sabato 11 luglio 2015

Monti Madonnino m 2.502 e Reseda m 2.383 – 11 Luglio 2015


Le parole di oggi:
Solitudine: lo stare da solo, vivere da solo

Sono abituata da sempre alla solitudine. La maggior parte della gente la reputa una cosa negativa, principalmente perché non è capace di stare da sola. A me invece piace. Mi sono ormai abituata all'idea che se voglio fare quello che reputo più giusto per me (e ora anche per la mia Kyra) devo farlo da sola. Inoltre io da sola ci sto più che bene.
E allora, perché cercare compagnia? Semplice, ho una cimetta che vorrei fare, MOLTO impegnativa, dove da sola ho il timore di non essere in grado di gestire Kyra.
Vuol dire usare le persone? Perché … le persone non si usano mai l'un l'altra? Direi sempre, a volte in senso positivo, troppo spesso in senso negativo.
Cmq, la mia ricerca di compagnia non è andata bene, non importa. Proprio stamattina (è domenica) al bar mi dicevano che ce la dovrei fare da sola con Kyra per la mia mega gitona.
Di una cosa mi sono convinta andando sabato in questa valle superlativa: è meglio che aspetti giornate meno calde. Abbiamo sofferto parecchio sia Kyra che io, bevuto quasi 4 litri di liquidi e siamo tornate distrutte dal caldo.
Ma andiamo con ordine.
Partenza alle 6, dopo aver fatto alzare la vicina all'alba per fare la puntura (io a lei, non mi sento in colpa ;) )
Mi fermo a bere un caffè e mangiare una brioche alla pasticceria Bonati. E' fresco, lascio Kyra in macchina. Arrivata però davanti alla porta leggo il cartello che dice: i cani sono ammessi, torno quindi a prendere la mia tata, felice.
Entro. Chiedo se posso prendere io la brioche, ci metto un po' a sceglierla, poi mi sposto verso il bar e l'addento. In tutto il tempo le commesse erano al banco a non fare nulla visto che il locale è vuoto.
Solo dopo che ho assaggiato la brioche una commessa mi dice che il cane può entrare, ma con la museruola ma visto che non c'è nessuno me la lascia stare dentro.
Scusi? Con la museruola? Lei può chiedermi di tenerla al guinzaglio ma non di metterle la museruola!
Mi spiace, è una direttiva della direzione: UNA volta un cane ha morso un cliente.
Io guardo la mia brioche e dico alla commessa che mi spiace, io la museruola non la metto e le lascio li la brioche anche se morsicata.
Nono, guardi che può restare visto che non ci sono clienti.
Evito altri litigi, mi mangio la mia brioche e vado in bagno. NON prendo il caffè spiegando alla commessa che non lo prendo proprio per la questione museruola, pago e me ne vado.
Vorrei proprio sapere quanti cani entrano in quella pasticceria … mi sembra più corretto mettere il cartello “Vietato l'ingresso ai cani”, quanti padroni metteranno mai la museruola per andare a bere un caffè o comprare dei dolci? Ovviamente ombra nel parcheggio manco a pagarla e con il caldo? Come fai a lasciare il cane in macchina? Soliti vecchi e ritriti discorsi. Prima o poi impareranno che se vuoi i miei soldi devi volere anche il mio cane. O almeno darmi uno spazio fuori, all'ombra e protetto, dove posso lasciarla visto che il tuo parcheggio è enorme!
Sono amareggiata. Sono anche stufa di tutta questa guerra contro i cani, centomila volte meglio degli umani.
Proseguo.
A Carona mi fermo per prendere il Gratta e Sosta, ben 2 € che saranno utilizzati per manutenzione dei sentieri. Puoi anche parcheggiare alle strisce bianche, oggi posto ce n'è e non è tanto lontano dall'inizio del percorso, ma un costo cosi irrisorio e per agevolare noi escursionisti non vedo perché non pagarlo.
Parcheggio e scendo con Kyra. Spero davvero di riuscire a bere il caffè ora.
Il primo bar ha fuori il cartello che dice di lasciare i cani fuori. Ne cerco un altro e mi imbatto in una cagnolona vecchietta, i cui padroni hanno un albergo con Bar. Kyra è stata stupenda con lei, non voleva averci a che fare (antipatie canine) ma si è ben guardata anche solo dall'abbaiarle, vista la veneranda età, si è solo girata brontolando.
