrivando una bella comitiva di giovanotti io ritorno per la cresta fino al passo. Che faccio? La meteo sembra incerta ma non dovrebbe piovere. A volte mi chiedo perchè faccio questi dialoghi con me stessa, sarebbe ora di smetterla perchè tanto lo sai cosa farai.
Decido però di non andare al Cazzaniga e di salire al Sodadura da questa parte. L'ho salito una sola volta questo versante, anni fa. In cima nessuno. Ogni tanto il sole esce e ci riscalda. Kyra mi sembra accaldata, non sono ancora poi tanto sicura che la scelta di non tagliarle il pelo sia quella giusta. Non beve tantissimo ma ogni volta che incontra l'acqua o che gliela offro beve. E poi cammina sempre con la lingua fuori, come se avesse caldo, appunto. Secondo me ha caldo.
Altro dialogo con me stessa. Guardo la cartina, inutilmente, perchè tanto ho già deciso. Scendo dal versante verso l'albergo degli sciatori e poi via, il lungo ma splendido traverso che mi riporta al Gherardi.
Con la scusa del venticello gelido non mi sono mai fermata molto e ora sembra uscito un caldo sole: sostona! Mangio l'ultimo panino, sfamo anche Kyra, entrambe beviamo e poi, io sulla panca e lei sotto la panca, ci sdraiamo a riposare.
Kyra è davvero un cane da guardia, come la sento muoversi, borbottare apro gli occhi, ho capito che sta arrivando qualcuo; poi parte abbaiando e allora mi sollevo, metto gli occhiali, la richiamo. E' un signore che ho visto già sulla cima del Baciamorti. Chiacchieriamo piacevolmente, è di Brescia, solita celocelomanca e vedo che alla fine saliamo cime simili come difficoltà.
Nonostante si stia benone è ora di rientrare, ci salutiamo e ognuno per conto proprio si torna alla macchina.
Rientro.
Sono sulla strada che da Ballabio porta a Lecco, chi la conosce sa che è bastarda, c'è solo una possibilità di fermarsi, ci sono parecchie gallerie e la strada è in forte discesa. Se ti si rompe la macchina li è un vero guaio. E a me si accende una bruttissima spia rossa …. PANICO !!!!
Che faccio???? Rallento, si deve essere surriscaldato qualcosa, penso, ma come faccio a femrarmi? Prima dell'ultima galleria c'è un piccolo spiazzo dedicato ad un cancello (chissà chi ci abita poi li … ) mi fermo e chiamo il mio mentore. Non risponde. Ca@@o … e ora? Santo smartphone, mi collego a internet e cerco il numero del mio meccanico. Nel frattempo ho provato a riaccendere la macchina ma si riaccende anche la spia. Riesco a parlare con il mio meccanico (un angelo!) e mentre siamo li a ragionare mi dice di riaccendere la macchina e di leggere il messaggio ma (miracolo) la spia non si accende più.
Un pochino confortata riparto, la spia sta sempre al suo posto. Vorrei consolarmi con un gelato … niente da fare, non c'è parcheggio. La mia dieta esulta … io e Kyra un po' meno.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.280
Quota arrivo (altezza massima): m 2.006 m 2.009 m 2.0010
Dislivello: m 1.120 circa
Tempo totale: 7 h 47 m compresa di soste e di chiacchiere
Km percorsi: 17 circa


