lunedì 3 agosto 2015

Pizzo Pradella – m 2.626 – 3 Agosto 2015


E' la terza volta che ci provo.
E questa gita è stata fatta più con la testa che con le gambe.
Più di una volta ho pensato di desistere. Ma ho la capa dura, la meteo dalla mia parte e giornate di luce ancora belle lunghe.
E allora passo dopo passo, sosta dopo sosta, bevuta dopo bevuta sono arrivata al lago gelato.
Un posto incantevole. Da quando si lascia il sentiero principale, è un cercare ometti e segni. Poi un terreno che ricorda tantissimo le mie gite valdostane, quelle della mia vita precedente e con stupore mi rendo conto che anche qui, nelle nostre Orobie, abbiamo dei percorsi mozzafiato.
Continuare fino alla cima non è stato messo neanche in discussione, la curiosità e la voglia di camminare in quell'ambiente in completa solitudine hanno avuto la meglio sulla stanchezza.
Oggi ho incontrato pochissime persone: i pastori al rifugio, un signore con cui ho fatto volentieri 4 chiacchiere, il ragazzo con uno zainone e tenda appresso, uno zaino solitario, il secondo pastore alla sua baita. Stop.
La gita è lunghissima. Il dislivello considerevole. Lo so, i giovani di oggi non sanno nulla di montagna ma salgono vette da 2.000 m di dislivello in giornata. Sono giovani e allenati …. e incoscienti.
Io sono strafelice della mia salita. Del fatto che ci sono riuscita sola soletta con Kyra. In discesa mi ha fatto sgolare la mia tata per cercare di non farla correre dietro alle marmotte: le non lo sa ma la discesa è lunga ed è meglio che non si stanchi inutilmente.
La valle è piena d'acqua, per fortuna, Kyra ne ha approfittato abbondantemente e anche io ho dovuto attingere ai ruscelli perché il litro e mezzo che avevo dietro non è bastato.
La relazione io non l'ho capita. Parlava di andare al Passo Sanguigno, poi da li al Lago Gelato. Io ho preferito andare verso il Lago Nero dove ero sicura di trovare il sentiero di salita.
Un dubbio l'ho avuto al cartello per il Lago del Corno e Laghi Alti (deve essere un posto da favola!) e poi a casa, guardano la cartina on line della Kompass sembra che da li ci sia un sentiero che porta al Lago Gelato. Ma sulla mia cartina non era segnato e sapendo che cmq era molto lunga ho preferito il percorso ancora più lungo ma sicuro.
Molti commenti li troverete nelle foto, anche se non è stata una giornata di foto. Non ne avevo voglia. Non che le valli non lo meritassero, ma ero io che non avevo l'estro per fotografare.
Ma lo avevo per camminare. Non mi è pesato tutto quel camminare, ero solo un pochino stufa verso la fine ma appagata, felice e soddisfatta per la bellezza del percorso e per avercela fatta.
Un'altra tacca orgogliosamente messa sul mio bastoncino.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.020
Quota arrivo: m 2.616 (ho trovato entrambe le quote, non so qual'è quella corretta!)
Dislivello: m 1.790 circa
Tempo totale: 11 h 13 m compresa di soste
Km percorsi: 25,4 circa, idem come sopra

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