mercoledì 3 agosto 2016

Cima Vignone m2.608–Pizzo Bello m2.753-Passo Scermendone–3/8/16


Sempre il mio mentore: vai al Pizzo Bello! Se vuoi fare un bel giro però sali da Preda Rossa.
In zona Scermendone ci siamo stati nella nostra vita precedente, una splendida gita aspettando la mia operazione al ginocchio. Risate e progetti. Non sapevo assolutamente dove stavo andando, tanto mi fidavo del mio mentore e la mia guida. Tornare su quei passi mi fa piacere.
L'anno scorso sono stata al Lago Scermendone da Preda Rossa anche se non ho individuato le cime. La zona è magnifica per cui decido di pagare il pedaggio (5€ e non 3 come scrivono in molti) e di salire da li.
Al bivio della Val Masino mi si piazza davanti una macchina, va leggermente più piano di me e li superare non è facile per cui mi adeguo pensando che tanto mica salirà a Preda Rossa.
E invece me lo ritrovo davanti alla macchinetta per il biglietto:
Tu sai come funziona?
Metti dentro i soldini e poi schiacci il pulsante verde.
Si, ma mi sputa fuori i soldi!
Leggo e vedo che il display indica: cambiare cassetto. Iniziano a volare le madonne. Il signore mi dice: forse tu non lo sai ma possiamo fare il biglietto al rifugio che c'è sulla strada, seguimi!
Visto che di superarlo sulla strada per Preda Rossa non se ne parla lo seguo per forza.
Altra info utile: se la macchinetta non funziona andate al rifugio Scotti che vi fanno il biglietto a mano.
Arriviamo a Preda Rossa nel silenzio che ci accompagna in quest'ora mattutina e con un fresco che ci fa godere (11° alle 8 del mattino!). Per non parlare della vista sul Disgrazia che mi lascia ogni volta una grande emozione.
Ci prepariamo, Kyra è strafelice, non fa che correre per il parcheggio rotolandosi e correndo, correndo in tondo e rotolandosi … tanto che prima di attraversare il ponte è già conciata da sbatter via! Già, attraverso il ponte e mi rendo conto che non ho preso l'acqua per la tata e la mia è pizzicosa e lei non la beve. Per fortuna ho in macchina una bottiglietta di acqua normale per cui torno a prenderla … uffa, è a metà … al primo torrentello la riempiremo.
Il primo pezzo lo conosciamo, fino alla vista della chiesa di San Quirico (spero di aver imparato il nome) e poi su per cresta. Dovrebbero esserci gli ometti ma per il momento nulla. Oggi sono tranquilla, la zona un poco la conosco, ho riconosciuto le cime e la cresta è facile, impossibile sbagliare … e questa volta davvero impossibile.
Tra flebili tracce e qualche ometto (e qualche fischio di marmotta ma ormai non sono più cosi invitanti,basta un richiamo e la tata torna) arriviamo alla cima Vignone. Io adoro i Corni Bruciati e vedermeli li a sinistra mentre salgo vale già la gita ma il panorama si apre anche su tutta la Valtellina.
Fino ad ora abbiamo incontrato solo i pastori all'inizio della cresta con cui avrei voluto volentieri fare 4 chiacchiere ma non erano a portata di voce.
Brevi soste per bere e per fare foto, si cammina con molta calma godendosi i profumi di montagna, i colori dei prati d'estate, i suoi delle campane degli animali che abbiamo sia a destra che a sinistra, gli ampi panorami che si aprono quando sei in cresta. No, non si può volere niente di più se poi hai Kyra con te e le polpette di zucchine e ricotta che aspettano solo la sosta giusta :D
Proseguiamo tranquille scegliendoci il nostro percorso fino ad un colle dove finalmente vediamo un cartello che ci indica la cima del Pizzo Bello a 20 minuti.