E cosi, parlando con la proprietaria, chiedo se posso entrare nel bar con il cane. Evviva! Mi posso bere il caffè! Preparato magistralmente da un bimbo … e mi ritorna il buonumore.
Salgo ancora un pochetto in macchina e parcheggio vicino all'inizio del percorso, andare di sabato ha ancora il suo perché, e ci avviamo. Prima su strada asfaltata, poi troviamo l'imbocco del sentiero estivo. Lo prendiamo solo noi. Non capisco proprio. Ci sono 7 km di strada che fanno superare gli 850 m di dislivello per il rifugio: perché farli su strada?
Non capisco ma mi adeguo. Sul sentiero troveremo acqua, ombra e pochissima gente. E angoli spettacolari, nonché le genziane rosse e gialle, l'iperico e mille altri fiori.
Ora mi sento proprio in paradiso.
Purtroppo il sentiero esce prima del Calvi, un pezzetto di strada ci tocca, ma non importa, va bene anche quella. Incontriamo solo una volta la jeep che fa da navetta: mentre sale ci ringrazia per esserci messe a lato strada, mentre scende ci ringrazia ancora … cosa vuol dire un minimo di cortesia!
Sosta al rifugio, senza entrare visto che anche qui vige il cartello “No ai cani”.
Fuori c'è già tanta gente, immagino cosa troverò al ritorno … e immagino il casino di stasera nella sala pranzo, nelle camerate … no, non ho proprio più voglia di queste cose.
Beviamo, facciamo di nuovo scorta di acqua che sul percorso non troveremo e ripartiamo.
Prima di sbagliare sentiero (“Guai a te se non torni con in tasca una cima, meglio se due!” le parole dell'amico rimbombano e non posso sbagliare) chiedo all'unico escursionista che trovo. Mi conforta, sono sul sentiero giusto. A dire il vero è impossibile sbagliare, è un'autostrada … ma con me non si sa mai.
Iniziamo ad avere tanto caldo e io a essere sotto scorta. Ci fermiamo all'ombra di un sasso. Mangiamo, beviamo e aspetto a ripartire che Kyra abbia finito di ansimare. Ribagno ancora la sua testolina, già bagnata al rifugio, e proseguiamo. Al passo incontro due persone che mi dicono di salire direttamente da li, un po' ripido ma porta in vetta al Madonnino.
Mi fido, anche perché trovo la scritta sul sasso, e parto. Miiiiiii se è ripido! Di quei sentieri che amo tanto: fondo duro con sopra i detriti … una vera goduria!
Due ragazzi stanno scendendo e si fermano, aspettandomi. Non volevano tirarmi i sassi in testa e hanno ragione, in discesa deve essere un inferno.
“Ma tu eri al Benigni sabato scorso! Mi ricordo di Kyra che voleva il mio panino!”
E si, incontri ripetuti, a volte accadono. 4 chiacchiere molto piacevoli e poi ognuno riprende la sua strada.
In cima siamo sole. Una pace, una marea di rondini e le montagne intorno. Alcune le conosco, Diavolo di Tenda, Grabiasca, le altre no ma non per questo sono meno belle.
Solite acrobazie per la foto di vetta, Kyra appiccicata a me in cerca di ombra e quando il sole viene coperto dalle prima nuvole ne siamo contente.
La Val Seriana è tutta una nuvola, un po' come il confine tra la Valle d'Aosta e il Piemonte solo che la è giustificato dalle risaie piemontesi, qui? Mannaggia … la mia montagna Seriana mi sa che rimarrà li insalita.
Sto iniziando a meditare che luglio non è più un mese da montagne per me, meglio aspettare che il caldo vada via, saranno anche giornate più corde ma soffrendo meno sarò anche più veloce. E a proposito di velocità è ora di scendere.
Decido di scendere verso la Valgoglio, preparandomi ad una lunga discesa e quindi ad un lungo traverso; invece trovo il bivio per il Passo Portula molto prima di quello che credevo.
Tornata al Passo Portula ho da prendere una decisione: tentiamo il Reseda oppure scendiamo e andiamo a fare il giro dei laghetti.
Guardo. Penso. Vedo. Vedo una scritta per Passo Reseda. Dai, andiamo a vedere sto passo.
Ometti, ambiente superlativo. Man mano che si procede gli ometti diventano più difficili da individuare fino a non vederli più. Decido che, essendo un passo, non devo salire e provo a stare in costa. Niente sentiero, prato ripido che mi porta a quelle rocce. E dopo? Non sono convinta, faccio avanti e indietro un paio di volte poi rinsavisco: torno all'ultimo ometto.