martedì 26 maggio 2015

Monte Barro – m 922 – 24 Maggio 2015



Le parole di oggi:
Botanica: scienza che studia e classifica i vegetali

Perché questa parola? Perché il Barro, oltre ad avere un giardino botanico vero e proprio, ha un microclima molto particolare e tale per cui molte specie di fiori qui sono a casa loro. Anche specie che non si trovano nei monti intorno e cmq in quantità industriale.
E' una delle nostre gite domenicali mattutine, di solito non le metto ma è stata talmente bella, giornata limpida, ventilata e per nulla calda e, come dicevo sopra, fiori a gogo che ve la voglio consigliare in questa stagione.
Avendo poco tempo siamo saliti in macchina fino a dove, di domenica da maggio a ottobre, è vietato. Da li, l'anello che abbiamo percorso noi dura un paio d'ore, sosta caffè compresa.
I sentieri sono 1000, i cartelli non mancano per cui, anche se non vi metto le spiegazioni, il tracciato GPS e i dati (non avevo Gipsy con me) non vi potete perdere.
Una nota di colore: rientrando in macchina non è la prima volta che sbagliamo a quel maledetto incrocio … solo che sbagliare significa entrare nel tunnel del Barro e percorrerlo tutto (sono 3 km) per uscire a Bione e rientrare … solo che invece di rientrare nel tunnel abbiamo sbagliato ancora (parlando e ammirando il Barro) e siamo usciti a Pescarenico … beh, da bravi vecchietti abbiamo preso la strada vecchia che da li non sbagliamo ;)



heliSLaLenta & Kyra sono state accompagnate da Giuliano e Mario

giovedì 7 maggio 2015

Lago di Sasso – m 1.920 – 7 Maggio 2015


Le parole di oggi:
Discriminazione: applicazione di provvedimenti restrittivi nei confronti di gruppi etnici diversi dal gruppo dominante.
Chi mi segue sul libro delle facce sa di cosa parlo