Una piccola nota sulla mia sbadataggine: leggendo la relazione vedo che si può fare l'anello scendendo al passo di Scermendone e da li al lago. Solo che vedendo la cresta dalla parte del passo penso: no, sarò anche fifona ma io da li non ci scendo. Più mi avvicino e più penso che non sono io la fifona, è che da li proprio non ci si scende con un sentiero qualificato EE. Rileggendo poi meglio la relazione scopro che dice di riscendere a questo colle e da li prendere il sentiero che porta al passo. Ok, mi torna di più.
Arriva quindi il tratto più ripido della giornata ma il sentiero qui è ben marcato, ci sono perfino i bolli bianchi e rossi anche se sbiaditi.
L'arrivo alla cima non mi regala l'entusiasmo che avrei pensato di provare dopo tanto tempo che non salivo su una cima nuova. La cima ha 3 elevazioni, in quella di mezzo il CAI di Berbenno ci ha messo una croce nel 2005. Ora, scusatemi se sono sempre la solita polemica, ma che bisogno c'era? Lasciare l'ometto come per le altre due elevazioni con la targa?
La cima è panoramica, purtroppo però è scesa una brutta nuvola sul Disgrazia e sui Corni Bruciati. Subito penso a quelli che sono saliti stamattina, spero che siano già al rifugio a quest'ora.
Mangiamo. Ho adottato un altro sistema per mangiare in pace il mio panino, l'ho scoperto la gita scorsa alla Sciora: un boccone a me, un boccone a lei ma ognuno del suo cibo e cosi siamo entrambe soddisfatte.
Un po' di foto compreso l'autoscatto e poi scendiamo. Pensavo che il bivio per il Scemendone mi portasse al lago e poi chi voleva andava al passo invece no, mi ritrovo su un traverso (io odio i traversi) e con dei bei tratti su pietraia (io odio le pietraie) ma che ci vuoi fare, la montagna è cosi.
Piano, controllando Kyra che controlla me e lasciando che la mente si svuoti dai brutti pensieri arriviamo al passo. Mitico! Sono felice di essere qui, il vento gelido ci asciuga in un attimo e la visuale di entrambe le vallate è superlativa.
Inizia la discesa, so che ci sono le capre, le ho sentite ma aspetto a legare Kyra. Troviamo un torrentello piccino piccino e Kyra mi fa capire che si vuole fermare. Va bene e cosi lei beve e poi si adagia nella piccola pozza, ma ci rimane poco … si vede che è bella gelata!
Riprendiamo il percorso e ora le campane delle capre sono vicine, lego Kyra.
Considerazione: io capisco che tu vuoi che io lego il mio cane ma perché le tue capre devono stare sul sentiero? Con la mano che mi fa male io non ce la faccio a tenere Kyra e mi tocca prenderla in braccio. Se non avete mai preso in braccio un fascio di peli pelle e ossa di 9 chili che abbaia come una forsennata e vuole correre dalle capre non potete capire cosa ho provato io in quei momenti. Esco dal sentiero per allontanarmi il più possibile dalle capre e queste cosa fanno? Ci vengono incontro! Appena riesco a superarle metto giù Kyra ma le capre sono capre e come tali curiose per cui si mettono in branco e ci seguono. Ok, mi giro, lascio i 3 metri di guinzaglio a Kyra e le minaccio: guardate che la libero! Kyra intanto abbaia come sa fare solo lei e allora le caprette capiscono che non è aria. Fiuuuu, dopo poco posso lasciare di nuovo libera la Kyretta.
Marmottina, la tata parte ma al mio NO torna immediatamente. Girovaga a pochi metri da me mentre scendiamo quando mi accorgo che la tata ha stanato un animale che non è solita vedere. Ha la grandezza di uno scoiattolo con la bella coda lunga e gonfia ma che ci fa uno scoiattolo qui che non ci sono alberi? Sarà stata una donnola? Un Ermellino con il manto estivo? Purtroppo era anche a un metro da Kyra e non c'è stato verso, lei l'ha inseguito e ciao tata.