Cerco di riflettere: non ha senso avere messo tutti gli ometti fino a qui e poi più niente, per cui decido per l'unica altra direzione plausibile: salire.
E trovo gli ometti, che mi porteranno ad un colletto. Di certo non è il Passo Reseda.
Mi fermo a riposare dal caldo e a bere.
Guardo la facile cresta: perché no? Saliamo.
Di ometti non ne trovo più ma su quella cima la in fondo mi sembra di vedere un bellissimo ometto di vetta. La cresta è semplice anche se non tracciata. Arriviamo facilmente in vetta e immagino che sia il Reseda. E finalmente una vetta senza simboli religiosi!
Dopo la cima, laggiù, c'è un masso con un ometto, immagino sia il Passo Reseda e sempre senza sentiero scendo, tallonata da Kyra.
Altra breve sosta per decidere il da farsi. Sicuramente c'è una via di cresta che magari porta al Grabiasca ma io ormai devo scendere, sono le due passate e va bene non affrettarsi per essere alla macchina alle due del pomeriggio, ma neanche scendere alle 8 di sera!
Dall'alto ho adocchiato il Lago Rotondo e mi sembra pure di vedere un sentiero. Ho guardato bene se ci fossero salti di roccia ad impedirmi il percorso e sembra di no, che sia tutto tranquillo.
Scendiamo per prati, per fortuna comodi, fino a trovare il sentiero che a tratti perdiamo.
Arriviamo indenni al Calvi, stracolmo di gente a prendere il sole. Una panchina libera, ci accomodiamo, io sopra e Kyra sotto. Beviamo, mangiamo qualcosa e ribeviamo. Poi scorta di acqua e si scende.
Kyra continua a leccarsi una zampetta e nonostante i ripetuti controlli, non vedo nulla che possa giustificare il gesto. Un po' preoccupata penso se sia meglio scendere dalla strada o dal sentiero.
Appena inizio a scendere però la decisione è immediata: sentiero. Là troveremo ombra e acqua per Kyra che sembra davvero stremata dal caldo.
La discesa è interminabile. Ora siamo sfatte entrambe. Al primo torrentello decente entrambe ci bagniamo cercando refrigerio.
Man mano che scendiamo le mie orecchie iniziano a dare i numeri: sentono la banda! Ma pensa …
Arrivati in vicinanza del ponte la banda è sempre più forte: vuoi vedere che non è una allucinazione uditiva?
Purtroppo mi distraggo, sono stanca e prendo una storta … MANNAGGIA!
Intanto lassù, al piccolo borgo, c'è un sacco di gente e la banda che suona.
Salgo e mi fermo a riposare, a parlare con un signore simpaticissimo ma soprattutto a riposare.
Kyra si fa un po' coccolare, fa conoscenza con un cagnolino ma poi si siede tranquilla pensando che “chi vuole, viene a coccolarmi, io sono stanca!”
La banda è una idea della ProLoco di Carona e devo ammettere che l'idea mi piace molto. Non hanno la divisa, è bello vederli cosi, “alla mano”.
Finisce il concerto, io non posso fermarmi ad ascoltare il bis, saluto l'amico che mi ha tenuto compagnia e parto. Devo passare davanti alla banda e lo faccio mentre non suonano.
Kyra, nonostante la folla, è sempre libera. Passiamo davanti ad un bimbo davvero piccolo. Io mi fermo a fare una foto e nel frattempo lui mi viene in mezzo alle gambe perché deve prendere la ciotola, e la porge a Kyra … tatino, voleva darle dell'acqua!!!! Mi sono sciolta di fronte a questo atteggiamento e alla tranquillità della mamma che non ha preso il bimbo in braccio urlando che c'era in giro un cane slegato!
Macchina. Stanche e accaldate.
Il viaggio di rientro va benone. A casa ci sono i mici da sfamare, la macchina da scaricare, la doccia da fare, la cena da cucinare …. vado a dormire con la casa tutta sottosopra ma va bene cosi, la splendida giornata che ho passato ne vale assolutamente la pena!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.227
Quota arrivo: m 2.502
Dislivello: m 1.600 circa
Tempo totale: 10 h 22 m compresa di soste e concerto bandistico
Km percorsi: 23,2 circa, idem come sopra

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