Non posso stare a casa oggi ma voglia di muovermi zero. Che novità, vero?
Cmq zaino pronto, direzione Val Biandino. E oggi provo la teoria della colazione corposa: 2 fette di pane casereccio (integrale di segale) con un barattolino monodose di marmellata di fragole (fatta me me 3 anni fa … chi lo dice che la marmellata scade?) E poi brioches integrale con caffè e Introbio e si parte. Beh, fino al Tavecchia non ho avuto bisogno di banane o altro, una tirata unica senza sentire la fame … cavolo se vuol dire fare bene la prima colazione!
Ma a parte questo, salgo con un malumore infinito causa appunto la “parole di oggi”. Arrivo al terzo ponte e trovo il sentiero chiuso. Splendido, penso amareggiata, ma appena passato il ponte c'è la deviazione per evitare la strada e presto mi ricongiungo al sentiero.
Saliamo in silenzio, ormai non ho più neanche bisogno di richiamare Kyra, è diventata bravissima! Non incontriamo nessuno. Fontana di San Carlo dove ci fermiamo a bere. Primo agriturismo dove devo legare Kyra (ci sono animali, è giusto cosi) poi incontro i primi 4 ragazzi.
Come dicevo, arrivo al Tavecchia senza la necessità di mangiare nulla ma ora mi fermo: banana io e biscottino Kyra.
Proseguiamo sempre sole e silenziose. I fischi delle marmotte iniziano e Kyra non la tiene più nessuno. Fischio di qui, e lei corre. Fischio di la, e lei corre … non se ne lascia scappare neppure uno! C'è perfino una marmottina a 3 metri da me ma Kyra non è un gatto e si fa sentire per cui la piccola riesce a finire in tana prima che Kyra arrivi.
La Val Biandino è bella, ma purtroppo non sempre si può evitare la strada. Oggi non mi da particolarmente fastidio; passo Madonna della Neve e proseguo. Penso che l'altra volta che sono stata al Lago di Sasso era estate e ho fatto casino scendendo, passando in mezzo alle mucche, alla loro cacca e ai loro recinti elettrificati. E questa volta faccio altrettanto, per fortuna le bestie non sono ancora su. Seguo la strada che attraversa le baite e poi gira tutta a destra. Mi senbra di vedere le tracce in quel canale di neve e immagino che siano quelle di chi sale al pizzo ma arrivata in fondo mi rendo amaramente conto che no, non ci siamo. Qui il lago non c'è.
Ora inizio ad essere stanca. Poco allenamento e riposo pari a zero fino a qui.
Mi scoccia un po', il lago in questa stagione deve essere bello parzialmente ghiacciato ma che ci devo fare se sono tonta?
Decido però di traversare per prati sull'altro versante, intravedo il sentiero per Santa Rita, per male che vada vado li.
Kyra si rende conto che non siamo sul sentiero e non mi molla. Cerco una via tra rododendri e ginepri cercando di non salirci sopra fino ad arrivare ad un torrente: ci sarà un guado?
Qui mi viene in aiuto la mia tata, prende il comando: ti porto io di la, mamma!
Scende un pochetto e trova un bellissimo guado … amore di cagnolina!
Arriviamo al sentiero e nonostante la stanchezza lo prendo in salita e che ti trovo? La scritta per il lago su un masso. Ora non ho scuse, ci devo arrivare. Vi assicuro però che ero davvero alla frutta.
La cosa più sciocca è che se ero in compagnia mi fermavo, insistevo per fermarmi … da sola no, tiro fino al lago … se c'è qualche psicologo che questa me la puo' spiegare mi fa un favore.
Arrivati a quella che sembra una diga un altro incontro, il secondo della giornata: sono due giovanotti senza zaino, arriveranno dalla madonna della neve.
Proseguo. Iniziano le lingue di neve. E io perdo di nuovo il sentiero. Mi arrabatto come posso per non toccare neve e salgo. E salgo. E salgo. Ma dove diavolo è sto lago? Prima ho guardato la cartina, il lago è a circa 1900 m e io ero a poco più di 1700 … ma quanto sono lunghi sti 200 m?
E poi eccolo … esattamente come lo immaginato … una favola!
Finalmente si mangia, ma fa freddo. Mi vesto e con rammarico scopro che non c'è il cappello nello zaino :(
Mangio in fretta il panino, Kyra si mangia i suoi crocchini e poi qualche foto ma l'aria non è affatto amabile. Decido di non fermarmi oltre e scendo. Al solito mi perdo il sentiero ma ho i punti di riferimento per cui torno sul sentiero presto e senza altri intoppi.
A valle cerco di raccogliere il rumex ma maledetto lui non ne vuole sapere di lasciare il suolo natio e il microscopico coltellino che ho non serve a una cippa. Mi consolo sperando che non sia lui (invece mi hanno confermato che lo è … dovrò tornare qui solo per raccoglierlo!) e mi appunto di cercare il mio vecchio Opinel che dovrà tornare nello zaino.
Riprendo la discesa, ripasso il Tavecchia. La prossima tappa è per l'ortica: vorrei fare un bel decotto con cui prepararci uno shampoo. Ma sono stanca … tanto stanca e al cippo Rosselli mi fermo, finalmente mi tolgo gli scarponi e mi sdraio. Kyra mi si accuccia prima a sinistra, poi a destra, poi si mette ad un metro da me a fare la guardia. Io spero che non passi nessuno altrimenti la tata è capace di attaccare (senza far male se si mette ad abbaiare sul serio fa davvero paura) e cosi non riesco ad addormentarmi come invece vorrei.
Pazienza, rimetto gli scarponi e scendo cercando ortica …. ma cribbio: ce n'era una marea salendo! Ah, eccola finalmente! Mi massacro una mano per raccoglierla ma è per una buona causa.
Rilego Kyra all'agriturismo e poi eccomi alla Fonte di San Carlo. Ribecco i 4 ragazzi del mattino. Chiacchierano.
Poi ne arrivano altri 4, chiacchiero. Solo che uno mi chiama: heliS!
Cavolo. E cosi scopro che lui è da solo ed è una vecchia conoscenza. Turistalpi è il suo nick. Io non frequento più quel sito ma lui è una persona molto riservata e piacevole, mi propone di scendere insieme e cosi facciamo. In questo modo la discesa non pesa per nulla, facciamo il sentiero e l'ultimo pezzo di strada chiacchierando come due vecchi amici.
Mi ha fatto molto piacere questo incontro, queste chiacchiere serene … oggi era proprio una giornata che dovevo stare da sola altrimenti avrei mangiato qualcuno, evidentemente la giornata mi ha sfogato!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 660
Quota arrivo (altezza massima): m 1.932
Dislivello: m 1.290 circa
Tempo totale: 8 h 40 m compresa di soste e di chiacchiere
Km percorsi: 22 circa