Ora, i detrattori dei cani liberi in montagna mi diranno: l'avevo detto io! sta di fatto che Kyra non ha più risposto al mio richiamo. Ho provato a continuare la mia discesa ma niente. Ormai la conosco e so i suoi tempi e quando ho visto che non tornava mi sono preoccupata che, svalicando un piccolo dosso, se lei non mi vede più va nel panico. Allora ho risalito il dosso e ho iniziato ad usare il fischietto. E' arrivata. Con tutto il musetto fradicio. Me la guardo bene ma non ha tracce di sangue per cui mi tranquillizzo: tanta paura ma l'animaletto è salvo. Ma tu, tatina mia, dove diamine hai messo il musetto che sei bagnata fino alle orecchie?
“Dai mamma, ognuno ha i propri segreti” mi ha risposto la tata e con una scrollatina mi incita a riprende il percorso verso il lago. Ehhh che dire, ha ragione anche lei, l'importante è che stiano tutti bene.
Altro incontro ravvicinato con le mucche che stanno ruminando tranquille (prima o poi lo capirà la Kyretta che sono un tantino più grandi di lei e che sono buone buone … ma anche nei buoni la pazienza ha un limite!) e finalmente eccoci al lago, 6 piedi dentro l'acqua a guardare piccolissimi pesci pensando se ce la faranno a crescere abbastanza da superare l'inverno sotto il ghiaccio.
E qui pensate che ormai siamo tranquille. Magari. Sento il rumore delle campane delle capre.
CACCHIO! Mi rimetto in fretta le scarpe e riprendiamo il cammino: non si può stare mai tranquille!
Chiudiamo l'anello e decido di andare a vedere sta chiesetta che non ho ancora visto in faccia.
Beh, se vi è mai capitato di sentirvi arrivare il cuore in gola mi potete capire quando scopro che quella è la stessa chiesetta dove ci siamo divertiti a suonare la campana quel lontano novembre del 2009. E cosi capisco tutto, la baita dove ci siamo fermati, la cima dove ci siamo fatti il caffè, il promontorio dove abbiamo tentato di scendere … i ricordi …
Qio (http://blog-helis.blogspot.it/2009/11/scermendone-doc-m-2395-12-novembre-2009.html) trovate la relazione, le foto non sono più in rete ma ne metterò qualcuna qui.
Quando mi sono ripresa dalla sorpresa faccio un po' di foto e poi torno al bivio, piccola sosta perché stanno scendendo due persone con una cagnolina e salgono un po' di escursionisti (che traffico! Incontrato nessuno per tutta la giornata!).
Scendo lenta, il caldo ora è potente, Kyra continua a girarsi per vedere se arrivo, meno male che non parla altrimenti si lamenterebbe anche lei della mia lentezza :(
Poi mi vedo 3 persone in costume a prendere il sole. Siamo arrivati. Non finirò mai di chiedermi perché la gente viene in montagna per fare quello che farebbe al mare …
Il parcheggio non lo riconosco più, stracolmo di macchine. Qualcuno ha camminato, molti sono li, attaccati al sentiero con la loro copertina, il costumino e la borsa frigo.
Noi ci fermiamo un po' alla macchina, ci riposiamo un po', io mi devo asciugare dal sudore (mi ricorderò mai che se porto una maglietta di cotone per il dopo gita non sarebbe male?) poi il rientro a casa.
A Morbegno vedo i lavori: vuoi dire che stanno iniziando la tangenziale che porta direttamente a Sondrio? Speriamo, attraversare Morbegno è un'agonia.
Mi fermo a Cesana a mangiare la macedonia con il gelato, arriverò a casa tardi, il compleanno di Romeo da festeggiare, le belve da sfamare, gli orti da bagnare … meglio mangiare qualcosa prima.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.926
Quota arrivo massima: m 2.753
Dislivello: m 1.030 circa
Tempo totale: 7 h 47 m compresa di soste
Km percorsi: 13,8 circa

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